Passeggiata con Giotto a Firenze

Passeggiata con Giotto a Firenze

Una passeggiata a Firenze in compagnia di Giotto – dal campanile ai mirabili affreschi di Santa Croce

Giotto, è vero che non è proprio originario di Firenze, perché nacque a Vespignano, poco lontano da Vicchio di Mugello. Quella che si ritiene fosse la sua casa è stata trasformata in un centro di attività culturali. Nei dintorni, ancora bambino, disegnava le pecore, cui doveva accudire. Secondo la tradizione fu notato da già noto pittore Cimabue (sec. XIII), di passaggio lungo il torrente Ensa, che lo invitò a seguirlo a Firenze. E proprio nella città di Firenze dette prova dell’innato talento, rivoluzionando tutti gli stili pittorici fino a quel momento usati.

GiottoD’altra parte la città viveva un momento di straordinario sviluppo: commerci, artigiani, mercanti, banchieri. Dunque un’atmosfera fertilissima per sviluppare nuove idee e tendenze. Il contemporaneo Dante Alighieri descrive bene questa fase: “Credette Cimabue ne la pittura tener lo campo, e ora ha Giotto il grido, si che la fama di colui è scura”. Ciò fu confermato anche dal trattatista Cennino Cennini: “Giotto rimutò l’arte del dipingere di greco in latino e ridusse al moderno.” Insomma l’allievo superò il maestro…. scavalcando lo stile ancora un po’ “bizantino” della pittura ed elaborando rappresentazioni più naturali.

Non a caso Giotto fece da modello ad altri grandi del periodo successivo come Masaccio e Michelangelo. Ma alla “bottega” di Cimabue dovette molto per la sua formazione e la successiva evoluzione stilistica. Infatti la prima opera riconosciuta è il frammento Madonna con Bambino nella Pieve di San Lorenzo (Borgo San Lorenzo – FI), nell’impronta di Cimabue.

Campanile di GiottoDopo vari viaggi Giotto visse stabilmente a Firenze dal 1314, iscritto all’Arte dei Medici e Speziali (la stessa cui apparteneva Dante). E, a sua volta, creò una “bottega” in cui si misero in luce vari allievi. L’impegno forse più vistoso giunse nel 1334, quando gli fu affidato il compito di sovrintendere alla costruzione della cattedrale di Santa Maria del Fiore. Un incarico importante ma a cui l’artista si era inizialmente detto non interessato…. Si dedicò sopratutto al campanile, di cui che seguì personalmente la costruzione di tutta la parte inferiore.

Proprio da qui può iniziare il percorso giottesco. Del campanile (piazza del Duomo) si può ammirare dall’esterno la decorazione policroma da lui ideata – alternanza di marmi rossi, verdi, bianchi – e i rilievi. Inoltre le magistrali formelle realizzate dai migliori scultori dell’epoca.

I DIPINTI

Affreschi di Giotto nella Basilica di Santa CroceNella Basilica di Santa Croce (piazza Santa Croce) c’è la più ampia serie di dipinti giotteschi a Firenze, realizzati a partire dal 1318 nelle cappelle di ricche famiglie dell’epoca. Nella Cappella Peruzzi gli affreschi sono purtroppo deteriorati, anche per la tecnica della pittura a secco utilizzata per accelerare il termine dei lavori. Ne trassero comunque ispirazione Masaccio e Michelangelo. Nella Cappella Bardi si sviluppa tutta la maestria di Giotto nella rappresentazione di episodi della vita di San Francesco: l’umanità e l’espressione delle figure è particolarmente viva e supera il realismo del ciclo realizzato ad Assisi. Nella Cappella Baroncelli il polittico reca la firma del grande pittore ma fu certamente eseguito dall’eccellente allievo Taddeo Gaddi. Nel Museo della chiesa ci sono alcune vetrate il cui progetto è attribuito a Giotto.

Cristo di Giotto nella Basilica di Santa Maria NovellaNella Basilica di Santa Maria Novella (piazza Santa Maria Novella) c’è il Crocifisso, sospeso a metà della navata centrale, notevolissimo per l’espressione sofferente di Cristo. Un altro Crocifisso è nella Chiesa di Ognissanti (piazza Ognissanti), anch’esso con caratteristiche molto umane. Degli affreschi eseguiti nella Cappella Maggiore della Badia Fiorentina (via del Proconsolo) restano poche tracce.

NEI MUSEI

Per proseguire nell’itinerario bisogna ora entrare in tre musei principali. Si può iniziare dagli Uffizi (piazzale degli Uffizi), cercando di evitare per tempo la consueta lunga coda. Qui ci sono la Maestà di Ognissanti e il Polittico di Badia, quest’ultimo realizzato assieme agli allievi. Certamente di Giotto è la pala Madonna con Bambino.

Sala Giotto Galleria degli uffiziQuindi il vicino Museo del Bargello (via Ghibellina). Nella Cappella del Podestà c’è l’affresco Madonna in Trono. Infine il Museo Horne (Palazzo Corsi – via de’ Benci 6) che espone un Santo Stefano, originariamente certamente parte di un più ampio polittico. Ci sarebbe poi anche il Museo Diocesano di Santo Stefano al Ponte (Piazza di Santo Stefano, 5) che espone la tavola Madonna, quasi certamente la prima opera eseguita autonomamente dal pittore.

Giotto morì nel 1337 e fu sepolto in Santa Reparata, attualmente la parte sotterranea del Duomo.

Polittico di Giotto nella Galleria degli UffiziPer chi non ne avesse già abbastanza ci sono altre opere di Giotto nei dintorni di Firenze. Nella Villa I Tatti (via di Vincigliata, 26) c’è la Deposizione di Cristo, una di sette tavole dipinte attorno al 1325. Inoltre la citata Madonna con Bambino nella romanica Pieve di San Lorenzo (via Cocchi, 4 – Borgo San Lorenzo).

A questo punto buon Giotto a tutti!