Il pregiato “marmo di Carrara, conosciuto in tutto mondo per le sue caratteristiche cromatiche provengono dalla zona montuosa delle Alpi Apuane. L’ambito materiale è stato sfruttato fin dall’epoca romana per l’abbellimento di palazzi e villa. Oggi, ancora continua a esser sinonimo di ricchezza e eleganza. Le attività estrattive secolare del materiale hanno lasciato tagli, fratture e detriti che oggi costituiscono attrazioni turistiche.

Cave di MarmoIn tutta l’area marmifera localizzata tra Carrara e Massa  sono stati organizzati numerosi percorsi di visita alle cave, ubicate nelle montagne delle Alpi APuane, inclusa la dimostrazione della tecnica del taglio e i macchinari usati per l’escavazione  ed estrazione del marmo.

VISITA ALLE CAVE DI MARMO

carrara marmo

La visita  guidata alle cave di marmo è fatta su minbus che conduce dentro le gallerie. Dopo  si prosegue a piedi lungo un percorso agibile a tutti. Viene mostrata la tecnica del taglio e i macchinari usati per l’escavazione. All’interno della cava si trovano sculture e attrezzature d’epoca per la lavorazione della pietra bianca.

Punto Informazioni ed Accoglienza Turistica – Check Point Bus
Viale XX Settembre, 152/a – località Stadio Carrara – Carrara (MS)
Tel: +39 0585 844136
infocarrara@aptmassacarrara.it
Pass cave

Ufficio turistico
Piazza Cesare Battisti,1 – Carrara (MS)
Tel: +39 0585 641471   +39 0585 641422
L’ufficio distribuisce gratuitamente  il ” Pass Cave” che serve per accedere ai bacini marmiferi dal centro città.

DA VEDERE

LE CAVE DI MARMO 

Il territorio offre percorsi  di scoperta tra le  numerose cave. Da non mancare è la visita ai tre bacini di Colonnata, Torano e Fantiscritti.  La pittoresca Colonnata è nota  per le tradizionali botteghe gastronomiche che producono nelle tipiche conche di marmo il famoso “lardo di colonnata”. Torano, in passato ha ospitato Michelangelo e Donatello quando venivano sceglie i prezzi di marmo per le loro sculture.

Suggestivo è anche il tracciato della ex Ferrovia Marmifera che scorreva sui ponti di Vara e all’interno di gallerie  da cui già i Romani estrassero il noto marmo bianco. In località Morlungo c’è Campocecina, una terrazza naturale dal panorama spettacolare. Sulle pareti della Cava dei Poeti sono state scolpite frasi di uomini illustri e famosi poeti. Nei dintorni c’è il Parco della Memoria dove sono raccolte le statue del XIV° Simposio Internazionale di Scultura dedicato alla Shoah.

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Cave di Marmo in Jeep

Carrara (MS)
Transfer e Tour

Cava-Museo Fantiscritti

Carrara (MS)
Cava di marmo e museo

ARTE E MUSEI

Musei del Marmo e Laboratori Artistici

Laboratori artistici del marmo

Carrara (MS)
Laboratori e atelier d’arte della scultura del marmo

CULTURA

I Romani e l’arte di sculpire il marmo

Colonnata - Carrara

I Romani staccavano i massi dalla montagna inserendo nelle fessure naturali della roccia cunei di legno bagnato i quali, ingrossandosi, facilitavano il distacco del materiale preventivamente scelto. La prima vera rivoluzione industriale si ebbe nel XVI° secolo quando nelle cave di Carrara venne usata, per la prima volta, la polvere pirica per le mine: era l’anno 1570 e l’avvenimento fu giudicato talmente memorabile che Alberico Cybo fece coniare una moneta celebrativa.

Dopo l’introduzione delle mine, per individuare un altro momento veramente innovatore nella escavazione, bisogna fare un salto di quattro secoli e riferirsi al 1895, quando entrò in uso il filo elicoidale. Questo sistema offre i seguenti vantaggi: evita il frantumamento dei blocchi, riduce al minimo il cumulo dei detriti, facilita la susseguente riquadratura dei blocchi. Una innovazione, pochi anni dopo, nel 1897, fu le corone diamantate e le pulegge penetranti. Ancora qualche comparvero i primi martelli pneumatici, mediante i quali si poteva praticare in un’ora sola un foro da mina.

Museo del Marmo - ColonnataMichelangelo Buonarroti racconta come scampò miracolosamente alla morte quando un enorme blocco di marmo quasi lo travolse. La descrizione dell’incidente è uno dei più efficaci reportage del sistema di trasporto che, dai tempi di Roma fino a pochi decenni fa, costituiva l’unica tecnica per la movimentazione dei blocchi squadrati dalla cava, la lizzatura: al traino di buoi far scivolare i blocchi sopra assi insaponate, trasportandoli fino a valle. 

Migliorato il sistema stradale, la lizza restò, per secoli, in uso per il tragitto cava-poggio caricatore o imbarco su navi. È stato solo nell’ultimo dopoguerra, infatti, che la costruzione di una fitta ed impressionante rete viaria nei bacini marmiferi ha permesso agli autocarri di caricare i blocchi in cava e di trasportarli fino ai luoghi di lavorazione o imbarco.

Oggi la tecnologia è entrata nella cava con strumenti che hanno, in larga parte, integrato e sostituito il lavoro dell’uomo: telai monolama a diamante, che scendono fino a 60/90 cm. l’ora; pale meccaniche di enorme potenza. Le cave di Carrara in attività sono circa 270 e costituiscono, in larga parte, l’avanguardia nella innovazione tecnologica del settore in campo mondiale.