La Toscana vanta una tradizione ricchissima nel campo dei mestieri d’arte: dalla ceramica all’oreficeria, dall’alta moda al tessile, dal ferro battuto all’argento, dalla scagliola alla carta fatta a mano, dal vetro al marmo, dall’ebanisteria all’affresco al trompe l’oeil, dalla calzoleria alla pelletteria, dalla ceramica all’alabastro, dalla sartoria su misura alla biancheria ricamata soltanto per citarne alcuni.  Sono manufatti ammirati per la maestria impareggiabile e ambiti a livello internazionale. Infatti l’artigianato toscano è un patrimonio prezioso dell’economia del territorio.

Infatti l‘artigianato artistico toscano ha una particolare linea di buon gusto e raffinatezza e, rappresenta  la memoria  viva delle antiche tradizioni e mestieri che affondano le sue radici sin nell’età etrusca. E’ sempre stato un settore di punta, trainante per l’economia della regione.  Fino ad oggi in Toscana, l’artigianato artistico continua innovando e cercando nuove forme espressive. Firenze è considerata anche la capitale dell’artigianato, la città delle botteghe artistiche dove ancora oggi si può conoscere dal vivo come nasce un capolavoro dalle mani abili dei maestri artigiani. Una vacanza in Toscana significa scoprire le ricchezze che questa terra ha prodotto grazie al lavoro e alla sapienza dell’uomo.

ALABASTRO

Alabastro

La lavorazione dell’alabastro (solfato di calcio idrato) è parte integrante dell’artigianato in Toscana. Volterra  è il centro principale di produzione, famoso in tutto il mondo per i lavori che coprono oramai una gamma infinita di oggetti: vasi, statue, reggilibri, bicchieri, urne, coppe, scatole, lampade, orologi, oggetti d’arte sacra e altri torniti e scolpiti in questa pietra ricca di colori (bianca, venata, gialla, rossa).  La straordinaria eleganza e bellezza di questo materiale tenero era usato già dagli etruschi.  La visita guidata  a botteghe artigiane si presta particolarmente ad essere completata nel Museo Guarnacci di Volterra che custodisce  bellissime urne e oggetti  in alabastro.

Comune: Volterra (PI)

Laboratori artistici

Alab’Arte

Via Orti di S.Agostino, 28 – 56048 – Volterra (PI)
Telefono: +39 0588 87968
E-mail: alabarte@welcome.to
Esposizione: via Don Minzoni, 18 – 56048 – Volterra (PI)

Alab´Arte è una bottega artigiana di scultura situata a 50m dal Museo Guarnacci. La bottega è aperta a visite di gruppo con spiegazioni sui metodi di lavoro in alabastro.

Bianchi Romano

SR 68 Km 37,200 – 56048 -Volterra (PI)
Telefono: +39 058887237
Sito internet: www.romanobianchi.com
E-mail: info@romanobianchi.com

Negozio estivo: via dei Cavalleggeri nord – 57020 – Marina di Bibbona (LI)
Tel. +39 0586 600059

La Ditta Romano Bianchi si dedica dall´escavazione, alla lavorazione artigianale, alla commercializzazione diretta in Italia e all´esportazione all´estero dell’alabastro, presso la sede in Volterra, dove si trova anche la cava da cui viene estratto il tipico Alabastro volterrano. Negli ultimi dieci anni la Ditta si è specializzata nella realizzazione di oggetti per l´illuminazione di interni come lampadari, applique, lampade da tavolo, vasi ornamentali, centri tavola, colonne e piatti, tutti torniti, lavorati e rifiniti a mano. L’azienda organizza workshop rivolti ad artisti italiani e stranieri, che partecipano agli incontri per apprendere o affinare le proprie abilità nella scultura e nell´intarsio dell´Alabastro.

Giannelli Gloria
via Don Minzoni, 13 -56048 – Volterra (PI)
Telefono: +39 0588 84030 – 85402

Fin da giovanissima, Gloria Giannelli ha dato un´impronta particolare, molto femminile, all´artigianato alabastrino, distinguendosi nella lavorazione ricca di trafori e ricami particolarmente elaborati. Per l´eleganza dei suoi manufatti, le sono stati dedicati articoli su riviste locali, nazionali e internazionali.

Silvia Provvedi

via di sotto,2 – Volterra (PI)

Telefono:  +39 0588 88452

Silvia effettua le sue opere scultoree e i suoi delicati trafori, creando un ambiente accogliente dove poter ammirare le varie tecniche di lavorazione tradizionale dall´ideazione a lavoro finito. Da oltre otto anni effettua anche corsi di scultura per bambini ed adulti.

Alessandro Marzetti

via orti di Sant´Agostino – Volterra (PI)
Telefono: + 39 3477647398

Scultore e docente dei corsi di scultura in alabastro presso il Centro Interculturale Villa Palagione.

Boldrini Daniele
via Don Minzoni, 60 – 56048 – Volterra (PI)
Telefono: +39 0588 87811 – 348 8123212

Nato in una famiglia dove tutti, da sempre, lavorano l´alabastro, Daniele Boldrini ha respirato per anni l´atmosfera della bottega artigiana.  Versatile e curioso, ha appreso anche la lavorazione delle pietre dure e la preparazione di stampi in terracotta per la riproduzione con altri materiali. Ma la sua passione resta il figurativo, che esprime nelle sue sculture dedicate agli animali e alla natura, nella sua bottega vicino al Museo Guarnacci.

Gazzina Valdo
Via di sotto, 6 – 56048 – Volterra (PI)
Telefono: +39 0588 86919

Nato nel 1949 a Volterra, artigiano ornatista, si è formato sin dall´età dell´adolescenza nelle vecchie botteghe cogliendo i segreti dei vecchi artigiani. Anche se oggi il lavoro è reso agevole dagli utensili, i suoi lavori sono realizzati interamente a mano, con i metodi di una volta, su proprio progetto o su idea del committente. Tra i suoi lavori più significativi, la realizzazione, in scala, della Cattedrale di S. Patrick a New York.

Alabastro Pecchioni
Via Annibale Cinci 22 – 56048 –  Volterra (PI)
Telefono: +39  0588 86354 – +39 347 438828

Impresa individuale che rappresenta la continuità di un lavoro di artigianato tradizionale tramandato di padre in figlio. Per dieci anni Giorgio ha partecipato a mostre internazionali di artigianato artistico. Nel 2000, con l´apertura del negozio “Opus Artis”, inizia un nuovo studio sulla sonorità delle pietre … l´Alabastro Sonoro. Con passione e creatività realizza i primi flauti traversi etruschi e poi in collaborazione con maestri musicisti, costruisce flauti dritti e traversi con varie intonazioni in scala temperata, oltre a chitarre e basso elettrici, percussioni, corni, trombe e ocarine e litofoni in alabastro.Un vero e proprio studio di liuteria applicato ad una pietra, insolito materiale per uno strumento.

ARGENTERIA

Argenteria

A Firenze, gli argentieri ornano a sbalzo e cesello vasi,  piatti d’argento e gioielli e vantano come maestro il grande  sculture del Rinascimento Benvenuto Cellini. Infatti l’argenteria fiorentina ha le sue radici negli antichi sistemi di lavorazione del XV secolo. Ogni oggetto viene rigorosamente realizzato a mano, questo per consentire a chiunque di apprezzare nel suo giusto valore ciascun pezzo di argenteria e individuandone i pregi artistici determinati dall’uso di una o più tecniche antiche. L’unione tra le antiche tecniche di lavorazione, come il martellamento, la cesellatura, l’incisione, insieme alle idee, il design, il talento e la qualità, danno vita ad oggetti ineguagliabili in originalità, bellezza e funzionalità.

Comune:  Firenze (FI)

CAPPELLI

Cappelli

L’uso d’intrecciare trecce di paglia per farne cappelli risalisse al XIV secolo. A Signa,  nell’inizio del 1700  Domenico Michelacci sviluppò una tecnica speciale per ammorbidire la paglia per cappelli. Infatti, iI copricapi intrecciati resero Signa (Fi) la capitale di uno dei primi distretti manifatturieri d’alta gamma, elevando i loro cappelli a oggetti di lusso.  Apprezzatissimi per la finezza dei loro intrecci, frutto del lavoro dei primi artigiani d’eccellenza della zona, per tutto l’Ottocento i cappelli erano trasportati lungo l’Arno per raggiungere il porto di Livorno, dove si imbarcavano per tutto il mondo. L’imperatore Napoleone III in persona premiò con la medaglia d’onore i produttori di “cappelli di paglia di Firenze” all’Expo universale di Parigi. Più di recente, in molti film prodotti da Holywood, gli artisti indossavo cappelli fatti in Toscana, come quello di Julia Roberts in “Pretty Woman”  e tanti altri. Oggi nel territorio sono attive molte aziende riunite nel Consorzio del cappello di paglia di Firenze e ancora oggi a Signa continua l’antica tradizione.

Comune: Signa (FI) e Firenze (FI)

CERAMICA

Ceramica

La Toscana vanta una tradizione antichissima della ceramica che risale a prima dell’anno 1000, in particolare nella zona di Montelupo Fiorentino (FI)  Inizialmente nelle fornaci venivano prodotti oggetti di uso comune come piatti, bicchieri e contenitori di cibi e bevande. Gradualmente la produzione di ceramica si è diversificata orientandosi alla creazione di oggetti per l’arredamento e di componenti e prodotti di altissima tecnologia.  Infatti nel corso del XIII° secolo ed incentrata soprattutto sulla lavorazione della maiolica (ceramica smaltata), l’attività locale trova una fondamentali occasioni di sviluppo con conquista di Pisa (1406) da Firenze che apre alle merci fiorentine l’accesso al mare e al commercio  nel  Mediterraneo.

Le ceramiche toscane sono famose per lo smalto, per le decorazioni, per i colori e le forme, prodotte con la tecnica denominata “Maiolica”. Ancora oggi l’artigianato in Toscana è ricco e vario e si continua la tradizione delle ceramiche dipinte a mano in numerose botteghe sparse per tutto il territorio. Di recente è stata creata la Strada della Ceramica di Montelupo, un sistema che coniuga l’arte ceramica con la ricettività turistica, gli aspetti culturali con un paesaggio tipicamente toscano, la valorizzazione di prodotti tipici con un ricco calendario di eventi. Infatti girare per le vie del centro storico di Montelupo per scorgere le botteghe di artigiani che espongono oggetti rigorosamente fatti a mano è un  percorso molto piacevole ed istruttivo. Il percorso  include altre cittadine limitrofi quali Empoli, Capraia Limite e Montespertoli dove si possono visitare e conoscere  le botteghe artigiane di produzione di maioliche.

A Montelupo esiste la scuola di ceramica dove viene insegnata l’antica arte dei maestri ceramisti.  Per chi desidera conoscere la storia della ceramica di Montelupo può anche visitare il Museo della Ceramica .  A giugno si tiene la rinomata Festa della Ceramica di Montelupo, evento di certo da non perdere.

Comune: Montelupo Fiorentino (FI), Montespertoli (FI), Capraia e Limite (FI), Empoli (FI), Asciano (SI), Pontedera (SI)

FERRO BATTUTO

Ferro battuto

La lavorazione del ferro battuto è molto antica e collegata alla produzione delle armi. La zona del Casentino si è rivelata nei secoli un centro di notevole importanza per la lavorazione del ferro. In questa valle, hanno operarono fabbri illustri, come Mastro Adamo da Romena abile nel forgiare e cesellare armi e corazze nel Medioevo e le botteghe fabbrili di Stia gestite dalle famiglie Aiazzi, Scalpellini, Ricci e Benucci nell’Ottocento. Il ferro battuto acquista valore per la sua caratteristica forma che richiama un mondo passato. La lavorazione infatti è rimasta sempre uguale nel tempo. Dal lavoro di mani laboriose dei fabbri toscani nascono lampioni, mobili, borchie, piatti sbalzati e persino casseruole in ferro, rame, ottone e argento. A Stia si svolge la Biennale dell’Arte del Ferro Battuto che ospita anche il Campionato del Mondo della Forgiatura.

Comune: Pratovecchio Stia (AR), Livorno (LI)

INCISIONE

Incisioni

La tecnica incisoria, molto usata in età preistorica, sia sulla pietra (incisioni rupestri) e in età classica, nella ceramica greca a figure nere trovò largo impiego, attraverso il tempo e fino ai giorni nostri, nella decorazione di oggetti d’arte e nell’architettura. La tecnica consiste nella incisione con bulino o niello su una matrice che può essere di legno, linoleum o metallo (rame, zinco o acciaio) secondo quello che ci si proponga di riprodurre l’immagine stendendo l’inchiostro sulle parti in rilievo. La stampa è ottenuta tramite utilizzo di un torchio calcografico che comprime il foglio di carta inumidito contro la lastra di metallo inchiostrata.

Ci sono diverse tecniche di incisione: acquaforte, acquatinta, vernice molle, maniera nera.   Da ogni matrice di metallo, prima che diventi inutilizzabile, si ottiene solo un numero limitato di stampe”.  L’incisione su metallo  venne messa a punto contemporaneamente in Italia e in Germania intorno alla metà del XV secolo. Ci sono importanti artisti rappresentanti di questa tecnica quali Pollaiolo, Mantegna, Dürer , Rembrandt, Tiepolo, Piranesi, Goya e anche Picasso. Visitare il laboratorio un incisione è un’esperienza che catapulta in un altro periodo storico.

Comune: Firenze (FI)

LEGATORIA , CARTA DECORATA E PERGAMENA

L’origine della legatoria è contestuale all’avvento del cristianesimo in Europa, infatti si scoprì che piegando fogli di pergamena o papiro a metà e cucendoli lungo la piega, era possibile creare un libro che poteva essere scritto su tutti i lati del foglio. L’avvento della stampa  nel 1455 incrementò la produzione di stampati e, quindi i fogli avevano necessità di legatura che era fatta a mano libro per libro. Nel tempo la legatura è diventata sempre più semplice fino a diventare un prodotto industriale.

Esistono però ancora oggi a Firenze, esperti artigiani in grado di rilegare i volumi seguendo antiche tecniche artigianali di legatoria e realizzando in questo modo veri e propri capolavori. Gli interventi sono fatti principalmente su libri antichi o di particolari e rare edizioni per collezionisti amanti del libro. Il lavoro comporta restauro della carta e della pelle anche di oggetti diversi dal libro, oltre l’utilizzo di un variegato numero di “punzioni” o piccoli ferri ( più di 1500 ) che permette di  ricreare elementi decorativi di diverse epoche o di creare nuove e moderne composizioni a seconda del libro.

La carta di fabbricazione da corteccia è nata in Cina e poi sviluppata dagli arabi giunse in Europa nel XII secolo. Era un prodotto mediocre se paragonato alla pergamena. Le cose cambiarono dal 1264 quando a Fabriano, nelle Marche, nella prima cartiera europea si cominciò a preparare la pasta utilizzando la pila idraulica a magli multipli azionati da un albero a camme collegato ad una ruota idraulica. Più efficienti del mortaio dei cinesi o della mola degli arabi, mossi da uomini o animali, i magli, lavorando in verticale, sfibrano canapa e lino più velocemente e meglio, riducendo così i costi e migliorando la qualità.  La nuova tecnologia ebbe un notevole successo e presto sorsero nuovi mulini in tutta l’Italia. Il monopolio della carta italiana durò fino a metà del XIV secolo, quando nuovi centri cartari sorsero prima in Francia e poi in Germania. Lo sviluppo di nuovi tecnologie portarono la produzione cartaria esclusivamente a livello industriale, però l’antica tecnica ancora oggi è utilizzato per produrre carta artigianale di eccellente qualità principalmente per la pittura acquarello e per l’incisione.

La Via della carta della Toscana intende valorizzare il turismo culturale verso il distretto della produzione cartaria dei territori di Lucca e Pistoia, area che vanta una tradizione secolare nella lavorazione della carta fin dal Quattrocento. Lungo il percorso, da visitare il Museo della Carta di Pietrabuona a Pescia e  i ruderi dell’archeologia industriale cartaria, quali vecchi mulini e stabilimenti,  un vero museo manifatturiero all’aperto che permette accesso a un’articolata rete di itinerari storici, culturali e ricreativi riguardanti alla carta pregiata di Pescia, usata per la carta intestata dei papi e la carta moneta.

Comune: Fireze (FI), Pescia (PT), Pistoia (PT), Lucca (LU)

LEGNO

Legno

Nika

L’Arte dei Legnaiuoli  risale al 1290. quanto prende campo in tutto il territorio toscano l’arte del decoro e i manufatti in legno con  lucidature, ornamenti pittorici, intarsi in metallo e pietre dure e applicazioni in oro, bronzo e argento. La corporazione fiorentina dei legnaiuoli comprendeva diverse tipologie di lavori in legno: c’erano i costruttori di forzieri, casse e bauli, i fabbricanti di botti e tini per il vino, e infine gli  ebanisti,  gli intagliatori, gli intarsiatori,  gli stipettai, gli  impagliatori di seggiole e i liutai. Con la diffusione in Italia dello stile gotico si definì una sensibilità più profonda nel settore degli arredi da interni degli spazi domestici. Ma fu durante il Rinascimento  che l’intaglio acquistò forti connotati artistici e architettonici facendo con che Firenze diventasse  il punto di riferimento per tutta Europa nella lavorazione del legno.

Da segnalare l’importanza dei corniciai e i restauratori che si è mantenuta inalterata nel tempo e tutt’oggi li colloca tra i migliori  ideatori di cornici artistiche al mondo.  Un’altra categoria di rilievo è quella degli ebanisti, specializzati nella lavorazione dei legni duri e pregiati come l’ebano e le radici di noce e olivo che conquistarono il primato nella creazione del mobilio di prestigio riservato a pochi eletti. Firenze vanta noto personaggi abili nell’arte del legno quali Donatello, Benedetto da Maioano, Brunelleschi e Ammannati.  Le botteghe dei legnaiuoli erano distribuite in varie zone della città: via dei Servi, via Tornabuoni (prima chiamata Via dei Legnaioli) e i dintorni della chiesa di Santa Trinita e tutt’oggi alcune ancora sfidano il tempo.

Tutto questo sapere e tutta questa tradizione è stato preservato nel territorio toscano. Da San Casciano Val di Pesa a Signa, da Certaldo a Pontassieve, incluso ovviamente Firenze, ci sono da visitare  varie botteghe e piccole aziende di famiglia che mantengono viva l’arte dell’intaglio  e che  si attualizza nei complementi di arredo moderno in legno.

Comune: Firenze (FI), San Casciano Val di Pesa  (FI), Certaldo (FI), Pontassieve (FI), Signa (FI).

MARMO

Marmo

Tutto la zona delle Alpi Apuane è caratterizzata dalla presenza di immensi giacimenti del pregiato marmo bianco di Carrara famoso in tutto il mondo. Le prime escavazioni del marmo risalgono al 155 a.C. durante il periodo romano. Successivamente  le cave di Carrara hanno fornito materiale per sculture e per la decorazione di tempi e palazzi, pievi e cattedrali, quali il Duomo di Firenze, il Battistero di Pisa, soltanto per citarne alcune. Il David e la Pietà di Michelangelo sono state scolpiti in questo tipo di marmo puro, privo di venature. Nel corso di due millenni, dalle origini ad oggi, la produzione marmifera ha subito numerosi cambiamenti in ogni sua fase: dall’escavazione, al trasporto, ai modi di trasformazione.

Fino al XVI secolo i modi di escavazione rimasero pressoché immutati, finché nel 1570, venne usata per la prima volta la polvere pirica che facilitava enormemente il distacco del blocco di marmo. Nel 1895 venne sperimentato il filo elicoidale diamantato che evitava la frantumazione dei blocchi e riduceva la quantità dei detriti. Oggi si utilizzano sistemi di lavorazione all’avanguardia nell’innovazione tecnologica in campo mondiale. L’importanza del marmo era cos’ grande che alla fine del Settecento nacque l’Accademia di Belle Arti a cui erano legati laboratori artigiani gestiti da famiglie di scultore e  dove erano eseguite opere da artisti e architetti famosi, quali Michelangelo, Ammannati, Gianbologna tra altri.

A Carrara e Pietrasanta ci sono numerosi laboratori di lavorazione del marmo di noti scultori dove vedere come dalle mani di un abile artigiano un blocco di marmo si trasforma in un pezzo d’arte elegante e prezioso. La visita guidata può essere integrata da un itinerario lungo le cave di marmo per osservare a dovuta distanza di sicurezza il pesante lavoro della sua escavazione, del trasporto e della segagione.

Comune: Carrara, Massa, Pietrasanta

Laboratori artistici

Elenco dei laboratori artistici della città di Carrara con i relativi recapiti possibile di esser visitati.

A.M.A di Andrei Carlo
Via Delle Pinete, 21 – 54036 Marina di Carrara
Tel. +39 0585 634769 Fax +39 0585 634705
E-mail info@ama.centrale.marble.it
Internet www.ama.centrale.marble.it
Visite su prenotazione
Stage estivi

Arte Più snc di Ceccarelli & Gianfranchi
Via Villafranca, 1 – 54031 Avenza
Tel. +39 0585 53758
E-mail artepiusncscultura@virgilio.it
Ingresso libero

Canalini Ercole di Bruno Canalini
Via Carriona, 228 – 54033 loc. Pontecimato Carrara
Tel. +39 0585 845590
E-mail canalinimarmi@inwind.it
Internet www.canalinimarmi.net
Ingresso libero

Cava Scuola di Giorgi Franca
Via Fantiscritti, 1 Miseglia – 54033 Carrara
Tel.+39 0585 54793 cell. 3383739813
E-Mail info@scolpireilmarmo.com
Sito internet www.scolpireilmarmo.com
Visite al laboratorio, visite guidate alla cava galleria del Ravaccione, corsi di scultura.

Corsanini Luigi
Viale Domenico Zaccagna, 6 – 54033 Avenza
Tel. +39 0585 53559
E-mail info@corsanini.it
Internet www.corsanini.it
Ingresso libero
Per visite telefonare

Costa Paolo &C. snc
Via Carriona, 92 – 54033 Carrara
Tel. +39 0585 71740
E-mail info@costapaolo.it
Internet www.costapaolo.it
Ingresso libero

D.&B. di P. Francesco Dalleluche &C. snc
Via Carriona, 384 – 54031 Avenza
Tel.+390585844612
E-mail info@dalleluche.it
Internet www.dalleluchepierfrancesco.it
Ingresso libero

Devoti 3d snc di Devoti Marco & C.
Via Fivizzano, 56 – 54031 Avenza
Tel. +39 0585 856345
E-mail devoti3d@libero.it
Internet www.devoti3d.it
Visite guidate con preavviso

E.L.T.M. di Fabrizio Lazzeri & C.
Via Provinciale, 113 – 54033 Avenza
Tel. +39 0585 840493 Fax +39 0585 842512
E-mail eltm.sas@tin.it
Internet www.paginegialle.it
Ingresso libero

Felici Dino
Via Aurelia,1 loc. Turigliano – 54031 Avenza
Tel.+39 0585 858310
E-mail art@dinofelici.com
Internet www.dinofelici.com
visite su richiesta

F.lli Poletti e Ghio snc
Via Provinciale, 111 – 54031 loc. Nazzano Carrara
Tel. +39 0585 840175
E-mail info@polettieghio.it
Internet www.polettieghio.it
Ingresso libero
Stage estivi

F.lli Gabrielli Snc di M. Gabrielli
Via Delle Pinete, 25 – 54036 Marina di Carrara
Tel. +39 0585 785366
E-mail gabriellisoci@virgilio.it
Ingresso libero

Kosmos Marmo di Hurtado Oliverelias Art
Via Capitan Fiorillo, 15 – 54036 Marina di Carrara
Tel. +39 0585 858434
E-mail kosmosmarmo@virgilio.it
Internet www.kosmosmarmo.it

Il Marmo di Lido Vatteroni
Via Carriona, 22 – 54033 CARRARA
Tel. +39 0585 70032
Ingresso libero

Marmo In di Augusto Danesi
Via Colle – 54033 Bedizzano
Tel.+390585779294
E-mail info@marmoin.com
Internet www.marmoin.com

Marmo Ornamento di Alberto Giananti
Via Ghiacciaia, 11 – 54033 Carrara
Tel. +39 0585 70991
E-mail agiananti@tiscali.it
Internet www.marmoornamento.com

Monfroni Michele
Via Codena, 29/B – 54033 Carrara
Tel.+39058574203
E-mail info@marmomonfroni.it
Internet www.marmomonfroni.it
Ingresso libero
Visite al laboratorio, show room.

Nicoli & Lyndam Sculptures srl
Piazza XXVII Aprile, 8 – 54033 Carrara
Tel. + 39 0585 70079/0585 74243
Fax 0585 73183
E-mail info@nicoli-sculptures.com
Sito internet www.nicoli-scultures.com
Visite guidate su prenotazione
Stages mensili in ambiente altamente specializzato.

Nuova Marmotecnica di Giordano W. Baudoni
Via Piave, 11 Bis – 54033 loc. Stadio Carrara
Tel.+39 0585 841084
E-mail marmotecnica@marmotecnica.com
Internet www.marmotecnica.com

Pedrini Mario &C. snc
Viale Domenico Zaccagna, 6 – 54031 Avenza
Tel. +39 0585 55945
E-mail pedriscu@tin.it
Internet www.pedrinisculptors.com

Spinetti Daniele
Via Carriona, 2 – 54033 Carrara
Tel. +39 0585 74502
E-mail torniturespinetti@virgilio.it
Internet www.dittaspinettialdo.it
Ingresso libero

Statuariamarmi srl
Via llice, 15 – 54031 loc. Nazzano Carrara
Tel.+39 0585 846300
E-mail f.vanelli@statuariamarmi.it
Internet www.statuariamarmi.it
Ingresso libero
Orario visite .9-12.30/13.30-18
Possibilità di stage

Studi D´arte Cavemichelangelo srl
Via Piave, 32 – 54033 Carrara
Tel. +39 0585 842496
E-mail studimichelangelo@tin.it
Internet www.cavemichelangelo.it
Ingresso libero
Visite guidate con preavviso

Studio di Scultura Coop. Arco Arte
Via Carriona di Colonnata, 10 – 54033 Carrara
Tel.+39 0585 777000
E-mail arcoarte@arcoarte.it
Internet www.arcoarte.it
Corsi di scultura da metà maggio a metà ottobre.
Per il restante periodo su prenotazione.

MOSAICI

Mosaici

La Nuova Musiva

Il Commesso Fiorentino (mosaico fiorentino) è una tecnica che nasce e si sviluppa in Toscana nel XV° secolo. Infatti la famiglia Medici dimostrò da subito un forte interesse nei confronti degli antichi marmi pregiati e ordinò la costruzione del mausoleo di famiglia adottando questa tecnica artistica (Cappelle dei Principi – Firenze). La tecnica parte da in un disegno preparatorio per poi proseguire con la scelta delle pietre dure che verranno usate nell’esecuzione dell’opera – calcedoni, porfido, diaspri, lapislazzuli, graniti o altre. Le pietre vengono scelte per colore e sfumature in base al soggetto da eseguire e poi tagliate e segate non geometricamente con l’aiuto di un archetto in legno con un filo di ferro, polveri abrasive e acqua. In seguito i prezzi tagliati sono accostate tra di loro in un impeccabile lavoro di rifinitura e di lucidatura finale. E’ una tecnica molto raffinata che necessita di molto tempo  e pazienza per l’esecuzione. Le opere più pregiate realizzate con questa tecnica certosina si trovano all’Opificio delle Pietre Dure di Firenze.

Una variazione di questa tecnica è il Micromosaico, tecnica sviluppata nel XVIII° secolo. Trattasi dell’impiego di sottili lamine di vetro filato (pasta vitrea colorata composta da silice fusa mescolata con ossidi metallici) messe insieme in modo da comporre un’immagine. Altra tecnica che richiede alto livello di maestria.

Per ultimo, da segnalare la tecnica della Scagliola nata nel XVI° secolo per l’ingegno di maestri artigiani che intesero imitare le tarsie dei marmi e delle pietre dure che particolarmente a Firenze trovarono grande diffusione. La scagliola è un gesso ottenuto dalla selenite o pietra di luna, sgretolata e ridotta in polvere. Il gesso viene unito ad acqua e vari colori per procedere all’intarsio su pietra, marmo, legno, telai di legno e malte che sarà poi riempito con il gesso lavorato.

Comune: Firenze (FI) e Pontassieve (FI)

OREFICERIA

Oreficeria

Firenze e Arezzo vantano tradizioni orafe che risalgono al rinascimento, ai tempi delle corporazioni, quando si sviluppò il mestiere che portò alla nascita delle leggendarie botteghe orafe famose per le loro lavorazioni uniche. Il segreto del successo dell’oreficeria toscana che rende unici anelli, bracciali, orecchini, ciondoli è dovuto, in parte agli Etruschi da cui i fiorentini hanno ereditato la tecnica della granulazione che permette di dare vita ad un particolare decoro sul gioiello servendosi di piccoli sfere d’oro allineate una ad una. Grande importanza anche ad altri procedimenti, quello del traforo e dell’incisione in stile fiorentino, accorgimenti in grado di regalare originalità ad ogni creazione rendendola esclusiva e di gusto raffinato.  Infatti le tecniche classiche di filigrana, incastonatura, microfusione a cera, sbalzo, incisione, stampo, satinatura, lucidatura, tutto esclusivamente eseguito a mano, danno vita a un gioiello d’oro o d’argento in un pezzo unicoPer chi visita Firenze è irrinunciabile fare in giro a Ponte Vecchio dove si concentrano numerose oreficerie. Tutt’oggi è possibile conoscere piccoli laboratorio dove si lavora ancora a mano, secondo le antiche tecniche.

All’interno del Palazzo Gondi, si trova una delle gioiellerie più famose e storiche di Firenze, che mantiene la tradizione fin dal 1600 – la gioielleria Torrini. Per ammirare la raffinata bellezza dei gioielli creati a Firenze, non può mancare un visita al Museo degli Argenti all’interno del Palazzo Pitti dove sono custoditi i tesori di vari esponenti della famiglia Medici.

Un altro polo importante dell’oreficeria si trova ad Arezzo. Il mestieri si è diffuso nell’ultimo secolo con la proliferazione di numeroso aziende orafe a livello artigianale e principalmente industriale. Da segnalare il Museo  dell’Oro UniAerre ad Arezzo dedicato  all’arte orafa, dall’archeologia industriale alle ultime creazioni di Gio Pomodoro.

Comune: Firenze (FI) e Arezzo (AR)

PELLETTERIA

Pelletteria

La Toscana vanta una tradizione artigianale della pelletteria che spazia dalla calzatura alla produzione di borse, cinture e portafogli e soprattutto al fortunato successo dei completi in cuoio artistico per scrivania e del abbigliamento in pelle quali cappotti, giacche, guanti e altri.  Il distretto produttivo di pelle conciata di alta qualità che prima era concentrato a Firenze, oggi si trova a Santa Croce sull’Arno, Ponte a Egola e Scandicci. Nel convento della della Basilica di Santa Croce a Firenze è situata una  prestigiosa scuola di pelletteria – “La Scuola del Cuoio” che tramanda le l’arte della lavorazione della pelle. A Firenze ci sono pregiate botteghe di calzoleria su misura che creano calzature uniche e personalizzate in maniera artigianale in rispetto alle antiche tradizioni.

In particolare, ciò che rende unico un articolo di pelletteria è il metodo di lavorazione. In Toscana, l’arte della conciatura prese via dopo il 1200. A Firenze sono state sviluppate due tecniche sofisticate come la concia e la tamponatura a mano. Il primo metodo è composto da una fase preliminare, in cui la pelle animale grezza viene sottoposta a salatura, depurazione ed essicamento per evitare che sul materiale si formino microrganismi. Poi la pelle viene trasformata in cuoio, riconciata con agenti concianti e rifinita. Il secondo metodo, la tamponatura a mano, implica in un processo di rifinitura che esalta le sfumature naturali del colore del cuoio, rendendolo pregiato e preservando tutte le qualità del materiale.

In tempi più recenti, il settore dell’arte conciaria vide un boom di evoluzione, grazie anche all’introduzione di una serie di tecniche sempre più sofisticate e pratiche. Le botteghe fiorentine del cuoio connotate dall’alta qualità e dal tocco senza tempo degli accessori in vendita, diventano una tappa irrinunciabile per tutti quelli che visitano Firenze.

Comune: Firenze (FI), Santa Croce sull’Arno (PI), Scandicci (FI), Fucecchio (FI)

PIETRA SERENA

Pietra Serena

Le colline di Fiesole erano note per  le cave di  pietra serena, una pietra arenaria grigio-azzurro a base di cristalli di quarzo conosciuta già dai tempi dei romani.  Però, fu  Brunelleschi, l’architetto che progettò la cupola del Duomo di Firenze il primo a utilizzare la pietra per archi, colonne, portali e cornici, quando la tradizione dei maestri scalpellini prende sopravvento. Attualmente il materiale proviene dalle cave di Firenzuola nel Alto Mugello dove è allestito il Museo della Pietra Serena.  Un’altro centro importante di lavorazione della pietra serena è il Casentino. Infatti, a Castel San Niccolò, oltre l’Ecomuseo della Pietra, ogni due anni ci tiene la Mostra della Pietra Lavorata. Inoltre a Castel San Niccolò ci sono diverse botteghe degli scalpellini che ancora lavorano la pietra secondo le tradizioni antiche.

Comune: Castel San Niccolò (AR) e Firenzuola (FI)

PROFUMI

Profumi

Erroneamente si credi che il profumo è stato inventato in Francia. In realtà fu il fiorentino René che alla fine del XVIII secolo sviluppò le prime fragranze che sono state portare in Francia da Caterina de’ Medici quando si sposò con Enrico II. Firenze già aveva la tradizione ereditata dei frate domenicani che utilizzavano delle erbe officinali nella preparazione di medicamenti, balsami e pomate. Infatti queste conoscenze tramandate segretamente tra i monaci di una generazione e l’altra, hanno dato origine alle farmacie artigianali e spezierie che ancora funzionanti a Firenze. Senza dubbio, un’esperienza davvero piacevole è la visita alle e storiche profumerie che tutt’oggi sviluppano profumi personalizzati per ogni cliente. Una delle profumerie storiche più importanti di Firenze è la Profumeria di Santa Maria Novella, accanto alla chiesa che nei suoi prodotti tramanda le ricette segrete dei monaci erboristi.

Comune: Firenze (FI)

RICAMO A MANO E BIANCHERIA

Ricamo

Il ricamo nasce nell’antichità con gli Egizi che utilizzavano una tecnica di giunzione di filati per unire pelli e teli vegetali, destinati ai faraoni. Anche nella antica Cina, fu un’attività molto fiorente ed elaborata. E’ una tradizione con l’estensione della moda inizialmente riservata ai ceti più abbienti. Nel XII secolo l’arte del ricamo dilaga in tutta Europa. E’ Firenze che diventa il centro culturale del ricamo, grazie alle monache che fornivano i paramenti ecclesiastici per le occasioni solenni, spesso riportanti scene di vita dei santi. E’ qui che nascono i primi merletti classici e a filet. Ancora oggi sono prodotti pregiate biancherie ricamate a mano con le antiche tecniche, senza l’uso di macchinario. Sono articoli estremamente eleganti e raffinati.

Comune: Firenze (FI), Anghiari (AR), Sansepolcro (AR)

SARTORIA

Sarttoria

Quando si pensa ad alta moda viene in mente nomi di stilisti quali Gucci, Ferragamo e Cavalli, Pitti Woman, dato che Firenze è stata per lungo tempo capitale della moda. Però esiste un segmento non tanto sotto i riflettori che è quello della sartoria artigianale, ossia il fatto su misura. Sono i piccoli dettagli perfettamente acconciato che diventano un abito elegante da chi lo indossa. Firenze e la sua tradizione sartoriale è davvero stupenda. Se volete un abito su misura, elegante e perfetto in tutti i sensi, Firenze è il locale dove si trovano i migliori sarti.

Comune: Firenze (FI)

STRUMENTI MUSICALI

Instrumenti musicali

Forse non tutti sanno che i piatti per batteria usati dai molti musicisti di fama mondiale quali Rolling Stone e altri sono realizzati in una piccola azienda di artigiani  toscana leader dal 1931 nella produzione di  strumenti a percussione che tramanda di generazione in generazione una sapienza artigianale secolare. Infatti, nell’Ottocento a Pistoia esistevano diverse ditte a conduzione familiare che realizzavano organi  a canne da chiesa usati anche da Puccini, Verdi e Mascagni. All’inizio del Novecento in questa zona i costruttori di organi, con lunga esperienza  nella fusione dei metalli, cominciarono a dedicarsi nella realizzazione di piatti musicali in ottone e bronzo. La grande svolta e il boom negli strumenti a percussione avvenne nel biennio ’60-’70. Sempre Pistoia  è stato allestito un museo della musica unico nel suo genere: si tratta della Fondazione Luigi Tronci che  comprende una vasta collezione di strumenti musicali tra campane, piatti, gongs e tam tam provenienti da tutto il mondo e da ogni epoca.

A Firenze ci sono alcune botteghe che costruiscono a mano strumenti musicali, principalmente violini. I liutai toscani sono riconosciuti internazionalmente per la maestria con che realizzano i suoi manufatti. All’interno della Galleria dell’Accademia, un altro Museo di Strumenti Musicali, conserva ammirabili esemplari di violini tra altri.

Comune: Pistoia (PT), Firenze (FI)

TERRACOTTA

Terracotta

Un altro prodotto tipico dell’artigianato toscano è la terracotta, soprattutto quello prodotto  a Impruneta e nella zona di Valdelsa, regione ricca di argille. L’artigianato della terracotta assume oggi sempre più importanza, perché oltre ai materiali edili, la terracotta interessa anche il campo dell’arredamento per la casa e oggetti ornamentali da giardino come statue e vasi. Ovviamente non si possono dimenticare gli stupendi orci, un tempo destinati a contenere olio e vino. Da segnalare l’ambito cotto per pavimenti, presente in tante case coloniche, ville e palazzi storici toscani in stato di perfetta conservazione data la sua durabilità e resistenza alle variazione climatiche. Centri importanti dove trovare i laboratori di terracotta sono Pienza, Poggibonsi, Impruneta, dove gli artigiani lavorano da secoli secondo le antiche tradizioni della scelta dell’argilla, della preparazione dell’impasto, della lavorazione e della cottura.

Durante le visite  guidate alle fornace  si può guardare come si impasta  e si modella l’argilla,  le tecniche che rendono il cotto pregiato resistente alle intemperie e sopratutto  capire come si arriva ad un oggetto fatto con gusto e durevole nel tempo.

Comune:  Impruneta , Pienza e Poggibonsi

TESSUTI

Tessuti

La Toscana ha una lunga tradizione legata all’arte del tessuto. Nel Medioevo la lavorazione e il commercio dei tessuti assunsero una grande importanza nel territorio. Infatti metà della popolazione lavorava nel comparto della lana, attività che permise a Firenze di acquisire sostanziali ricchezze. Non solo lana però anche seta, introdotta in Italia intorno al 1100 da un missionario cattolico di ritorno dalla Cina, ebbe un ruolo fondamentale. Particolarmente  a Firenze, l’arte della seta trovò l’ambiente adatto ad un florido sviluppo già nel Trecento e raggiunse l’apice nel periodo mediceo. A Firenze ci sono laboratori che portano tuttora avanti questa ricca tradizione, come l’Antico Setificio Fiorentino, la cui origine risale alla metà del Settecento, quando alcune delle famiglie nobili di Firenze decisero di dar vita ad un unico laboratorio; mettendo in comune i telai, i cartoni ed i disegni delle stoffe destinati ad arredi, all’addobbo dei saloni e delle  nobili cappelle di famiglia.

Proprio a Lucca le Antiche Tessiture Lucchesi sono una viva testimonianza di questa lavorazione che è anche presente in realtà quali Prato che vanta oggi il Museo del Tessuto, uno dei più importanti a livello europeo sulla storia e lo sviluppo dei tessuti dall’antichità fino ai giorni nostri. Da segnalare anche il Museo della Lana di Stia con la rinomata produzione del “panno Casentino”, un tessuto follato che lo rende impermeabili e peloso. Infatti, il “panno grosso”, ricavato dalla tosatura delle pecore era apprezzato per l’alta resistenza all’usura e alle intemperie. II ricciolo, che contraddistingue gli abiti confezionati con  panno casentino, costituisce un funzionale doppio strato anti freddo e anti pioggia, garantendo un perfetto isolamento termico, oltre alla traspirazione corporea.  In origine, il ricciolo si otteneva sfregando la lana con pietra, mentre oggi per produrlo sono usati macchinari. Il pano di casentino è stato utilizzato per la moda da grandi stilisti come Roberto Cavalli, Pierre Cardin e Gianfranco Ferré.

Comune: Firenze (FI), Prato (PO), Pratovecchio Stia (AR)

VETRO E CRISTALLO

Vetro

La vetreria, il luogo dove viene lavorato il vetro, presenta un ambiente con un fascino particolare. Oltre al calore ed al rumore dei forni, è interessante assistere al processo della lavorazione del vetro: i maestri vetrai, prendono la pasta di vetro incandescente servendosi di lunghe canne di metallo con le quali soffiano il vetro a bocca dentro appositi stampi. Da qui, servendosi di apposite pinze, forbici ed altri strumenti del mestiere modellano la pasta del vetro fino a fargli assumere la forma desiderata.

La lavorazione del vetro in Toscana nacque  nel XIII secolo  e sviluppatasi inizialmente nei territori di Montaione e Gambassi (FI). Più tardi l’arte del vetro si diffuse nella zona di  Colle Val d’Elsa nel XIV secolo e poi di Empoli  intorno al  XV secolo. Da allora i maestri vetrai e i bicchierai hanno tramandato la loro arte fino ai giorni nostri  rappresentando un perfetto connubio tra tradizione e modernità.  Nel 1820 quando l’alsaziano François Mathis da vita ad una moderna vetreria, nasce la sede che farà di Colle di Val d’Elsa, la capitale mondiale del cristallo.  Infatti, attualmente,  a Colle Val d’Elsa (AR) si concentra il 15 per cento della produzione mondiale  ed il 95 per cento della produzione nazionale di articoli in cristallo, tanto da essere chiamata la “Città del cristallo”. L’artigianato del vetro a Empoli  è ancora oggi una delle attività produttive più importanti. Vengono prodotti articoli da tavola ed arredamento in vetro bianco, colorato e cristallo, articoli da illuminazione, bottiglie e damigiane in vetro verde compreso il tradizionale fiasco. Alcuni laboratori artigiani sono specializzati nell’incisione e la decorazione di oggetti di vetro. Presso alcune fabbriche per la lavorazione artistica del vetro è possibile acquistare vasi, bicchieri, vassoi, coppe, cristalli realizzate con vetri bianchi, colorati e con il tradizionale vetri rustici: caraffe e bicchieri verdi e azzurri.  Chi desidera scoprire le antiche tradizioni non può lasciare di vistare il Museo del Vetro a Empoli, il Museo del Cristallo a Colle Val d’Elsa e la Mostra Permanente dell’attività vetraria a Gambassi Terme.

Comune: Colle Val d’Elsa (SI) , Empoli (FI), Gambassi Terme (FI)