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La cittadina dei soffioni, delle biancane e del boro

monterotondo stemmaLa zona di Monterotondo Marittimo ha come caratteristica principale i fenomeni naturali dei soffioni boraciferi che fuoriescono dal sottosuolo. Da tempo l’industria geotermica è riuscita a sfruttare i soffioni per la produzione di energia elettrica e per il riscaldamento delle abitazioni. La presenza di acido borico nelle acque sulfuree del lago di Cerchiaio dette fama e notorietà alla cittadina, dopo che il boro fu abbondantemente utilizzato per il trattamento di malattie della pelle.

Nei dintorni ancora ci sono ruderi di strutture termali di epoca longobarda denominate “Bagni di Re Porsenna”. L’abitato è circondato dal verde, rappresentato da boschi di latifoglie e castagneti. Da segnalare il Castello minerario di Cugnano e il Santuario della Madonna del Frassine, meta di pellegrinaggio.

ZONA Maremma del Nord e Colline Metallifere
TIPO villaggio collinare
COORDINATE 43°08′46″N 10°51′20″E
ALTITUDINE 539 m  s.l.m.
PRODOTTI olio d’oliva, vino, castagne
SPORT trekking escursionistico, cicloturismo
CONFINI Cecina (PI), Massa Marittima (GR), Monteverdi Marittimo (GR), Montieri (GR), Pomarance (PI), Suvereto (LI)

monterotondo marittimoInformazioni turistichegrosseto map

Comune di Monterotondo Marittimo
via L. Bardelloni, 64 – 58025 Monterotondo Marittimo (GR)
+39 0566 906350
info@comune.monterotondomarittimo.gr.it
www.turismomonterotondomarittimo.it

COSA VEDERE

Fortificazioni

Rocca degli Alberti

rocca degli albertiZona: Maremma del Nord e Colline Metallifere
Tipo: fortificazione (XIII°-XVI° secolo)

Fu edificata nel XIII° secolo ma, nel 1336, dopo uno scontro armato, entrò in possesso della città di Siena. Nel 1553 fu completamente distrutta dalle milizie di Firenze durante le fasi finali della guerra contro Siena. I ruderi del cassero, recentemente restaurati, dominano la cittadina e costituiscono indubbiamente una delle testimonianze più importanti del passato.

Castello di Cugnano

castello cugnanoZona: Maremma del Nord e Colline Metallifere
Tipo: fortificazione (XIII° secolo) – ruderi

Cugnano è un toponimo di origine latina, ma il rinvenimento di un rudimentale lingotto di rame attribuito all’Età del Bronzo (XXIII°-IX° secolo a.C.) conferma in maniera inconfutabile l’attività in epoca etrusca. L’insediamento di epoca medioevale ebbe origine dalla necessità di presidiare e sfruttare le risorse metallifere del territorio. Attualmente i resti della costruzione sono ancora oggetto di scavi archeologici.

Chiese

Santuario della Madonna del Frassine

santurario madonna frassineZona: Maremma del Nord e Colline Metallifere
Comune: Monterotondo Marittimo (GR) – località Frassine
Tipo: chiesa-santuario (XVII° secolo)

Fu costruito nel XVII° secolo per custodire la statua lignea Madonna col Bambino, che si riteneva essere stata trasportata dall’Africa da San Cerbone e San Regolo. Una più accreditata leggenda racconta che, verso il 1350, un contadino aveva osservato che, tutti i giorni, uno dei suoi buoi si tratteneva a lungo nel bosco. Seguitolo, trovò l’animale inginocchiato davanti ad un frassino che, tra i rami, nascondeva una statua della Madonna.

Si volle trasportarla nella chiesa del vicino castello di Monterotondo, ma i prodigi e i miracoli che si moltiplicavano nel luogo del ritrovamento fecero comprendere che la Madonna aveva scelto quel frassino come sua dimora. In realtà si tratterebbe di un’opera di fattura pisana risalente al XIV° secolo. Inoltre il nome della località del santuario è legato al fraxinus excelsior, albero che, in passato, era bruciato nelle campagne per scacciare gli spiriti maligni. Il santuario raggiunse la massima notorietà tra il XVII° e XVIII° secolo ed è ancora uno dei più importanti di tutta la Maremma e meta di numerosi pellegrinaggi.

San Lorenzo Martire

Zona: Maremma del Nord e Colline Metallifere
Tipo: chiesa (XVII° secolo)
Indirizzo: piazza Don Oreste Puccioni, 7

L’origine della chiesa parrocchiale è probabilmente medievale ma l’aspetto attuale risale certamente al XVII° secolo. La facciata a capanna è intonacata, interrotta da un portale in pietra. L’interno è a navata unica, con un corto transetto. C’è un interessante dipinto su tavola del XIV° secolo, attribuito alla scuola di Duccio di Boninsegna, che raffigura la Madonna con Bambino.

Monumenti e luoghi da visitare

Palazzo delle Logge

palazzo loggeZona: Maremma del Nord e Colline Metallifere
Tipo: edificio storico (XVIII° secolo)
Indirizzo: piazza A. Casalini

Costruito all’inizio del XVIII° secolo, al piano terra l’edificio presenta un caratteristico loggiato, che dà il nome al palazzo, sorretto da colonne in pietra serena con capitelli dorici. Il loggiato risulta precedente all’edificio, destinato alle dogane e ad accogliere il personale di sorveglianza. Al piano terra una finestra con cornice in pietra serena ha una grata in ferro battuto modellata per il pagamento delle gabelle.

Bagni di Re Porsenna

bagni re porsennaZona: Maremma del Nord e Colline Metallifere
Comune: Monterotondo Marittimo (GR) – località Frassine
Tipo: sito di epoca longobarda

Vicino al Santuario della Madonna del Frassine, ci sono i ruderi di Bagni del Re Porsenna. Il complesso termale fu costruito da duchi longobardi intorno al VI° secolo. Del complesso sono sopravvissuti solo tre edifici: cantina, casone e bagno.

Riserve naturali

Monterotondo - Le Biancane

Parco delle Biancane

parco naturalistico biancaneZona: Maremma del Nord e Colline Metallifere
Comune: Monterotondo Marittimo (GR)
Tipo: area caratterizzata da geotermia
Indirizzo: via Poggiarello, – località Vecchio Frantoio
Tel: +39 0566 917039
Email: parco2005@libero.it
Sito: www.parcocollinemetallifere.it

La zona è caratterizzata da emissioni gassose dell’attività geotermica. Nel parco si trovano le caratteristiche “biancane”, manifestazioni geotermiche diverse tra di loro: soffioni, fuoriuscite di vapore dal terreno, putizze e fumarole. Il nome deriva dalle rocce di colore interamente bianco, dovuto alla reazione chimica dell’idrogeno solforato con il calcare, che si trasforma in gesso. Il vapore che scaturisce dal suolo viene convogliato verso una centrale geotermica per la produzione di energia elettrica.

parco delle biancaneNell’area si trova anche il Lagone, una sorta di cratere alimentato da infiltrazioni di acqua termale provenienti dalla collina sovrastante. L’acqua viene portata a ebollizione dal vapore che esce dal fondo del pozzo fino a raggiungere la temperatura di 100-150° C. Talvolta l’acqua viene spinta in alto con veemenza sino a raggiungere decine di centimentri di altezza. In epoca medievale le acque bollenti venivano utilizzate per la curvatura dei rami di castagno, finalizzata alla “cerchiatura” delle botti. Da qui il nome “Lagone Cerchiaio”.

Parco Nazionale delle Colline Metallifere Grossetane – Percorso Allume

parco colline metallifere1Zona: Colline Mettalifere
Tipo: parco archeologico – industriale – minerario
Comuni: Monterotodno Marittimo, Follonica, Gavorrano, Massa Marittima, Montieri, Roccastrada, Scarlino (GR)
Centro visite: località Monteleo – Monterotondo Marittimo
Tel.: +39 0566 866288
Email: portadelparco@virgilio.it
Sito:  www.parcocollinemetallifere.it
Servizi: visite guidate

Monterotondo Marittimo è uno dei sette comuni nel cui territorio si estende parte del Parco Nazionale delle Colline Metallifere Grossetane. Le finalità istituzionali del parco sono il recupero, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio ambientale, storico-culturale e tecnico-scientifico delle Colline Metallifere, un’area profondamente segnata da 3.000 anni di attività estrattiva mineraria. È uno dei più suggestivi parchi minerari di tutta l’Europa in quanto testimonia l’estrazione di importanti metalli quali rame, argento, ferro, allume, pirite, lignite e, più recentemete, lo sfruttamento dell’energia geotermica. I siti all’interno del Parco sono di interesse geologico, storico, minerario e industriale.

Il Parco è composto da numerosi siti che possono essere percorsi a seconda degli interessi. Ci sono cinque itinerari tematici: allume, ferro, lignite, pirite e rame. Ognuno di questi itinerari collega i luoghi di lavorazione di un minerale specifico. Seguendo un detrminato itinerario, si ha la possibilità di comprendere, in un arco di tempo che va dall’epoca etrusca (VIII° secolo a.C.) fino all’età contemporanea, l’evoluzione tecnologica dell’attività mineraria e metallurgica nel territorio del minerale prescelto. In totale, nel Parco, ci sono 34 aree visitabili locallizzate tra i sette comuni del Grossetano.

parco colline metallifereIl sito nel territorio di Monterotondo Marittimo è l’Allumiere di Monteleo. È un vasto complesso, in funzione dal XIV° al XVIII° secolo, dedicato alla trasformazione del minerale alunite in allume, una sostanza che, per le proprietà astringenti e mordenti, veniva utilizzata nella lavorazione dei tessuti e delle pelli. L’impianto produttivo comprendeva una batteria di fornaci, realizzata in pietra calcarea. Allo stesso tempo, riutilizzando materiali ferrosi presenti nella zona, fu anche sede di intense attività di forgia di minuteria metallica: chiodi, punteruoli, picchetti. In ognuno dei sette comuni è stata istituita una “Porta del Parco” dove, oltre al centro d’accoglienza e informativo e al centro di documentazione, vengono organizzate visite guidate, laboratori didattici, mostre, seminari, eventi vari, corsi di formazione professionale e stage post-laurea.

Parco Nazionale delle Colline Metallifere Grossetane

Parco minerario articolato in 34 aree

ARTE E CULTURA

Musei

Monterotondo

Alluminiere di Monteleo

alluminiere monteleoZona: Maremma del Nord e Colline Metallifere
Comune: Monterotondo Marittimo (GR) – località Monteleo
Tipo: museo minerario

È un vasto complesso, in funzione dal XIV° al XVIII° secolo, dedicato alla trasformazione del minerale alunite in allume, una sostanza che, per le proprietà astringenti e mordenti, era utilizzata nella lavorazione dei tessuti e delle pelli. L’impianto produttivo comprendeva una batteria di fornaci, realizzata in pietra calcarea. Allo stesso tempo, riutilizzando materiali ferrosi presenti nella zona, fu anche sede di intense attività di forgia di minuteria metallica: chiodi, punteruoli, picchetti.

MUBIA (geomuseo delle "biancane")

Zona: Maremma del Nord e Colline Metallifere
Comune: Monterotondo Marittimo (GR)
Tipo: museo minerario
Indirizzo: ex centrale dei Lagoni Boraciferi – Parco delle Biancane
Orari: da martedì a domenica 10.00-13.00 e 15.00-18.00; chiuso il lunedì
Ingresso: intero €uro 4,00, ridotto (gruppi almeno 15 persone) € 3,00, ridotto (scuole) € 2,00

Il MUBIA è stato commissionato dall’amministrazione comunale. Divertente, interattivo, emozionante, è un museo moderno, progettato per incuriosire e per rendere più comprensibile il sottosuolo. È caratterizzato da rigore scientifico e di grande valenza culturale, destinato a essere il volano del futuro sviluppo turistico del territorio. È circondato dal Parco delle Biancane, un luogo caratterizzato da manifestazioni geotermiche che conferiscono a piante, rocce e terreni una componente cromatica particolarissima creando un paesaggio quasi lunare. Se le Biancane sono le conseguenze della geotermia in superficie, il compito del MUBIA è invece quello di svelare le cause che determinano la geodiversità di questo luogo così speciale e unico.

Il maggiore effetto scenico del MUBIA è costituito da un gigantesco globo scuro di oltre 10 metri di diametro. Per mezzo di proiezioni su grandi schermi accompagna il visitatore in un viaggio multimediale, intenso ed emotivamente coinvolgente. Dalla nuvola all’energia elettrica, alla formazione del plutone magmatico e del serbatoio geotermico, peculiarità delle Biancane, fino alle azioni chimiche e termiche del vapore. Altri aspetti sono visibili tramite schermi, pannelli, grafici e postazioni di approfondimento,

COSA FARE

Eventi

Palio di San Lorenzo

palio san lorenzoTipo: rievocazione storica
Periodo: 9 e 10 agosto

Rievocazione storica in omagio del santo patrono, con sfilata in costume e corsa dei ciuchi.

Sagra del Tortello Maremmano

sagra tortelloTipo: enogastronomia
Periodo: ultimo fine-settimana di giugno

Appuntamento gastronomico per gustare i prodotti tipici della tradizione maremmana. Spettacoli e intrattenimenti vari completano l’evento.

Sagra della Pecora e del Maiale

sagra pecora e maialeTipo: enogastronomia
Periodo: 20 a 22 luglio

Manifestazione gastronomica con degustazione di prodotti e pietanze tradizionali tra i quali: ragù di pecora, di cinghiale o di capriolo, con tortelli maremmani; pecora arrosto o lessa; arrosticini di pecora; porchetta; maialino arrosto; minestra di ceci

Festa della Castagna

festa castagnaTipo: Enogastronomia
Periodo: ottobre

È un appuntamento di eccellenza per gustare caldarroste, castagnaccio e dolci cucinati con farina di castagne e altri prodotti tipici della stagione autunnale della Maremma Toscana.

ITINERARI

Percorsi

Monterotondo

Strada del Vino Monteregio di Massa Marittima

Strada del Vino Montereggio - Massa Marittima

Zone: Colline Metallifere e Maremma
Comuni: Monterotondo Marittimo, Follonica, Massa Marittima, Roccastrada, Montieri, Castiglione della Pescaia, Gavorrano, Scarlino
Informazioni: piazza G. Garibaldi, 10 – Massa Marittima (GR)
Centro informazioni e punto di degustazione:  via Todini, 1/3/5 – Massa Marittima (GR)
Tel. +39 0566 902756
Sito: www.stradavino.it
Email: info@stradavino.it
Prodotti: Montergio di Massa Marittima

 La Strada del Vino e dei Sapori Monteregio di Massa Marittima si snoda all’interno delle colline dell’Alta Maremma Grossetana, ambiente naturale che riassume tutte le peculiarità della Toscana e permette di raggiungere diverse mete di interesse culturale, naturalistico e archeologico. Una sorta di unione tra le caratteristiche della Maremma aspra e selvaggia e la raffinatezza di centri ricchi di storia e cultur, che offre la possibilità di valorizzare vari aspetti del territorio. In questo bell’ambiente naturale si è inserita la Strada del Vino Monteregio, frutto della volontà e della partecipazione mista tra privati ed enti locali per permettere di conoscere e di visitare in prima persona, aziende vitivinicole, enoteche e botteghe artigiane di qualità. Si è sviluppato quindi un turismo enogastronomico che riempie di motivazioni non solo il turista che si improvvisa pioniere e parte alla scoperta dei prodotti tipici della zona e delle tradizioni, ma anche l’azienda stessa che si arricchisce di un’accurata preparazione per rispondere a un tipo di domanda sempre più selettiva.

I vigneti producono un vino DOC, il “Monteregio di Massa Marittima” da vitigni tra i quali Sangiovese, Trebbiano, Malvasia e Vermentino. La tradizione culinaria della zona  è legata fortemente a ingredienti cosiddetti poveri, a un grande utilizzo di spezie ed erbe aromatiche e alla cacciagione. Tra i primi piatti tipici ci sono i tortelli maremmani, l’acquacotta e le pappardelle alla lepre; tra i secondi piatti il cinghiale con le olive e le lumache in umido. Ottimo il pecorino, fresco o stagionato e il ravaggiolo. I salumi più gustosi sono le salsicce di maiale e di cinghiale, il prosciutto toscano. In autunno si possono gustare castagne e funghi, vino novello e la tipica bruschetta, preparata con l’olio extravergine di oliva. Paglia e cuoio, argilla e tufo, radica e olivo rappresentano le materie prime per un artigianato di qualità che ha le sue radici in una secolare tradizione.

I Vini

Il vino che si è affermato con il nome di Monteregio, riconosciuto dal marchio DOC nel 1994 e che negli ultimi anni è stato oggetto di notevoli cure che ne hanno esaltato la potenzialità, viene prodotto in varie tipologie. Il Monteregio Rosso è ottenuto da Sangiovese (80%) più altre uva a bacca nera, è disponibile anche nella versione Novello e Riserva (con invecchiamento di due anni). Con le stesse uve si produce anche il Rosato. Il Monteregio di Massa Marittima bianco si ottiene con uve di trebbiano toscano, vermentino, malvasia, malvasia di Candia e ansonica più piccole aggiunte di altri vitigni a bacca bianca. Il Monteregio di Massa Marittima, nelle sue varianti Rosso, Rosso riserva, Novello, Rosato, Bianco e Vermentino, si adatta molto bene con tutti i piatti tipici della maremma. IIl Vermentino si produce con almeno il 90% di tale uva con eventuale aggiunte di altri vitigni a bacca bianca. La DOC (denominazione di origine controllata) comprende anche il Vin Santo Occhio di Pernice. l Vin Santo è da abbinare obbligatoriamente con i dessert e la pasticceria secca. I rossi oscillano da una gradazione alcolica di 11, 5° fino ai 13°, molto più forti sono i Vinsanti (16°). Per quanto riguarda la cucina accompagnano bene i piatti maremmani dall’antipasto al dolce.

StradadelVinoMonteregioPercorso

La Strada del vino Monteregio prevede tre itinerari:

  1. Il primo, oltre ai comuni di Monterotondo Marittimo e Follonica, comprende quello di Massa Marittima, dove spicca la maestosa Cattedrale di S. Cerbone (Duomo), esempio straordinario di architettura medievale e il Palazzo del Podestà sede del Museo Archeologico. Da segnalare anche la Loggia del Mercato, la Zecca e la Fonte Pubblica nei pressi del palazzo che oggi ospita il Centro informazioni della Strada del Vino. Nella zona circostante vale la pena visitare il Lago dell’Accesa, il Parco di Montioni e i castelli medievali di Lecceta e Cugnano.
  2. Il secondo percorso comprende il comune di Roccastrada, sede del Museo della Vite e del Vino, e Montieri, dove si alternano pianure e colline sinuose su cui si ergono borghi medievali tra cui Montemassi.
  3. Il terzo percorso comprende Castiglione della Pescaia con l’imponente castello che domina il litorale, l’area archeologica di Vetulonia, una delle dodici più importanti città etrusche. Infine Gavorrano e Scarlino, con la riserva naturale delle “Bandite di Scarlino”.

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CULTURA

Storia

MonterotondoIl nome deriva da Monts Ritundus per la particolare conformazione conica del colle su cui sorge l’abitato. Monterotondo viene citato per la prima volta in un documento del 1128 anche se la sua origine è certamente più remota. Diventò, agli inizi del XIII° secolo, proprietà dei Conti Alberti che vi costruirono una rocca ed edificarono le mura. In seguito il villaggio passò sotto il controllo di Massa Marittima che lo mantenne fino alla prima metà del XIV° secolo quando l’intero territorio venne inglobato nei possedimenti della Repubblica di Siena. A metà XVI° secolo il borgo entrò a far parte del Granducato di Toscana. Lavori di ristrutturazione delle mura e del cassero furono effettuati poco dopo la metà del XVI° secolo, quando la famiglia Medici incaricò il senese Bartolomeo Neroni del progetto di recupero delle strutture difensive.

Nel 1777 fu scoperta la presenza di acido borico nelle acque sulfuree del vicino lago Cerchiaio e, nel 1815, iniziò la produzione industriale dell’acido. Due anni dopo, Monterotondo era già il primo produttore europeo in questo settore. Fin dall’epoca etrusca le acque boriche erano ritenute efficaci per le malattie della pelle, le piaghe, come sollievo per artriti e dolori muscolari e per la cura delle malattie del fegato e dei reni. Attualmente l’acido borico viene utilizzato nella produzione di smalti, per le ceramiche, nell’industria del vetro e in quella farmaceutica.

La cittadina ha dato i natali allo scrittore Renato Fucini, che qui nacque l’8 aprile 1843. Con lo pseudonimo “Neri Tanfucio” scrisse sonetti in vernacolo pisano e racconti incentrati su personaggi e attività lavorative in Toscana.

Curiosità

"La Nencia", il fantasma di Castiglion Bernardi

Castiglion Bernardi era abitato dalla giovane Gigliola Belforti, una fanciulla molto bella, ma anche saggia e dotata di animo buono, dolce e sensibile. Valfredo, un cavaliere nobile e valoroso, era suo promesso sposo. Nonostante questo su di lei aveva messo gli occhi un crudele e malvagio esponente della famiglia Pannocchieschi che, per volere del re Arrigo IV°, condivideva il possesso di Castiglion Bernardi con i nobili Belforti. Un giorno il Pannocchieschi impose alla ragazza un appuntamento minacciando di morte tutti i suoi cari e lo stesso Valfredo.

Conosciuto il problema Nencia, la buona e vecchia nutrice della ragazza, decise di sacrificarsi recandosi all’appuntamento coperta da molti veli che ne avrebbero nascosta l’identità vera. Nel frattempo Gigliola e Valfredo sarebbero fuggiti lontano. Nonostante il buio e i veli indossati, Nencia non riuscì a trarre in inganno l’uomo e fu pugnalata a morte. Appena la voce dell’omicidio si sparse la città di Massa Marittima venne in aiuto dei Belforti, in breve tempo sottomise i Pannocchieschi e occupò anche Castel Bernardi. Da allora si tramanda però una leggenda: tra i ruderi del castello si aggira una figura misteriosa, tutta avvolta di impalpabili veli, che ormai convive con Monterotondo Marittimo e i dintorni. Sarebbe il fantasma di Nencia, la fedele nutrice.

GASTRONOMIA

Piatti tipici

ragu pecora tortelliTortelli al ragù di pecora

Bomboloni

Zonzelle

Migliacci