La Toscana è universalmente riconosciuta come una delle regioni più belle del pianeta. Non a caso ogni anno migliaia di turisti arrivano per conoscere questa terra speciale, ricca di storia, di paesaggi straordinari e di prelibata cucina. Chi, però, vuole davvero entrare nel genuino spirito toscano e scoprire i suoi segreti nascosti, deve andare oltre, e penetrare nel cuore della Toscana per vivere esperienze uniche, al di là di quelle che le attrazioni turistiche più note già offrono.
Questo è il nostro intento: presentare la Toscana e la sua vera “Dolce Vita” riflessa nei colori, nei profumi, nelle testimonianze storiche-artistiche e nei paesaggi, che con la loro bellezza intrinseca imprimono un tocco magico all’anima di ogni essere umano e rappresentano il vero spirito toscano. Allontanandosi dai maggiori centri urbani, s’incontra un’altra Toscana altrettanto affascinante, con paesini secolari arroccati sulla cima di verdi colline. Dai vigneti delle colline del Chianti alle vette bianche delle Alpi Apuane, dalle pianure verdi e selvaggie della Maremma alle aspre gole nella zona di Pitigliano, la Toscana offre una rete di sentieri che offrono occasioni pressoché illimitate di vagare tra campi, colline, spiagge incontaminate, senza dimenticare le numerose riserve naturali, dove si possono osservare gli animali nel loro ambiente. Ci sono inoltre numerose terme ed altri luoghi di svago, senza dimenticare l’eccellente cucina regionale, che, per tradizione semplice e genuina, garantisce sempre un’eccellente qualità.
Esplorando questo sito, si possono trovare tutte le informazioni per organizzare un viaggio in Toscana, dalle attrazioni ai servizi turistici, dagli eventi agli sport e trovare suggerimenti di percorsi alla scoperta del territorio e della sua gente. Ma sarà solo camminando nelle strette viuzze, costeggiando le mura di antichi palazzi, addentrandosi in borghetti spesso dimenticati, conoscendo le usanze dei luoghi che sarà possibile entrare un poco per volta, nell’essenza più intima della Toscana.
Auguriamo un’indimenticabile avventura in Toscana, certi che nel vostro cuore rimarrà la voglia di tornare ancora e lasciarsi prendere dagli incantesimi che questa terra è capace di creare. Non a caso lo stemma della Toscana è il Pegaso, il mitico cavallo alato, il cui nome significa “sorgente” ed è sinonimo della libertà dell’anima.
Gli Autori
Territorio
La maggior parte del territorio toscano è collinare, spesso abbellito dalla presenza dei caratteristici e longilinei cipressi, che costituiscono un contrasto armonioso con le curve delicate delle colline e con i boschi di querce e castagni. In epoca medievale, alcuni agglomerati rurali furono i precursori di piccoli borghi, molti dei quali ben conservatisi fino ai giorni nostri. Le case coloniche, molto spesso isolate e collocate sulla cima delle colline, costituiscono pertanto uno degli elementi che contraddistinguono il paesaggio toscano. Oggi sono quasi tutti stati restaurati ed ospitano fattorie che producono eccellenti vini ed olio, tanto per citare i due prodotti agricoli più caratteristici. I confini della Toscana coincidono con la catena degli Appennini.
Le aree naturali protette coprono quasi il 10% del territorio regionale. Ne fanno parte tre importanti aree: il Parco Nazionale Arcipelago Toscano, Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, e Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano. Ognuno di questi con un delicato eco-sistema particolare e ben definito.
La Toscana è universalmente nota per la sua grandissima ricchezza di monumenti e opere d’arte custoditi in appositi musei e gallerie concentrati principalmente nelle città di Firenze, Lucca, Pisa e Siena, una volta che è stata palco di un dei movimenti artistici-culturali più importanti – il Rinascimento. Passeggiando per le vie delle città toscane ci possono ammirare l’arte presente nell’architettura dei palazzi, chiese e castelli e nei reperti nei dei siti archeologici ben conservati. Queste meraviglie ci fanno ammirare gli artisti che le hanno ideato ed a capire lo spirito toscano che ha prodoto tanta bellezza.
Oltre l’arte, la Toscana è stata da sempre una regione famosa per i vini, che attualmente sono suddivisi in due categorie principali: DOCG (denominazione di origine controllata e garantita) e DOC (denominazione di origine controllata), tra le quali spiccano anche alcune produzioni di altissimo livello,quali del Chianti Classico, del Brunello di Montalcino, del Vino Nobile di Montepulciano, del Bolgheri Sassicaia e del Morelino di Scansano note nel mondo enologico con l’appellativo di “supertuscans”. Il toscano è l’idioma che meno si è discostato dal latino. È alla base della lingua italiana, grazie agli scritti di Dante Alighieri, Francesco Petrarca, Giovanni Boccaccio, Niccolò Machiavelli e Francesco Guicciardini, che gli conferirono la dignità di “lingua letteraria” della penisola. Con l’unificazione politica dell’Italia venne adottato come lingua ufficiale, grazie anche all’opera di Alessandro Manzoni, con la scelta della lingua che all’epoca si parlava in Toscana per la stesura finale del romanzo “I promessi sposi”.
La Toscana è una delle più attraenti regioni italiane, grazie alla sua storia e alla sua forte unità culturale e linguistica. Il nome è ha origini molto antiche e deriva dall’etnonimo usato, prima dai Greci e poi dai Romani, per indicare la terra abitata dagli Etruschi: Etruria, successivamente trasformata in Tuscia“e quindi in “Toscana”.
L’Etruria fu la culla della civiltà etrusca, che si estendeva su quasi tutto il territorio della Toscana attuale. Delle ricche e fiorenti città etrusche meridionali restano oggi splendide testimonianze. Di eccezionale importanza sono le maggiori necropoli, quali quelle di Populonia, Pitigliano-Sorano-Sovana, Vetulonia.
In epoca romana, all’incirca a metà del percorso del fiume Arno, venne fondata Florentia e prosperarono numerose città, come Arezzo, Fiesole, Pisa, Pistoia, Roselle, Volterra, alcune delle quali risalenti già al periodo etrusco.
Il capoluogo della regione Toscana è Firenze, la città più popolosa, nonché principale fulcro storico, artistico ed economico-amministrativo; le altre città capoluogo di provincia sono: Arezzo, Grosseto, Livorno, Lucca, Massa, Pisa, Pistoia, Prato e Siena.
Appartiene alla regione anche un gruppo di isole, denominate Arcipelago Toscano. La maggiore è l’Isola d’Elba; l’Isola di Capraia e l’Isola del Giglio sono altrettanto notevoli per interesse ambientale e paesaggistico.
La Toscana, lambita dal Mar Ligure nella parte settentrionale e dal Mar Tirreno in quella centro-meridionale, si caratterizza per un litorale molto diversificato nelle sue caratteristiche morfologiche che contribuiscono a creare paesaggi incantevoli.
I confini settentrionale e orientale della Toscana coincidono con la catena degli Appennini. La maggior parte del territorio è collinare, spesso abbellito dalla presenza dei caratteristici e longilinei cipressi, che costituiscono un contrasto armonioso con le curve delicate delle colline e con i boschi di querce e castagni. Altra caratteristica sono gli insediamenti rurali sparsi, che, in passato, costituivano la base di sostentamento per la stragrande maggioranza della popolazione toscana. Oggi sono quasi tutti stati restaurati ed ospitano fattorie che producono eccellenti vini ed olio, tanto per citare i due prodotti agricoli più caratteristici.
In epoca medievale, alcuni agglomerati rurali furono i precursori di piccoli borghi, molti dei quali ben conservatisi fino ai giorni nostri. Le case coloniche, molto spesso isolate e collocate sulla cima delle colline, costituiscono pertanto uno degli elementi che contraddistinguono il paesaggio toscano.
Le aree naturali protette coprono quasi il 10% del territorio regionale. Ne fanno parte tre importanti aree: il Parco Nazionale Arcipelago Toscano, Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, e Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano. Ognuno di questi con un delicato eco-sistema particolare e ben definito.
La Toscana è stata da sempre una regione famosa per i vini, che attualmente sono suddivisi in due categorie principali: DOCG (denominazione di origine controllata e garantita) e DOC (denominazione di origine controllata), tra le quali spiccano anche alcune produzioni di altissimo livello, note nel mondo enologico con l’appellativo di “supertuscans”.
Mentre le zone della Toscana centrale (province di Firenze e Siena) sono note in tutto il mondo da diversi decenni per la produzione del Chianti Classico, del Brunello di Montalcino e del Vino Nobile di Montepulciano, negli ultimi anni si sono progressivamente affermati i vini prodotti anche nelle aree costiere (province di Livorno e Grosseto), tra i quali spicca l’eccellenza del Bolgheri Sassicaia, il Morellino di Scansano, il Montecucco e il Monteregio di Massa Marittima.
La Toscana è universalmente nota per la sua grandissima ricchezza di monumenti e opere d’arte: celebri in tutto il mondo sono le città di Firenze, Lucca, Pisa e Siena. Alla fine del XIII° secolo la pittura, legata alla tradizione bizantina, sembrava ancora arretrata e con un divario incolmabile rispetto alle altre forme d’arte. Progressivamente i maestri pisani e lucchesi si allontanarono dai modelli orientali, ma fu con Cimabue e, soprattutto, con Giotto che la pittura fece passi da gigante, riscoprendo elementi ormai dimenticati da secoli come lo spazio, il realismo, la narrazione, la creatività. A partire da questa vera e propria rivoluzione si aprì una nuova strada a tutta l’arte occidentale.
Il Rinascimento si sviluppò a partire da Firenze e dalla Toscana, diffondendosi successivamente anche al resto d’Italia e d’Europa. Botticelli, Piero della Francesca, Donatello, Lorenzo Ghiberti, sono solo alcuni dei “geni” toscani del XV° secolo. ll culmine dell’arte rinascimentale si raggiunse, sempre a Firenze, tra la fine del XV° e l’inizio del XVI° secolo, con i grandi maestri universali: Leonardo da Vinci, Michelangelo Buonarroti, Benvenuto Cellini. Anche Raffaello Sanzio, sebbene nativo delle Marche, a Firenze raggiunse la sua maturità pittorica. Ammirando con attenzione le opere di questi grandi vi si ritrova quello spirito e quel clima che ancora oggi permea Firenze e il resto della regione.
Il toscano è l’idioma che meno si è discostato dal latino. È alla base della lingua italiana, grazie agli scritti di Dante Alighieri, Francesco Petrarca, Giovanni Boccaccio, Niccolò Machiavelli e Francesco Guicciardini, che gli conferirono la dignità di “lingua letteraria” della penisola. Con l’unificazione politica dell’Italia venne adottato come lingua ufficiale, grazie anche all’opera di Alessandro Manzoni, con la scelta della lingua che all’epoca si parlava in Toscana per la stesura finale del romanzo “I promessi sposi”.
Storia
La storia della Toscana comprende un lunghissimo periodo di tempo. Le prime tracce della presenza umana nel territorio risalgono al Paleolitico, epoca in che circolava nella zona il cacciatore Homo di Neanderthal. Verso l’VIII° secolo a.C. appiano le prime testimonianze di un popolo misterioso e straordinario, di origine ancora incerta, che si espanse in tutto il territorio toscano – gli Etruschi. Infatti, il nome della regione Toscana deriva dal termine Etruria, ossia terra degli Etruschi, chiamata poi Tuscia dai Romani e finalmente Toscana. Attorno al VI secolo a.C la civiltà etrusca raggiunge il culmine del loro sviluppo. Gli Etruschi costruirono strade che rimangono fino ad oggi come le Vie Cave di Sorano, bonificarano paludi, svilupparano l’artigianato ceramica e l’estrazione e la lavorazione del ferro ed edificarano grande città, chiamate dodecapoli, quali Arezzo, Chiusi, Volterra, Populonia, Cortona, Vetulonia, Roselle, Sovana, Pitigliano, Fiesole ed altri. Sembra che fu propriamente Arezzo a dar via alla espansione etrusca nel territorio. Infatti, l’attuale città di Arezzo, ha più di 2.400 anni di esistenza.
Oltre gli Etruschi, la Toscana fu anche abitata nel Nord della regione, da tribù Liguri-Apuani, ma che non hanno sviluppato una civiltà così complessa come l’Etrusca. Da loro abbiamo le intriganti statue-stelle, oggi custodite nei musei della Lunigiana.
Nel III° secolo a.C. gli Etruschi furono sconfiti dalla potenza militare dei Romani che fundorano nel territorio toscano nuove città come Florentia e Cose. La Tuscia crebbe e prosperò durante tutti secoli dell’impero romano. Florentia oppure Firenze come la chiamano oggi, edificata intorno all’anno 59 a.C., divenne in breve tempo, un’importante centro di comunicazione e commercio. Dopo la caduta dell’impero romano, la Toscana subì dominazioni di ostrogoti e bizantini, prima di divenire oggetto di conquista da parte dei Longobardi nel VI d.C. I longobardi trasformarono il territorio toscano in ducato – il ducato di Tuscia con capitale Lucca. Sede non casuale, perché la città si trovava sul tracciato di un’importante arteria di comunicazione con l’oltralpe.
Proprio in questo periodo iniziò a svilupparsi in tutto il territorio il fenomeno dell’incastellamento legato alle esigenze difensive e di controllo territoriale. Parallelamente, con la espansione del cristianesimo furono edificate pievi, chiesi e monasteri dappertutto. Già in pieno medioevo, svillupasi un nuovo concetto abitativo – i borghi, ossia, centri urbarni murati con piazza, castello con funzioni difensive, chiesa e pozzo . Dall’epoca rimangono in buon stato di conservazione i borghi di Monteriggioni, Volterra, Radicofani, Lucignano, Vicopisano ed altri.
Nell’XI° secolo Pisa divenne la città più potente e importante della Toscana, nota come Repubblica Marinara di Pisa. L’estensione dei suoi domini raggiungeva quasi tutta la costa tirrenica, le isole dell’Arcipelago Toscano, la Sardegna e la Corsica. A Sud del territtorio toscano, la famiglia Aldobrandeschi controllava le zone dove oggi sono Livorno, Grosseto e Siena.
Attorno al XII° secolo inizia il periodo dei “Liberi Comuni”. Il primo libero comune dell’Italia è stata Lucca. In quest’epoca nascono le prime forme di democrazia partecipativa e le associazioni di arti e mestieri, che fecero della Toscana un irripetibile esempio di autonomia culturale, sociale ed economica. In molti comuni toscani vennero realizzate grandiose piazze con cattedrali, basiliche, imponenti palazzi pubblici e vie con pregevoli edifici privati. In Toscana esistevano, all’epoca centinaia di stati. La Reppublica di Firenze e la Reppublica di Siena erano i più importanti. Nel XIV secolo, prima Dante e Giotto, poi i grandi artisti del quattrocento, in particolare gli artisti fiorentini, diedero un contributo fondamentale al Rinascimento artistico e culturale italiano. Infattti, già alla fine del XIII secolo la pittura, legata alla tradizione bizantina, sembrava ancora arretrata e con un divario incolmabile rispetto alle altre forme d’arte. Progressivamente i maestri pisani e lucchesi si allontanarono dai modelli orientali, ma fu con Cimabue e, soprattutto, con Giotto che la pittura fece passi da gigante, riscoprendo elementi ormai dimenticati da secoli come lo spazio, il realismo, la narrazione, la creatività.
L’incedere dell’umanesimo determinò una rivoluzione sul piano creativo, architettonico, scultoreo e pittorico con la rivalutazione della figura centrale dell’uomo in quanto esser pensante. La ricerca di una sintesi geometrica rivolta verso canoni estetici più classici, in risposta al gotico, fin qui dominante, portò ad una nuova dimensione che poneva l’individuo al centro di una progettazione delle arti articolata e globale, provocando una rivoluzione sull’intero scenario europeo. Brunelleschi nell’architettura, Donatello e Botticelli nella pittura, Michelangelo nella scultura, il genio di Leonardo da Vinci, Dante e Petrarca nella letteratura hanno tutti vissuti a Firenze, ciò contribuì per la città esser considerata la culla del Rinascimento.
La ricchezza generata dalla fioritura dei commerci portò, in alcune città della regione Toscana, alla nascita delle banche e favorì un grande sviluppo economico. Infatti, Firenze divenne un importante centro finanziario che diede origine alle dinastie di banchieri che prestavano soldi ai grandi sovrani europei per finanziare le loro guerre oppure espedizioni marittime. Come curiosità, la famiglia Guicciardini di Firenze fu ex-proprietaria della Mayflower, la famosa nave nolleggiata dai Pilgrims per il viaggio in America nel 1620.
Il vivace espansionismo di Firenze promosse un graduale processo di unificazione politica, quando la città iniziò a fagocitare, in successione ininterrotta, spesso con azioni militari, i territori toscani circostanti. Durante il XV secolo salirono al potere i Medici, come le maggiori famiglie fiorentine, si erano arricchiti con le banche ed avevano perciò ottenuto, a partire da Cosimo il Vecchio, un primato politico nelle istituzioni repubblicane. Con Lorenzo il Magnifico il potere mediceo si consolidò definitivamente. Il suo discendente Cosimo I° Medici ottenne il titolo, prima di Duca di Toscana, poi, nel 1569, quello di Granduca di Toscana. In questo momento tutta la regione Toscana riconosceva la supremazia di Firenze. Soltanto, Lucca rimase una repubblica autonoma. Infatti Lucca edificò uno dei più belli e meglio conservati sistemi di fortificazione dell’epoca, proprio nel costante timore di un attacco degli invadenti fiorentini. Le mura di Lucca risultano ancora oggi una delle cerchie difensive meglio conservate al mondo.
I Medici, istigati dalla volontà di manifestare la propria potenza e la propria supremazia politica, promossero un grande sviluppo architettonico, artistico e culturale in Toscana. Per esempio, a Firenze l’antico centro della città repubblicana fu stravolto dalla ristrutturazione di Palazzo Vecchio e dalla costruzione degli Uffizi; a Pisa nasceva piazza dei Cavalieri, a Livorno una nuova città portuale dotata di potenti fortificazioni. Il potere si manifestava anche attraverso altre opere, come l’espansione delle ville medicee, completata dall’architetto Bernardo Buontalenti. La famiglia Medici continuò a governare ininterrottamente la Toscana fino al 1737. Alla morte di Gian Gastone, ultimo dei Medici, il granducato di Toscana passò alla famiglia dei Lorena, in particolare a Francesco Stefano di Lorena, già marito di Maria Teresa d’Asburgo, imperatrice d’Austria. La più importante innovazione voluta dai nuovi governanti fu l’abolizione della pena di morte.
L’unica interruzione alla sovranità dei Lorena fu la parentesi napoleonica dal 1799 al 1814. Napoleone portó in Italia, e quindi anche in Toscana, l´idea moderna di “nazione”. Come conseguenza della rivoluzione francese e delle idee libertarie, diffusesi rapidamente in tutta l’Europa, anche in Toscana si assiste alla nascita di un pensiero nazionale, che rifletteva l’idea di una “nazione italiana”. Questa aveva nella Toscana il suo punto di riferimento e i “grandi toscani” divennero “grandi italiani”: Dante, Petrarca, Boccaccio, ma anche Niccolò Machiavelli e Galileo Galilei, vennero “arruolati” come simboli di una “Italia”, insieme a tutti i suoi valori di libertà comunale, creatività e indipendenza.
Fu così che la Toscana divenne uno dei centri più importanti del movimento indipendentista e risorgimentale italiano. L’ultimo Granduca della Toscana fu Leopoldo II° di Lorena. Nel 1861 la Toscana entrò a far parte del Regno d’Italia che confermò l’unione della Toscana alla monarchia costituzionale di Vittorio Emanuele II° di Savoia. La storia della Toscana si identifica, da questo momento in poi, con quella dello Stato italiano, di cui fa parte, pur conservando una sua specificità che la distingue da tutte le altre regioni.
L’ex granducato di Toscana fu suddiviso in “compartimenti” secondo le tradizione storiche delle antiche repubbliche che posteriormente divennero le attuale diece province di Toscana: Arezzo, Firenze, Grosseto, Livorno, Lucca, Massa Carrara, Pisa, Pistoia, Prato e Siena. Appartienente anche alla regione Toscana è il gruppo di isole, denominato Arcipelago Toscano. La maggiore isola è l’Isola d’Elba, notevole per interesse ambientale e paesaggistico. Attualmente, il capoluogo della regione Toscana è Firenze, la città più popolosa, nonché principale fulcro storico, artistico ed economico-amministrativo. Dal 2015 la provincia di Firenze è stata sostuita da Città Metropolitana di Firenze che controlla tutto il territorio dell’antica provincia.