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Montalcino, terra del Brunello, vino superbo figlio di una tradizione secolare

vino

montalcino stemma

Montalcino è situato sulla cima di un colle da cui si gode un eccellente panorama delle vallate circostanti e, verso sud, del più lontano Monte Amiata. Il nome della cittadina deriva dal latino Mons Ilcinus, in riferimento alla grande estensione dei boschi di leccio nella zona. Montalcino conserva ancora inalterato l’aspetto di borgo medievale di origine difensiva, solcato da strette e ripide vie. Di quest’epoca rimangono anche le mura che conservano ancora le porte e parte dei torrioni.

Il territorio, che fa parte del Parco Artistico Naturale e Culturale della Val d’Orcia, è pieno di vigneti da cui si ricavano vini di alto pregio come il famoso Brunello. La cittadina è anche nota per la qualificata produzione di miele, di olio extravergine di oliva, di salumi tipici e di formaggi. Nel 2004 Montalcino e la Val d’Orcia hanno ricevuto il riconoscimento “Patrimonio Mondiale dell’Umanità”. Nelle vicinanze c’è l’imponente Abbazia di Sant’Antimo.

San Giovanni d’Asso si trova al centro della zona delle cosiddette crete senesi, lungo il torrente Asso, da cui prende il nome. È costituito da due nuclei distinti: l’abitato “alto”, più antico, ubicato sulla sommità del colle e che contiene la parte storica-artistico-culturale, e il “basso”, più moderno e di carattere residenziale. Da segnalare la Grancia di Montisi e la Rocca di San Giovanni, due costruzioni storiche di pregio. Interessante è il percorso Treno Natura da Siena verso San Giovanni d’Asso attraversando tutta la zona della Val’Orcia. Il territorio di San Giovanni d’Asso è anche famoso per un’eccellente qualità di tartufi bianchi e per un’ottima produzione di vino.

Il 1° gennaio 2017 il comune si è fuso con quello di San Giovanni d’Asso, mantenendo il nome di Montalcino.

ZONA Val d'Orcia e Crete Senesi
TIPO borgo medievale
COORDINATE 43°03′33″N 11°29′21″E
ALTITUDINE 567 metri s.l.m.
PRODOTTI vino, olio e miele, tartufo bianco
SPORT trekking escursionistico, ciclismo, equitazione, mongolfiera
CONFINI Asciano, Buonconvento, Castel del Piano (GR), Castiglione d'Orcia, Cinigiano (GR), Civitella Paganico (GR), Montalcino, Pienza, San Giovanni d'Asso, San Quirico d'Orcia, Trequanda (SI)

montalcino mapInformazioni turistichesiena mapp

Comune di Montalcino
piazza Cavour, 13 – 53024 Montalcino (SI)
tel.: +39 0577 80441
www.montalcinonet.com

Informazioni turistiche

costa del Municipio, 1
tel. +39 0577 849331
info@prolocomontalcino.it

piazza A. Gramsci, 1 – 53020 San Giovanni d’Asso (SI)
tel.: +39 0577 803101

COSA VEDERE

Castelli di Montalcino

montalcino7La Rocca di Montalcino

Rocca di Montalcino

fortezza montalcino1Zona: Val d’Orcia
Tipo: fortificazione (XII° secolo)
Tel.: +39 0577 849211
Orari: da martedì alla domenica 9.00-18.00

Risale al XII° secolo, quando l’abitato era già un libero comune. Nel XIII° secolo il fortilizio fu attaccato varie volte e danneggiato nel corso degli scontri tra Firenze e Siena. Stabilmente sotto controllo della seconda città, nel 1361 fu iniziata la costruzione della rocca, allo scopo di controllare l’abitato. La fortezza fu costruita nel punto più alto della città. La rocca incorporò il mastio di S. Martino e il torrione di S. Giovanni, che facevano parte del precedente castello, e una basilica, trasformata in cappella del fortilizio. La fortezza si è mantenuta intatta dall’epoca della costruzione e ha l’aspetto di recinto fortificato a pianta pentagonale, con torri a tutti gli angoli. Le mura e le torri sono dotate di camminamento di ronda esterno aggettante, sorretto da archetti su beccatelli a piramide rovesciata, ancora oggi interamente percorribile.

Castello Banfi

castello banfi2Zona: Val d’Orcia
Comune: Montalcino (SI) – località Poggio alle Mura
Tipo: fortificazione (XIII° secolo)

La posizione strategica e i fertili terreni che da sempre lo circondano hanno reso il Castello di Poggio alle Mura, attualmente denominato Castello Banfi, una località contesa a lungo nei secoli. Il complesso si sviluppò tra il IX° ed il XIII° secolo. In seguito, la proprietà passò alla famiglia Colombini che lo trasformò in centro fortificato. Nel 1529 la famiglia Conti prese possesso del castello, rimanendoci fino al 1959. L’ultimo passaggio di proprietà è avvenuto nel 1983 quando il castello è entrato a far parte dell’Azienda Banfi.

Successivamente è stato restaurato integralmente anche dai danni subiti nel corso della Seconda Guerra Mondiale. Il fortilizio ha un impianto piuttosto vario, dovuto alle sovrapposizioni e alle ricostruzioni avvenute nei secoli. Edificato a pianta quadrangolare, è formato da più corpi articolati intorno a un cortile porticato, con un’alta torre e mura di cinta merlate. Di particolare interesse sono il cortile del XV° secolo, con basse arcate su pilastri ottagonali, e, all’esterno, la villa del XVI° secolo e l’antica e insolita ghiacciaia dalla caratteristica forma a tumulo.

Sotto il castello si trova la lunga “balsameria”, che ricorda molto una cantina in miniatura. Vi si produce la “Salsa Etrusca”, un tipo di aceto balsamico molto pregiato, usando metodi tradizionali risalenti addirittura all’epoca etrusca. Il castello è inoltre sede del Museo della Bottiglia e del Vetro, dedicato a John F.Mariani, fondatore dell’Azienda Banfi.

Rocca di San Giovanni

rocca san giovanni1Zona: Crete senesi
Località: San Giovanni d’Asso
Tipo: fortificazione (XII° secolo)

Conosciuta anche come Castello di San Giovanni d’Asso, la rocca è situata al centro del borgo, sul punto più elevato del colle. Le origini risalgono al XII° secolo, ma il complesso attualmente visibile è formato da tre corpi di fabbrica derivati dall’unione di altre costruzioni posteriori. I materiali impiegati furono la pietra calcarea e, soprattutto, il mattone. L’edificio attuale consiste in un corpo massiccio e compatto dalla pianta irregolare e con al centro un cortile porticato. La facciata è preceduta da uno stretto e profondo fossato. La sala più importante è la cosiddetta “Sala del Caminetto”: sia le pareti che il soffitto sono decorati da affreschi rinascimentali policromi. Nella Rocca ha sede anche il Museo del Tartufo.

Castel Verdelli

castel verdelliZona: Crete Senesi
Comune: Montalcino – località Vergelle – San Giovanni d’Asso
Tipo: fortificazione (XIV° secolo)

È un’imponente struttura in mattoni composta da due blocchi divisi, probabilmente risalenti allo stesso periodo ma strutturalmente separati. L’alto palazzo del XIV° secolo ha basamento a scarpa. Altri fabbricati risalgono, probabilmente, al XVI° secolo e sono stati più volte ristrutturati.

Chiese

duomo-montalcinoInterno dell’Abbazia di Sant’Antimo

Duomo di Montalcino

santuario della madonna del soccorsoZona: Val d’Orcia
Tipo: chiesa-cattedrale neoclassica (XIV° secolo)

La cattedrale, dedicata a San Salvatore, fu costruita nel XIV° secolo ma l’aspetto neoclassico è conseguenza di lavori di ristrutturazione nei primi anni del XIX° secolo. La chiesa, a tre navate, è caratterizzata da un pronao formato da sei colonne con capitelli in stile ionico. All’interno si conservano i capolavori di Francesco Vanni, Immacolata Concezione con Gesù e Dio Padre e San Giovanni Battista nel deserto del 1588. Nell’altare della cappella c’è il dipinto San Michele Arcangelo che scaccia gli angeli ribelli dal Paradiso (XVI° secolo). Nella sagrestia si trova invece il dipinto di Francesco Nasini Madonna Assunta tra angeli con i Santi Ippolito vescovo e Cipriano martire (1647).

Chiesa di San Lorenzo in San Pietro

chiesa san lorenzo san pietroZona: Val d’Orcia
Tipo: chiesa (XIV°-XVII° secolo)

Risalente al XIV° secolo, fu trasformata nel corso del XVII° secolo. Ha una semplice facciata di pietra affiancata dal campanile a vela, tetto a capanna ed è a navata unica. All’interno sono conservate tre opere di Ventura Salimbeni: Cristo consegna le chiavi a San Pietro (1599), Cristo inchiodato alla croce (1604) e Disputa sull’Eucarestia (1600). Quest’ultimo viene ritenuto da molti appassionati di argomenti misteriosi una “testimonianza ufologica”. Nel dipinto, infatti, tra il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, compare un grosso oggetto rotondo.

Qualcuno ha affermato che l’oggetto è inspiegabile in relazione all’epoca del dipinto, perché assomiglia a un satellite artificiale con il corredo di antenne. Però l’oggetto “misterioso” è comune nell’iconografia della Trinità: tra le figure di Dio, di Gesù e dello Spirito Santo (quest’ultimo spesso sotto forma di colomba) è spesso collocata la “sfera celeste”. Questa non rappresenta in particolare la Terra, ma l’intero Universo anche se, spesso, molto somigliante al satellite “Sputnik”.

Abbazia di Sant'Antimo

santo antimo5Comune: Montalcino (SI) – località Castelnuovo dell’Abate
Tipo: abbazia romanica in stile lombardo-francese (XII° secolo)
Sito: www.antimo.it

Secondo una leggenda il sacerdote Antimo, imprigionato nel periodo degli imperatori romani Diocleziano e Massimiano, guarì e convertì al cristianesimo Pinianus, marito di Licinia, nipote del precedente imperatore Gallieno. Divenuto cristiano, Pinianus si impegnò a salvare coloro che erano perseguitati per la fede cristiana. Riugiato nella villa di Pinianus, Antimo convertì anche un sacerdote del dio Silvano e l’intera sua famiglia.

Colpevole di aver infranto il simulacro della divinità, Antimo venne gettato nel fiume Tevere con una pietra legata al collo, ma ne uscì incolume. Venne quindi fatto decapitare (304 d.C.) e il corpo fu sepolto nell’oratorio nel quale era solito pregare.

Una cappella votiva dedicata a Sant’Antimo sarebbe stata fatta costruire nel 781 per volere di Carlo Magno, accanto a una variante della Via Francigena. In quell’anno, infatti, papa Adriano I° avrebbe consegnato parte delle reliquie dei santi Antimo e Sebastiano al re, il quale poi le donò all’abbazia nell’atto della fondazione.

santo antimo6La presenza di un’abbazia, probabilmente costruita sopra la cappella votiva, è confermata da documenti datati 813. L’anno successivo Ludovico il Pio, figlio e successore di Carlo Magno, arricchì l’istituzione di doni e privilegi, facendola diventare a tutti gli effetti un’abbazia imperiale con tanto di territori annessi. Nel 1118 iniziò, sotto la guida dell’abate Guidone, la costruzione di una nuova chiesa. Il prelato, ispirato all’abbazia benedettina di Cluny (Francia), richiese l’intervento di architetti francesi per progettare l’edificio. Il risultato fu una splendida costruzione romanica di stile lombardo-francese.

I primi problemi insorsero all’inizio del XIII° secolo, quando si verificarono i primi contrasti con Siena. Poi, nel 1291, papa Nicolò IV° ordinò la fusione della comunità monastica con i Guglielmiti, ramo riformato dei monaci benedettini. Nel 1462 papa Pio II° soppresse l’abbazia, affidandone i beni al vescovo di Pienza. Da quel momento il complesso iniziò a perdere progressivamente di importanza. Il massimo livello di degrado fu raggiunto alla fine del XIX° secolo. Fortunatamente l’abbazia fu inserita tra le competenze della Sovrintendenza alle Belle Arti che subito promosse varie campagne di restauro fino a restituire alla struttura l’aspetto attuale.

 

 

santo antino2 Alla fine degli anni ’70 del XIX° secolo il vescovo di Siena decise di ricostituire una comunità monastica e tale incarico fu affidato a un gruppo di giovani sacerdoti provenienti dalla Francia. Questi fondarono, nel 1979, una comunità monastica. Una nuova ristrutturazione avene nel 1990 allo scopo di rendere l’edificio abitabile ai monaci.

L’edificio più importante e meglio conservato di tutto il complesso è la grande chiesa abbaziale, di impianto romanico ma di stile lombardo-francese, costruita con blocchi di onice ed alabastro. L’abside è formata, esternamente, da cappelle radiali. All’interno sono particolarmente pregevoli i capitelli, decorati con intrecci geometrici, motivi floreali e figure di animali. Quello certamente più pregevole raffigura San Daniele nella fossa dei Leoni, recentemente attribuito al Maestro di Cabestany.

L’artista è riuscito a scolpire in uno spazio ridotto tutte le scene salienti della vicenda biblica.

 

 

santo antimoAl di sotto dell’altare maggiore c’è la piccola cripta dove furono conservate le reliquie di Sant’Antimo, poi spostate nell’omonima chiesa di Napoli. Sopra alla cripta un affresco del XV° secolo raffigura Deposizione di Gesù nel Sepolcro. Il campanile è degli inizi dell’XI° secolo.

Dell’abbazia del XII° secolo rimangono soltanto la cappella carolingia, trasformata in sagrestia della chiesa, e i resti della sala capitolare e del chiostro. All’interno della cappella carolingia ci sono affreschi monocromatici raffiguranti scene della vita di San Benedetto da Norcia, dipinti nel XIV° secolo da Giovanni d’Asciano.

Chiesa di San Pietro in Villore

chiesa san pietro villoreZona: Crete Senesi
Località: San Giovanni d’Asso
Tipo: chiesa romanica (VIII°-XIII° secolo)

La chiesa, risalente all’VIII° secolo, è in stile romanico e risulta essere la più antica dell’abitato. Tra il XIII° e XIV° secolo raggiunse il periodo di maggior splendore. Nel 1492 iniziò una lenta decadenza, culminata con il trasferimento del fonte battesimale nella pieve di San Giovanni Battista. Sia all’esterno che all’interno la piccola chiesa è ricca di elementi scultorei, come altorilievi e bassorilievi di varie epoche.

Pieve di San Giovanni Battista

chesa san giovanniZona: Crete Senesi
Località: San Giovanni d’Asso
Tipo: chiesa (XIV° secolo)

Fu costruita nel XIV° secolo per iniziativa della famiglia Petroni e restaurata completamente tre secoli più tardi. La facciata, a capanna , è di aspetto molto semplice. All’interno, a navata unica, c’è una pala del XVII° secolo che custodisce reliquie di santi.

Pieve della Santissima Annunziata

pieve annunziataZona: Crete Senesi
Località: Montisi
Tipo: chiesa (XIII° secolo)

Fu costruita nel XIII° secolo, ma in quelli successivi subì varie modifiche che le donarono un aspetto barocco. L’ultimo restauro risale agli anni ’30 del secolo scorso quando fu ripristinato l’originale aspetto romanico. La facciata è a capanna e al centro si apre il portale, sormontato da una lunetta raffigurante l’Annunciazione. L’interno è a navata unica. Nella parete di fondo c’è l’abside quadrata, con volta a crociera dipinta. Tra le opere conservate nella chiesa, un pregevole crocifisso ligneo, dipinto da Ugolino di Nerio, e la pala di Neroccio di Bartolomeo Landi Madonna col Bambino tra i Santi Paolo, Giacomo, Pietro e Luigi re (1496).

Monumenti e luoghi da visitare

Grancia di Montisi

Zona: Crete Senesi
Località: Montisi
Tipo: fattoria fortificata (XIV° secolo)

È una fattoria fortificata costruita nel XIV° secolo. Era un luogo di raccolta e di smistamento di prodotti agricoli della zona destinati allo Spedale di Santa Maria della Scala di Siena. L’istituzione ne rimase in possesso fino al 1775 quando fu venduta assieme ad altri beni dello Spedale. La facciata è situata all’apice di una rampa. Nel piccolo campanile merlato c’è una campana, denominata “Martinella”, che suona una volta all’anno, prima della “Giostra del Simone”. All’interno dell’edificio c’è anche un piccolo teatro.

Riserve naturali e parchi

montalcino1Veduta da Montalcino

Riserva Regionale Il Bogatto

Zona: Crete Senesi
Località: Montalcino
Tipo: riserva regionale protetta

È stata istituita principalmente per la salvaguardia del fondovalle del­ l’Ombrone, in un punto particolarmente importante quale quello della confluenza con il fiume Merse, e del comprensorio forestale a carattere mediterraneo del complesso regionale “Montalci­no”, importante per l’estensione e la scarsa presenza umana. La vegetazione predominante è il bosco di leccio e sclerofille mediterranee (principalmente corbez­zolo, erica e fillirea). Le co­nifere, con prevalenza di pino marittimo e pino domestico, hanno un’estensione considerevole. La vegetazio­ne mediterranea del sottobosco è favorita dalle forti pendenze e dall’esposizione sud-ovest e sud-est.
Lungo il Fiume Ombrone è presente una fascia di vegetazione ripariale, con salici e pioppi, spesso in continuità con il bosco di latifoglie e con zone ad arbusteto e incolto. All’interno della riserva ci molte specie animali, principalmente di ambiente forestale, oggetto di conservazione ma non mancano specie legate agli ambienti ecotonali (tipo succia­capre e tottavilla) e agli spazi aperti di fondovalle (rapaci). Importante anche la fauna dell’ambiente fluviale e dei torrenti, con pesci e anfibi endemici.

Bosco della Ragnaia

ragnaiaZona: Crete senesi
Località: San Giovanni d’Asso
Tipo: parco-museo

Si tratta di un giardino-bosco-museo che si estende per circa 9 ettari e che contiene interessanti sculture. Il parco è opera dell’artista Sheppard Craige che, dal 1996, continua ad ampliarlo e ad abbellirlo. Tra le sculture più importanti ci sono l’Altare dello Scetticismo, l’Oracolo di Te stesso e il Centro dell’Universo, mentre al centro del parco è stata collocata una fontana lunga circa 40 metri.

Parco Artistico Culturale Naturale della Val d'Orcia

parco valdorciaZona: Val d’Orcia
Comuni: Castiglione d’Orcia, Montalcino, Pienza, Radicofani, San Quirico d’Orcia (SI)
Tipo:
riserva naturale e culturale, patrimonio dell’umanità
Sito: www.parcodellavaldorcia.com

Considerato patrimonio dell’umanità dall’Unesco, il territorio della Val d’Orcia è costituito principalmente da un paesaggio di tipo collinare con forme dolci e incisioni poco accentuate, denominate “crete”. L’elemento dominate del panorama sono i fenomeni di erosione che lasciano a nudo il suolo argilloso di colore chiaro. Le forme di erosione sono rappresentate da calanchi e biancane, visibili nelle località Casa a Tuoma, Baccatello, Lucciolabella e Torre Tarugi nel comune di Pienza,  nella località Ripalta a San Quirico d’Orcia e Contignano a Radicofani.

 

monte amiata

Il parco comprende località e monumenti di importanza storica e artistica come la Rocca di Tintinnano a Castiglione d’Orcia, la Fortezza di Montalcino, la Fortezza di Radicofani e vari musei, tra cui spicca il Museo Diocesano di Pienza. Da segnalare anche le località di Bagni San Filippo (Castiglione d’Orcia) e Bagno Vignoni (San Quirico d’Orcia) per la presenza di acque termali con proprietà terapeutiche. La porzione della Val d’Orcia inserita nel Parco è nota per la produzione di pregiati vini DOC e DOCG. Altrettanto pregiato è il formaggio pecorino di Pienza. Significativa è la reintroduzione, nel territorio della Val d’Orcia, della coltivazione dello zafferano.

 

 

parco valdorcia1

Nel territorio è diffuso l’allevamento della cinta senese, una varietà di suino particolarmente antica (XIV° secolo). Gli animali sono allevati allo stato brado (controllato) escludendo rigorosamente la stabulazione fissa. Proprio da questi selezionati suini si ricavano prevalentemente prosciutti, spalle, salami, salsicce e lardo; inoltre altri prodotti tipici della norcineria toscana, quali finocchiona, soprassata, capocollo e guance.

La Val d’Orcia ed i suoi angoli suggestivi hanno ispirato registi e artisti del cinema. In Val d’Orcia il regista Ridley Scott ha girato molti esterni del film Il Gladiatore.

Parco Artistico e Culturale della Val d’Orcia

Parco artistico e culturale

Località nei dintorni di Montalcino

San Giovanni d’Asso

San Giovanni d'Asso

Zona: Crete Senesi
Tipo: borgo collinare

L’abitato si trova al centro della zona delle cosiddette “crete senesi”, lungo il torrente Asso, da cui prende il nome. È costituito da due nuclei distinti, situati sullo stesso colle: il “paese alto”, più antico, ubicato sulla sommità e che contiene la parte storica-artistica-culturale dell’abitato, e il “paese basso”, più moderno e di carattere residenziale. La zona è famosa per un’eccellente qualità di tartufi bianchi e per un’ottima produzione di vino.

Attrazioni
Castelli: Rocca di San Giovanni
Palazzi storici: Grancia di Montisi
Musei: Museo del Tartufo
Eventi: Giosta di Simone
Prodotti e artigianato: tartufo bianco, vino
Percorsi: Treno Natura
Sport: trekking escursionistico, ciclismo, equitazione, mongolfiera

Montisi

Zona: Crete Senesi
Località: Montisi
Tipo: borgo medievale

È situato sul Monte Ghisi, da cui l’abitato prende il nome. Il borgo si sviluppò nel XII° secolo attorno a una torre-abitazione, di proprietà dei conti Cacciaconti della Scialenga. Le prolungate assenze di un qualsiasi esponente della famiglia favorirono la nascita di un comune autonomo. Divenuto unico proprietario, Simone Cacciaconti non accettò tale decisione: organizzò una spedizione militare, assediò l’abitato, lo conquistò e poi lo incendiò. Nel 1295 il nobile trasferì però tutte le sue proprietà allo Spedale di Santa Maria della Scala di Siena.

Nonostante le piccole dimensioni, la cittadina conserva importanti monumenti. Del castello feudale rimane una parte del cassero e un torrione a pianta quadrata. Nei pressi del villaggio c’è anche una piccola necropoli etrusca con tombe a capanna del VIII° secolo a.C. Da visitare la fattoria fortificata Grancia di Montisi, la pieve della S.S. Annunziata e l’Oratorio di Sant’Antonio.

Montilifrè

Zona: Crete Senesi
Località: Montelifré
Tipo: borgo medievale

È ubicato su un cocuzzolo calcareo lungo la strada che collega Trequanda a Montisi. L’origine del nome è controversa. Secondo alcune fonti deriva dalla storpiatura del nome di un antico feudatario di origini tedesche, Liutfrid (Liutfrido in italiano). Secondo altri deriva da Monterenfredi. La rocca fu costruita all’inizio dell’anno Mille e poi ampliata all’inizio del XI° secolo. Nel 1213 la popolazione del borgo si sottomise a Siena che, nel 1217, insediò un suo podestà. Il castello fu una delle basi della ribellione dei ghibellini di Siena contro il governo guelfo della città (1289). La spedizione punitiva delle milizie di Siena provocò gravi danni alla rocca. Rientrato in possesso dei conti Cacciaconti, nel 1328 questi vendettero il castello alla famiglia Tolomei di Siena.

Nel 1527, durante una delle molte guerre tra Firenze e Siena, nel castello si concentrarono cospiratori e poi vi si rifugiarono ribelli e fuoriusciti senesi, che si opponevano al governo della loro città. Approfittando di una momentanea vittoria contro Firenze, le milizie di Siena assediarono il castello, ne ottennero la resa e ne minarono le fondamenta, riducendolo in macerie. I ruderi sono sparsi sul crinale ma è ancora visibile l’originario rivestimento in filaretto di pietra calcarea. Il borgo fu poi ricostruito e, dal 1348, è di proprietà della famiglia patrizia Martinozzi. Il palazzetto padronale incorpora una torre del XIV° secolo; a fianco dell’edificio c’è la Cappella di San Biagio. Il borgo, circondato da mura, è stato trasformato in un’accogliente struttura ricettiva dotata di tre appartamenti.

ARTE E MUSEI

Musei di Montalcino

montalcino8Bottiglie artigianali

Museo Civico e Diocesano d'Arte Sacra

museo civico montalcinoZona: Val d’Orcia
Tipo: museo di arte sacra
Indirizzo: Via Ricasoli, 31
Tel: + 39 0577 846014
Email: info#@prolocomontalcino.com
Orari: tutti i giorni 10.00-13.00 e 14.00-17.40; chiuso lunedì

Ha sede nell’ex convento di Sant’Agostino ed espone importanti opere d’arte del periodo medievale e moderno, oltre che a reperti archeologici rinvenuti nella zona. Nel museo sono presenti importanti opere di artisti di spicco: Luca di Tommè (XIV° secolo), Bartolo di Fredi, con il grandioso polittico Incoronazione della Madonna e alle storie della sua vita (1388), Sano di Pietro, Ambroglio Lorenzetti e Domenico Beccafumi.

Di particolare importanza è il settore di scultura lignea dipinta, dove spicca una straordinaria Madonna di Giovanni Pisano. Altri dipinti e sculture documentano il periodo tra Manierismo e Controriforma fino al XVII° secolo. Il museo conserva inoltre un’importante raccolta di boccali in maiolica arcaica (XIII° secolo). La sezione archeologica espone reperti etruschi provenienti dalle tombe rinvenute nella zona. Tra questi l’intero corredo della tomba denominata Fossa del Tesoro di Sant’Angelo in Colle e alcuni arredi della cosiddetta Buca di Sant’Antimo (IV°-III° secolo a.C.).

Museo della Comunità di Montalcino e del Brunello

museo brunelloZona: Val d’Orcia
Comune: Montalcino (SI)
Indirizzo: Fattoria dei Barbi – Strada Consorziale dei Barbi – località Podernovi, 170 – 53024 Montalcino (SI)
Tipo: museo enologico
Tel: +39 0577 846104 / 841111
Email: info@museodelbrunello.it
Sito: www.museodelbrunello.it
Orari: tutti giorni 10.00-12.30 e 14.30-18.00; chiuso mercoledì
Ingresso: intero €uro 5,00, ridotto € 2,50, supplemento visita guidata € 5,00
Servizi: visite guidate, lingua inglese

La raccolta è stata fortemente voluta da Stefano Cinelli Colombini, per testimoniare lo spirito della cittadina, la storia, la cultura e l’eccezionale prodotto enologico. Il museo espone foto, documenti, arredi, attrezzi agricoli, ambienti ricostruiti e tutto quanto si riferisce a Montalcino e al vino Brunello nel corso dei secoli. Inoltre illustra le caratteristiche della cucina tipica, dei vini e dell’apicoltura della zona.

Museo del Vetro

museo vetro1Zona: Val d’Orcia
Comune: Montalcino (SI) – località Poggio alle Mura
Tipo: museo di artigianato
Tel: +39 0577 877700
Email: borgo@castellobanfi.it
Orari: tutti i giorni 10.00-18.00
Ingresso: € 2,50

Il museo è ubicato all’interno del Castello Banfi. Conserva una ricca collezione di oggetti in vetro che ripercorrono la storia della bottiglia. Sono inoltre illustrate le alterne vicende della produzione del vetro, dal V° secolo a.C. ai giorni nostri. Probabilmente, il settore più interessante è quello degli oggetti di vetro dell’antica Roma. Si inizia con piccoli oggetti in pasta vitrea riconducibili al V° secolo a.C. e si prosegue con vasi di vetro soffiato del II° secolo d.C., fino ad arrivare a bottiglie e caraffe di vetro soffiato, risalenti al V° secolo d.C. Sono pure esposte antiche bottiglie, bicchieri provenienti da Venezia e anche oggetti moderni prodotti nella stessa città. Tra questi ultimi spicca la stupenda Portatrice, opera di Pablo Picasso.

Museo del Tartufo

Zona: Crete Senesi
Tipo: museo storico e gastronomico
Indirizzo: piazza A. Gramsci, 1 – San Giovanni d’Asso
Tel.: +39 0577 803268
Email: museodeltartufo@museisenesi.org

Il museo è allestito nei sotteranei del castello di Poggio alle Mura di San Giovanni d’Asso. L’esposizione documenta la storia del tartufo, nutrito di stregoneria, scienza ed erotismo. Infatti le leggende narrano che il tartufo serviva come come cibo per le streghe e come alimento afrodisiaco. Altre leggende si riferiscono alla nascita del tartufo come conseguenza alla caduta di un fulmine nel terreno. Il museo illustra anche i metodi di ricerca (principalmente con i cani), le forme, i profumi e l’utilizzo in cucina. Si può anche visitare un erbario composto da esemplari selvatici da sempre utilizzati sia in cucina che in medicina.

Siti archeologici

Sito della Pieve di Pava

Zona: Crete Senesi
Comune: Montalcino – località Pava – San Giovanni d’Asso
Tipo: sito archeologico paleocristiano (IV° secolo)

Gli scavi hanno riportato alla luce i resti della Pieve di Santa Maria, di epoca paleocristiana (IV° secolo), abbandonata nel XII° secolo. Nell’area sono stati rinvenuti reperti vitrei, ossei e ceramici, oltre a laterizi di epoca etrusca e romana; inoltre un’area destinata alle sepolture con resti ossei di più di 450 persone.

COSA FARE

Eventi a Montalcino

Sagra del Galletto

sagra gallettoTipo: folcloristico ed enogastronomico
Località: Camigliano
Periodo: prima domenica di ottobre
Sito: www.sagradelgalletto.org

La manifestazione rievoca, in chiave storica, le feste che venivano celebrate, fin dal 1300, nel castello di Camigliano in onore della famiglia Ilcines, i signori di Montalcino. Un corteo storico in costume fa da cornice alla gara tra i quartieri di Montalcino ed i castelli della zona. Il tradizionale “tiro della druzzola” si svolge nei costumi del XIV° secolo e rievoca un gioco antichissimo molto praticato nella zona. L’esibizione, con danze rurali e costumi appropriati, di un gruppo folcloristico fa da cornice alla sagra. I piatti preparati sono antiche ricette contadine. I galletti sono quelli “ruspanti e saporiti” adatti alla preparazione della “scottiglia”, che necessita di un lungo periodo di cottura a fuoco lento. Tutte le carni sono preparate alla brace con carbone dei boschi. Le crostate sono cotte nel forno a legna secondo la maniera tradizionale. Il vino servito è rigorosamente Brunello di Montalcino.

Sagra del Tordo

sagra tordoTipo: folcloristico ed enogastronomico
Periodo: ultima domenica di ottobre

Si tratta di un’importante rievocazione storico-folcloristica che trae origine dalla tradizione venatoria della zona quando, nel periodo medievale, cacciatori e falconieri avevano il compito di procurare le prede. L’ardimento e la maestria degli uomini si misurava anche in giostre e tornei mentre le donne davano prova della loro abilità nell’allestire mense con cacciagione e vino locale, da sempre di ottima qualità. L’evento comprende il corteo storico, il “ballo del trescone” e la gara di tiro con l’arco tra i rioni della cittadina.

Festival della Val d’Orcia – Festival Internazionale di Montalcino

NTipo: enogastronomico
Periodo: agosto
Sito: www.parcodellavaldorcia.it

È un itinerario culturale che ogni estate si articola in eventi in varie località della Val’d’Orcia come piazze, castelli, chiese, borghi in un armonico intreccio, fatto di corsi di studio e spettacoli, musica, teatro, danza e rassegne di cinema d’autore.

Settimana del Miele

settimana miele2Tipo: enogastronomico
Periodo: settembre
Sito: www.asgamontalcino.com

È una mostra-mercato di livello nazionale che si svolge all’interno della Fortezza. Si articola sull’esposizione di prodotti ed attrezzature per l’apicoltura. Un convegno specializzato si occupa della realtà e dei problemi del settore. Scrittori e giornalisti, che si sono distinti a livello nazionale per l’attenzione verso l’apicoltura, sono premiati con l’Ape d’oro”.

Jazz & Wine

jazz wine3Tipo: musicale
Periodo: luglio

Concerti di musica jazz all’interno della Fortezza.

Giostra di Simone

giostra simoneTipo: religioso e folcloristico
Località: Montisi
Periodo: agosto

Durante i festeggiamenti per il santuario della Madonna delle Nevi, si svolge la tradizionale “Giostra di Simone”, a cui partecipano le quattro contrade dell’abitato. L’evento include un corteo storico con figuranti in costume d’epoca e una gara di sbandieratori. Nel vero e proprio torneo il cavaliere deve infilare la “campanella”, un anellino posto sulla spalla del “buratto” (manichino). La festa termina con un canto di ringraziamento nel santuario.

ITINERARI

Percorsi

Pieve a SAlti

Giro delle antiche mura

TIPO percorso storico
ZONA Val d'Orcia
PARTENZA Montalcino
ARRIVO Montalcino
LUNGHEZZA 4 chilometri
TEMPO DI PERCORSO 2 ore
DIFFICOLTA media
DISLIVELLO
ITINERARI CAI N°
ATTRAZIONI Santuario della Madonna del Soccorso, Scrittoio del Tamagni, Chiesa San Francesco
INFORMAZIONI

Itinerario: Fortezza (XIII° secolo) – Porta del Cassero – Santuario della Madonna del Soccorso (1330) – Ex spedale di Santa Maria della Croce e Scrittoio del Tamagni (1214) – Porta Burelli – Chiesa di San Francesco (XIV° secolo) – Porta Castellana – Fonte Castellana – Porta Cerbaia

L'Eroica (bicicletta)

EroicaL’hanno definita “Viaggio a pedali” perché più che un percorso e un’eventuale competizione è l’attraversata di territori attigui, in parte simili, tutti assolutamente attraenti. Nata dall’iniziativa di alcuni appassionati di ciclismo è diventata un fenomeno storico-culturale, ecologico-ambientale, sportivo. Insomma negli anni si è trasformato in un percorso permanente di circa 200 chilometri, segnalato da 90 cartelli e 80 pannelli di indicazione chilometrica.

Così come organizzato il percorso può essere suddiviso in tappe (da tre a cinque giorni), sulla base delle capacità individuali e dell’allenamento. Lungo il percorso punti di ristoro e di alloggio consentono di “spezzare” il tracciato anche con una decisione improvvisa. C’è anche la possibilità di compiere parte del percorso con il Treno Natura, che interseca in vari punti. La manifestazione competitiva si svolge ogni anno il 1° ottobre.

I punti principali sono, in ordine di geografico, i seguenti:

Gaiole in Chianti Punto di partenza. Da qui in direzione di Siena passando per il villaggio di Pianella
ATTRAZIONI: Castello di Brolio, Castello di Meleto, Castello di Ama, Badia a Coltibuono, vino Chianti

Siena Può essere semplicemente sfiorata scendendo subito verso Radi e poi Murlo.
ATTRAZIONI: area archeologica Poggio Civitate

Murlo Si procede verso Bibbiano, Castiglion del Bosco, il Passo del Lume Spento (il punto più meridionale di tutta l’Eroica) per poi risalire verso Montalcino
ATTRZIONI: Castello di Bibbiano, Rocca di Montalcino, Castello Banfi, Castel Verdelli, Abbazia di Sant’Antimo, Grancia di Montisi, vino, tartufi

Montalcino Si risale verso Torrenieri, Lucignano d’Asso, Pieve a Salti e Buonconvento
ATTRAZIONI: Castelnuovo Tancredi, Castelrosi, Palazzo Pretorio, vino
Variante “Percorso permanente Eroica di Montalcino” Dalla cittadina il percorso tocca, in sequenza, Torrenieri, San Quirico d’Orcia, Bagno Vignoni, Pienza, Montisi, Trequanda, San Giovanni d’Asso, Buonconvento, Sant’Angelo Scalo, Sant’Angelo in Colle, Castelnuovo dell’Abate; è anche possibile una visita al castello di Poggio alle Mura e alla splendida Abbazia di Sant’Antimo. Complessivamente 153 chilometri.

Buonconvento Si risale lungo il Fiume Arbia verso Montauto e poi Asciano
ATTRAZIONI: Abbazia di Monte Oliveto Maggiore

Asciano Si risale ancora verso Monte Sante Marie (possibile una deviazione per Rapolano Terme), Torre a Castello e Castelnuovo Berardenga
ATTRAZIONI: Certosa di San Pietro a Pontignano, Vagliagli, vino

Castelnuovo Berardenga Si risale fino ad attraversare il villaggio di Pianella per poi dirigersi verso Vagliagli, Radda in Chianti, il borgo di Vertine e, infine, Gaiole in Chianti
ATTRAZIONI: Volpaia, Vertine, vino

TIPO percorso su strade asfaltate e sterrate
ZONE Chianti, Terre di Siena, Crete Senesi, Val d'Orcia
PARTENZA Gaiole in Chianti
ARRIVO Gaiole in Chianti
LUNGHEZZA km. 200 circa
TEMPO DI PERCORRENZA 3-5 giorni
DIFFICOLTA' impegnativo
DISLIVELLO COMPLESSIVO m. 3.500
INFORMAZIONI info@eroica.it

Strada del Vino Orcia

Informazioni:

– Via Borgo Maestro, 90 – Rocca d’Orcia (SI)
– Rocca a Tentennano – Castiglione d’Orcia (SI)
Tel.: +39 0577 887471; mobile ufficio di segreteria +39 334 30 66 290
Sito: www.stradavinorcia.com
Email: info@stradavinorcia.com / stradavinorcia@gmail.com

Comuni: Buonconvento, Castiglione d’Orcia, Pienza, Radicofani, San Giovanni d’Asso, San Quirico d’Orcia, Trequanda, Abbadia San Salvatore, Chianciano Terme, Montalcino, San Casciano dei Bagni, Sarteano e Torrita di Siena.

La Strada del Vino Orcia è nata nel 2003 ed ha la sua sede ai piedi della Rocca a Tentennano di Castiglione d’Orcia. Tredici sono i comuni inclusi nella DOC Orcia.

L’elemento che accomuna il territorio su cui si snoda la Strada del Vino Orcia è il paesaggio, tra i più caratteristici e affascinanti della Toscana, forse la più bella campagna del mondo. Nel 2004, l’UNESCO ha inserito la Val d’Orcia nel patrimonio mondiale dell’umanità, primo territorio rurale ad essere premiato con questo riconoscimento, definendola nelle motivazioni come ” icona del paesaggio “. Furono gli Etruschi a importare la vite dal lontano Oriente e ancora oggi i discendenti di quel misterioso e affascinante popolo si tramandano di generazione in generazione l’arte dei vignaiuoli. E proprio la vite, con quel suo straordinario “sanguis jovis” (divino Sangiovese), ha lasciato profonda traccia di sè nel corso dei millenni, visibile nell’inestricabile legame tra l’uomo e la terra attraversata da fiume Orcia. La Strada del vino Orcia è un invito  a scoprire questo territorio, alla vita che scorre con i ritmi di questa terra e a vivere immersi in ” un luogo del sogno “. Luoghi dove la presenza dell’uomo avviene ancora in armonia con la natura. Chi vuol davvero conoscere questa terra deve mettere in conto di non poterne più farne a meno, di ritornare di persona o con la mente alla fonte di tante emozioni.

Tenendo ben presente il sempre più numeroso numero di appassionati ed estimatori del vino di qualità, la Strada del Vino Orcia ha istituito un coupon omaggio, munito di timbro e data dall’Ufficio Turistico o della struttura ricettiva presso la quale si soggiorna, per le cantine associate che dà diritto a una degustazione guidata gratuita dei vini Orcia DOC. Conservando il coupon, a coloro che avranno effettuato una degustazione, verrà riconosciuto, presentando lo stesso coupon alla biglietteria, uno sconto del 50% all’ingresso ai musei che collaborano con la Strada del Vino Orcia: a Castiglione d’Orcia la Sala d’Arte San Giovanni, a Chianciano Terme il Mueso Etrusco, a San Giovanni d’Asso il Museo del Tartufo, a Pienza il Museo Diocesano, a Monticchiello il Museo del Teatro Popolare Tradizionale Toscano (TePoTraTos).

Treno Natura

Treno NaturaIl Treno Natura è un’iniziativa che consente di effettuare un percorso di un’intera giornata attraverso la Val d’Orcia in modo piuttosto insolito. La città di partenza è Siena ed il percorso attraversa, in sequenza, il territorio dei seguenti comuni: Siena, Asciano, San Giovanni d’Asso, San Quirico d’Orcia, Castiglione d’Orcia, Abbadia San Salvatore, Piancastagnaio, Buonconvento. A bordo di treni automotori degli anni ’50 oppure dentro vagoni trainati da una locomotiva a vapore si può godere il paesaggio della Val d’Orcia. È inoltre un’occasione unica per viaggiare su convogli ferroviari storici che utilizzano una linea ormai chiusa al traffico ordinario. E’ possibile compiere escursioni sui sentieri tra le varie stazioni predisposti dal CAI-Club Alpino Italiano, usufruire di carrozze a cavalli, visitare i principali monumenti, pranzare in ristoranti tipici, partecipare a feste paesane e ad attività ricreative.

Il Treno Natura è adatto anche a chi vuole abbinare il viaggio ad attività quali trekking, escursioni in bicicletta, visita ai musei, degustazioni. L’iniziativa è sempre abbinata ad un evento oppure a sagre e manifestazioni nei diversi comuni della provincia di Siena. Le località non servite dalla linea ferroviaria sono raggiungibili con autobus in coincidenza nelle stazioni.

TIPO Percorso naturalistico (treno a vapore)
ZONA Val d’Orcia
PARTENZA Siena
ARRIVO Buonconvento
TEMPO DI PERCORSO una giornata
ATTRAZIONI Siena, Asciano, San Giovanni d’Asso, San Quirico d’Orcia, Castiglione d’Orcia, Abbadia San Salvatore, Piancastagnaio, Buonconvento
INFORMAZIONI info@visionedelmondo.it tel. +39 0577 48003
SITO www.trenonatura.terresiena.it

Treno Natura

Val d’Orcia
Treno antico che percorre la zona della Val d’Orcia

Via Francigena

Toscana
Percorso naturalistico storico religioso

Strada del Vino Orcia

Val d’Orcia (SI)
Percorso enogastronomico in Val d’Orcia

CULTURA

Storia

montalcino-brunelloBottiglie di Brunello di Montalcino

Tra castelli e buon vino

moltalcinoIl territorio fu abitato fin da epoche remote, Paleolitico e Neolitico, come attesta il ritrovamento di una “industria litica” di oltre 2.000 utensili in pietra. L’Età del Bronzo è rappresentata da un villaggio, risalente al II° millennio a.C., dotato di ripari per le capanne e una grotta sepolcrale. Gli scavi hanno permesso di recuperare interessanti reperti ceramici, vasellame da mensa e da cucina finemente decorato. La successiva Età del Ferro ha lasciato tracce di castellieri proto storici attestanti la presenza dell’uomo anche in questo periodo.

Attorno al VII° secolo a.C., la civiltà etrusca penetrò nel territorio: sono state rinvenute tombe a camera con corredi funebri, dentro cui sono state recuperate ceramiche, anche in bucchero, utensili e ornamenti. Insediamenti etruschi sono stati rinvenuti in località Poggio alla Civitella. Roma ha lasciato, non solo nel territorio ma anche nell’attuale centro storico resti di abitazioni, di sepolture e altre tracce.Il primo nucleo abitativo documentato risale al X° secolo. In questo periodo la popolazione ebbe un notevole incremento demografico quando vi si trasferirono gli abitanti di Roselle, devastata dalle scorrerie saracene e dai saccheggi.

Il nucleo originario si allargherà nel corso dei secoli successivi fino a raggiungere, nel XIV° secolo, le dimensioni attuali. In epoca medievale l’attività economica prevalente era la conceria e Montalcino disponeva di numerosi impianti per la lavorazione del cuoio, i cui prodotti erano apprezzati per la qualità. La notevole importanza dell’abitato era dovuta anche alla sua posizione, lungo il tracciato della Via Francigena (o Romea), all’epoca la più importante strada di collegamento tra il nord e Roma. Politicamente il borgo era un comune indipendente ma, come molte altre cittadine, fu coinvolto nelle lotte tra guelfi e ghibellini.

Nel XIII° secolo il borgo subì il dominio sia di Firenze che di Siena, a seconda dell’andamento degli eventi bellici tra le due città rivali. A metà del XIV° secolo entrò definitivamente a far parte del territorio di Siena e ne divenne uno dei centri più importanti. Elevata al rango di città ed eretta a diocesi nel 1462 da Papa Pio II°, Montalcino visse successivamente momenti di grande tensione dovuti alla rinnovata contesa tra Firenze e Siena.

Dopo la definitiva resa della seconda città (1555), gli esuli senesi, rifugiati nella poderosa fortezza, fondarono la “Repubblica di Siena in Montalcino” che governò per altri quattro anni, fino al 1559. Successivamente la cittadina entrò a far parte del Granducato di Toscana e ne seguì le sorti fino all’Unita d’Italia. La situazione economica cambiò radicalmente nella seconda metà del XX° secolo per il fatto di essere al centro di una delle più importanti zone vitivinicole.

I primi insediamenti nella zona di San Giovanni d’Asso risalgono al V° secolo, come confermano alcuni reperti di epoca etrusca e romana rinvenuti in località Pava. Il villaggio si sviluppò propriamente a partire dal IX° secolo. Fino al 1178 la zona fu contesa tra il vescovado di Arezzo e quello di Siena, ma quest’ultimo ebbe la meglio. Nel XIII° secolo fu edificata la rocca quando il feudatario, Paltonieri di Forteguerra, sottomise sé stesso e e le sue proprietà all’autorità di Siena. Da quel momento e fino all’inglobamento nel Granducato di Toscana la città mantenne il controllo esclusivo del territorio. Il 1° gennaio 2017 il comune  di Montalcino si è fuso con quello di San Giovanni d’Asso, mantenendo il nome di Montalcino.

Curiosità

Nel 1970-1973 nell’abbazia di Sant’Antimo, furono girate alcune scene di Fratello sole, sorella luna, film del regista Franco Zeffirelli dedicato alla vita di San Francesco di Assisi.

GASTRONOMIA

Piatti tipici

montalcino4Medaglione di tacchino al carciofi

Pici, Trippa, Crostini...

pici al sugo

Pici al sugo  

pappardelle alla lepre

Pappardelle alla lepre    

  crostini fegatoCrostini di milza e fegato 

zuppa funghi

Zuppa di funghi            

     

trippa zafferano

 Trippa allo zafferano    

 

scalloppine funghi

   Scaloppine ai funghi   

Prodotti tipici

montalcino6Bottiglie di Brunello di Montalcino

Vino, olio d'oliva, miele, formaggi

vinoVino
I terreni coltivati a vigneti hanno una composizione ricca di proprietà oligominerali che favoriscono la maturazione di uve eccellenti. Contribuiscono anche particolari condizioni climatiche e geomorfologiche. La coltivazione della vite è una tradizione plurisecolare nella zona. Già nel 1559 i componenti della famiglia Medici furono i primi ad apprezzare questi vini, tanto da inviarli alla corte di Firenze ed a Roma, alla mensa di Papa Clemente VII°. Il vino di Montalcino ha conseguito negli ultimi anni un’enorme notorietà mondiale, raccogliendo l’apprezzamento dei più esperti conoscitori. I vini pregiati DOC e DOCG si dividono in quattro tipologie: Brunello, Rosso, Moscadello e Sant’Antimo.

brunello1Brunello
Nei primi decenni del XIX° secolo Clemente Santi, un farmacista appassionato di viticoltura, decise di produrre vini diversi da quelli tradizionali. I molti esperimenti effettuati lo portarono a mettere a punto un prodotto davvero eccellente, che ottenne lusinghieri riconoscimenti in esposizioni internazionali. Ma sarà suo nipote, Ferruccio Santi, a creare il Brunello intorno al 1870, utilizzando uve di Sangiovese Grosso. Il nuovo vino, ottenuto con procedimenti complessi e costosi, era un prodotto d’élite, la cui produzione quasi amatoriale si limitava ad alcune migliaia di bottiglie. Progressivamente i vigneti si moltiplicarono fino al 1929, quando nell’area di Montalcino ci si dedicò solo alla produzione di Brunello. La Seconda Guerra Mondiale e il periodo successivo costituirono un momento di notevole difficoltà. Si dovrà attendere la metà degli anni ’60 del XX° secolo per la ripresa e la conseguente consacrazione del Brunello, che diverrà uno dei più quotati vini italiani di qualità, ricercato per le tavole più raffinate di tutto il mondo. Le ragioni del boom risiedono nelle obiettive qualità organolettiche del prodotto, nella rotondità e armonia del gusto e nelle grandi possibilità di evoluzione con l’invecchiamento. Il Brunello è prodotto esclusivamente con uva Sangiovese, secondo le norme di un severo disciplinare. La gradazione alcolica minima è di 12,5° e l’immissione sul mercato avviene non prima di cinque anni dalla vendemmia.

rosso montalcinoRosso di Montalcino DOC
È un vino armonico, elegante, sapido, dall’aspetto brillante e limpido, di colore rubino. Ha una gradazione alcolica minima di 12° e viene immesso sul mercato il 1° settembre dell’anno successivo a quello della vendemmia.

Sant’Antimo DOC
È una denominazione molto ampia che include molte tipologie di vini, sia rossi che bianchi. Il Sant’Antimo Rosso può avere essere anche prodotto con vitigni quali il Cabernet, il Merlot e il Pinot Nero. Il Sant’Antimo Bianco che può invece essere prodotto con vitigni Chardonnay, Sauvignon e Pinot Grigio.

Moscadello
Questo vino è un’antica tradizione ed è prodotto da un’uva coltivata da tempo immemorabile in queste zone, il moscato bianco. Questo piacevole e sorprendente vino da dessert è stato nei secoli apprezzato da molti noti personaggi sia in Italia che all’estero. Il Moscadello è prodotto nei tipi Tranquillo, Frizzante e Vendemmia Tardiva.

Per ulteriori informazioni: www.consorziobrunellodimontalcino.it

olioOlio extravergine d’Oliva
La produzione di olio ha una tradizione antichissima nella zona ed è tramandata di generazione in generazione. Le piante di olivo, pur essendo molto simili, presentano caratteristiche diverse a seconda della varietà. Le più comuni nel territorio sono il “moraiolo”, l’ “olivastro” e il “pendolino”. Dalla spremitura delle olive, generalmente piccole e raccolte tra ottobre e novembre, si ottiene un olio dal colore verde intenso e con bassa percentuale di grassi.

settimana mieleMiele
Tra le consuetudini più antiche della Toscana c’è l’allevamento delle api. Tale attività è entrata, ormai da anni, a far parte dell’economia del territorio: nell’area di Montalcino si produce l’1% di tutto il miele italiano. Varie le qualità prodotte, tra cui si distinguono il “millefiori”, il miele di acacia, quello di corbezzolo e quello di castagno. Da alcuni anni Montalcino è fregiata del titolo “Città del Miele”.

formaggi salumiFormaggi e salumi
Considerevole è la produzione di formaggio pecorino dolce o salato nei tipi fresco, semistagionato ed invecchiato. Questo tipo di formaggio rivela tutto il suo gusto se abbinato a vini di Montalcino o accompagnato con il miele. Fanno parte della tradizione locale, prosciutti, salsiccie, salami, finocchiata, soppressa, buristo, anche prodotti con carni di suino “cinta senese” e di cinghiale.

Tartufi

asso4La qualità del tartufo bianco della zona è strettamente legata alle proprietà e caratteristiche geologiche del terreno delle Crete Senesi. Con tali premesse la cittadina di San Giovanni d’Asso detiene la presidenza e la sede operativa della:

Associazione Nazionale Città del Tartufo
piazza A. Gramsci, 1
tel. +39 0577 803101
email: asscittadeltartufo@gmail.com

Cantine vinicole da visitare

Sasso di Sole

Montalcino (SI)
Cantina vinicola specializzata nel Brunello di Montalcino

Camigliano vini

Montalcino (SI)
Cantina vinicola con pregiata produzione di Brunello di Montalcino

Castello Tricerchi

Montalcino (SI)
Azienda vinicola, castello medievale, Brunello Montalcino, wine tasting

Col d’Orcia

Montalcino (SI)
Azienda vitivinicola, produttrice di vini come Brunello di Montalcino

SERVIZI TURISTICI

Dove dormire a Montalcino

Borgo di Pieve a Salti

Buonconvento (SI)
Resort – fattoria con appartamenti, ristorante, centro benessere e maneggio