Centro di Accoglienza Turistica – Arezzo

piazza della Libertà, 1 – Arezzo (AR)
tel. +39 0575 401945

piazza della Repubblica, 28 – Arezzo (AR)
tel. +39 0575 26850
orari: tutti i giorni 9.30-13.00 e 13.30-16.00 

totem TOUCH-SCREEN attivo 24h per informazioni turistiche

Percorsi archeologici e d’arte

Museo Masaccio

Itinerario etrusco

Tipo: percorso archeologico
Comuni: Bibbiena, Castel Focognano, Arezzo, Castiglion Fiorentino, Cortona

Per conoscere di più sulle attrazioni e i servizi, CLICCARE SUL NOME di ogni comune elencato.


Musei Etrusco di BibbienaBIBBIENA (AR) – cittadina rurale

Chiese: Santuario di Santa Maria del Sasso
Musei: Museo Archeologico del Casentino “Pietro Alberoni”
Riserve naturali: Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi Monte Falterona, Campigna
Attrazioni etrusche: è accertato che i primi insediamenti nel territorio furono etruschi. Le conferme di tali origini sono i ritrovamenti in varie aree attorno al capoluogo e la necropoli etrusco-romana nei pressi del santuario S. Maria del Sasso. Partina, piccolo abitato è di origine etrusca.

Il Museo Archeologico espone reperti e materiali provenienti degli scavi nel Casentino e vuole illustrare la storia della vallata dal periodo preistorico al Medio Evo. Ognuna delle sei sale è dedicata a temi diversi e località che si sono rivelati di particolare interesse archeologico.


Pieve SocanaCASTEL FOCOGNANO (AR) – cittadina rurale

Chiese: Pieve a Socana
Attrazioni etrusche: luogo di culto da oltre 2.600 anni, Pieve a Socana è ritenuta la chiesa più ricca di tutto il Casentino. È situata esattamente dove sorgeva un tempio etrusco, dedicato a Tinia, poi riconsacrato a Minerva in epoca romana.

Scavi eseguiti sul retro della chiesa hanno permesso di riportare alla luce significative tracce degli edifici di epoca pagana. Innanzi tutto l’ara sacrificale e la scalinata del tempio etrusco, risalente al V° secolo a.C. L’ara, ben conservatasi, è a pianta rettangolare e presenta una cavità rotondeggiante al centro.

Sono state recuperate anche venti antefisse, alcune con bella policromia, risalenti al V°-IV° secolo a.C.

 


museo archeoligico1AREZZO (AR) – città d’arte e capoluogo della provincia di Arezzo

Fortificazioni: Fortezza Medicea
Chiese: Duomo, Basilica di San Francesco, Santuario di Santa Maria delle Grazie
Palazzi: Casa Petrarca, Casa Vasari,
Musei: Museo Archeologico “Gaio Clinio Mecenate” e Anfiteatro Romano
Prodotti tipici: vino, olio d’oliva
Riserve naturali: Valle dell’Inferno, Bandella e Ponte Buriano
Eventi: Fiera Antiquaria, Giostra del Saracino, ExpoArte Arezzo
Storia etrusca: nel IX° secolo a.C. esisteva già un insediamento etrusco che, tra il VI° e V° secolo, era già divenuto uno dei maggiori centri della grande civiltà. A questo periodo risalgono opere d’arte di eccezionale valore, come la Chimera. Nel III° secolo a.C. dovette definitivamente soccombere all’espansionismo di Roma e assunse il nome Arretium.
Attrazioni etrusche:

– Museo Archeologico “Gaio Clinio Mecenate”: il museo è dedicato a un personaggio di spicco all’epoca dell’imperatore romano Augusto. È ubicato nell’ex monastero di San Bernardo, costruito agli inizi del XVI° secolo a ridosso dell’anfiteatro. Il museo espone reperti dall’epoca villanoviana, etruschi e romani fino al cosiddetto “periodo ellenistico”.

Tra i pezzi più pregiati spiccano i gioelli dalla necropoli di Poggio del Sole, un frontone scolpito e policromato con scene di combattimento (480 a.C.) e una serie di ritratti votivi databili tra il II° e il I° secolo a.C. Un’ampia sezione del museo è dedicata alla cosiddetta “terra sigillata”, vasellame in ceramica realizzato in epoca romana (tra il I° secolo a.C. e il I° secolo d.C.) e di cui Arezzo fu il centro di produzione più importante di tutto il Mediterraneo per circa un secolo.

– resti della cinta muraria nella piazzetta S. Niccolò

– resti di un tempio in viale B. Buozzi

Castelsecco: scavi eseguiti in varie fasi hanno accertato che la parte meridionale della collina era sagomata come un’imponente terrazza di forma pressoché ovale e occupata da un complesso etrusco del II° secolo a.C. L’altura, frequentata fin dal periodo arcaico, fu oggetto di un grande intervento nel periodo “ellenistico” con costruzione di un santuario e del monumentale muro di sostegno, cui fecero seguito rifacimenti in epoca romana.

Di particolare rilievo sono i resti di un edificio per spettacoli, una sorta di teatro-tempio. Dell’edificio è abbastanza ben conservato l’anfiteatro (cavea) assieme ai resti del palcoscenico e dello sfondo, e di due edifici quadrangolari sporgenti verso l’orchestra. Il rinvenimento di un piccolo altare in pietra ha confermato il carattere specifico del teatro e il probabile argomento sacro delle rappresentazioni.

Tra i materiali rinvenuti, particolare significato hanno gli ex voto fittili di bambini in fasce: confermano il culto per una divinità femminile legata alla fertilità e alla protezione della maternità. Altrettanto significativo è stato il ritrovamento di due lastre di pietra con dediche incise in lingua etrusca. Tutti i reperti sono esposti nel Museo Archeologico “Gaio Cilnio Mecenate” di Arezzo.


castiglion fiorentino1CASTIGLION FIORENTINO (AR) – borgo collinare

Castelli: Castello di Oliveto, Castello di Montecchio Vesponi
Chiese: Chiesa di San Francesco, Collegiata di San Giuliano
Musei: Pinacoteca Comunale, Museo Archeologico
Prodotti tipici e artigianato: vinsanto, tartufi, formaggi, miele, ceramiche, ferro battuto, ricami, pietra lavorata
Eventi: Presepe vivente, Festa medievale Biancoazzurra
Attrazioni etrusche:
– la parte di maggior attrattiva del Museo Archeologico è il percorso sotterraneo dove sono visibili le tracce dell’insediamento urbano, dal periodo etrusco fino all’epoca medievale

cripta della chiesa di S. Angelo al Cassero
– scavi del tempio etrusco nel piazzale del cassero
porta etrusca nelle mura
abitazioni etrusche nel Casseretto


Cortona CORTONA (AR) – borgo medievale

Castelli: Fortezza del Girifalco
Chiese: Duomo, Basilica di Santa Margherita, Chiesa di San Francesco, Chiesa di Santa Maria delle Grazie al Calcinaio, Convento francescano Le Celle, Abbazia di Farneta
Musei: MAEC-Museo dell’Accademia Etrusca
Siti archeologici: Parco archeologico di Cortona
Prodotti e Artigianato: vino, olio d’oliva, ceramica
Eventi: Giostra dell’Archidado, Sagra della Bistecca, Mostra antiquaria
Storia etrusca: le prime notizie storiche confermate risalgono all’epoca del consolidamento della civiltà etrusca (VIII°-VII° secolo a.C.) e Cortona fu una delle dodici lucumonie della confederazione etrusca dell’Italia centrale.

La grande civiltà ha lasciato importantissime testimonianze, le imponenti mura del V°-IV° secolo a.C. che circondano la città (circa 3 chilometri di perimetro), il monumentale altare funerario adornato da sfingi (unico esempio al mondo) e le tombe nobiliari “a melone” sparse nei dintorni.
Attrazioni etrusche:

– MAEC-Museo dell’Accademia Etrusca: numerosi e importanti i reperti esposti. La celebre tabula cortonensis è il terzo testo etrusco per lunghezza. L’alfabeto è quello usato tra la fine del III° e il II° secolo a.C. nella zona di Cortona. Il lampadario etrusco costituisce uno dei pezzi più importanti: destinato a un santuario certamente di rilievo, fu realizzato intorno alla metà del IV° sec. a.C. La fibula in oro ad arco a forma di pantera faceva parte del corredo della tomba 1 del Tumulo II del Sodo. Interessante anche il letto funebre in tufo, decorato a bassorilievo con otto figure femminili inginocchiate.

Importanti anche due statuette bronzee rinvenute direttamente a Cortona. La statuetta di Selvans è una figura maschile nuda, con copricapo di pelle di pantera, che fu rinvenuta presso la porta Bifora della cittadina. La statuetta di Culsans è pure una figura maschile nuda, bifronte, con copricapo di pelle ferina. Sulla coscia sinistra è incisa, su tre righe, un’iscrizione etrusca.

– Parco Archeologico: il territorio e Cortona contengono un complesso di 11 siti archeologici dei periodi etrusco e romano distribuiti a “macchia di leopardo”. Tutte queste località, distanti tra loro anche alcuni chilometri, sono ampiamente documentate all’interno del MAEC che funge anche da centro di documentazione del Parco e punto di accoglienza e orientamento dei visitatori.

All’interno di Cortona si possono visitare i resti più significativi della città etrusca: le poderose mura, la Porta Bifora e una serie di strutture sotterranee (l’arco a volta del Palazzo Cerulli Diligenti, la volta a botte di via Guelfa, il muro etrusco di Palazzo Casali).

Nell’area pianeggiante ci sono i cosiddetti “meloni”, tumuli etruschi di età arcaica, uno ubicato a Camucia e due presso la località Sodo. In quest’ultimo spicca il tumulo II, un’imponente tomba arcaica risalente VI° secolo a.C., preceduta da una monumentale gradinata-terrazza decorata da gruppi scultorei ed elementi architettonici di stile orientalizzante. Sulla fascia pre collinare si possono visitare la Tanella di Pitagora in località Cannaia, monumento noto fin dal XVI° secolo, la tanella Angori e la tomba di Mezzavia.

Itinerario Piero della Francesca

L’itinerario per vedere i dipinti di Piero della Francesca nell’ambito di un percorso geografico e “logico” inizia da Arezzo, dove sono concentrate le opere di maggior rilievo, per proseguire verso la cittadina di Anghiari (visibile sullo sfondo di molte opere), Sansepolcro (dove nacque l’artista), Monterchi (dove nacque la madre del pittore Monna Romana).

Piero della Francesca

Tipo: percorso artistico
Comuni: Arezzo, Anghiari, Sansepolcro e Monterchi

Per conoscere di più sulle attrazioni e i servizi, CLICCARE SUL NOME di ogni comune elencato.

AREZZO (AR) – città d’arte e capoluogo della provincia di Arezzo

Fortificazioni: Fortezza Medicea
Chiese: Duomo, Basilica di San Francesco, Santuario di Santa Maria delle Grazie
Edifici storici: Casa Petrarca, Casa Vasari, Logge del Grano
Musei: Museo Archeologico e Anfiteatro Romano
Riserve naturali: Valle dell’Inferno, Bandella e Ponte Buriano
Eventi: Fiera Antiquaria, Giostra del Saracino, ExpoArte Arezzo
Sport: trekking escursionistico, ciclismo, equitazione
Prodotti tipici: vino, olio d’oliva

 

 

 


ANGHIARI (AR) – borgo medievale

Castelli: Sorci, Toppole, Montauto
Chiese: Badia di San Bartolomeo, Santuario della Madonna del Carmine, Chiesa di Santa Maria delle Grazie, Badia di San Veriano
Palazzi: Villa Barbolana
Artigianato: ferro battuto, oggetti in legno, ceramiche, cesti in vimini
Riserve naturali: Monti Rognosi e Golene del Tevere
Sport: trekking escursionistico, ciclismo, equitazione

 

 

 

 


SANSEPOLCRO (AR) – cittadina rinascimentale

Fortificazioni: Fortezza Medicea
Chiese: Duomo, Chiesa di Santa Maria delle Grazie, Convento di Montecasale
Musei: Museo Civico, Museo della Vetrata,  Aboca Museum (museo delle erbe)
Artigianato: oreficeria, merletto, stoffe
Riserve naturali: Alpe della Luna
Eventi: Palio della Balestra, Biennale Internazionale del Merletto
Sport: trekking escursionistico, ciclismo, equitazione, pesca sportiva

 

 

 

 


MONTERCHI (AR) – cittadina rurale

Musei: Madonna del Parto, Museo delle Bilance
Prodotti tipici: olio d’oliva, vino
Sport: trekking escursionistico, ciclismo, equitazione

Itinerario Vasariano

Giorgio VasariTipo: percorso artistico
Comuni: Arezzo, Castiglion Fiorentino, Cortona, Monte San SavinoPoppi

Per scoprire le opere del celebre pittore, architetto, storico dell’arte e scrittore Giorgio Vasari, nato ad Arezzo nel 1611, si può creare un itinerario per ammirare i capolavori più importanti.

Il percorso inizia nella Cattedrale di Arezzo  (Duomo), dove Vasari lavorò al basamento dell’organo in pietra serena e dove si trovano anche gli stalli lignei del coro, sempre dell’artista. Dal Duomo si accede al Museo Diocesano, dove è possibile ammirare uno stendardo con La Madonna della Misericordia e un drappo con la Predica del Battista e il Battesimo di Cristo.

In via XX Settembre si trova la Casa del Vasari, decorata da lui stesso. Qui si possono ammirare pregevolissime opere d’arte e immaginare la vita dell’artista tra le stanze della sua dimora. La visita prosegue nel Museo Statale di Arte medievale e moderna, dove si trovano molte opere del Vasari, tra le quali la più importante è il dipinto su tavola Nozze di Ester e Assuero del 1549.

Poco lontano da qui si trova la Chiesa della SS.Annunziata che ospita una Deposizione della Croce realizzata dall’artista. Si raggiunge la Chiesa della Santissima Trinità, o della Misericordia, in piazza del Popolo, per ammirare lo stendardo raffigurante la Trinità fra i Santi Bernardo di Chiaravalle, Francesco e Agostino (1573). In piazza della Badia delle Sante Flora e Lucilla si trova la chiesa omonima, ristrutturata su progetto del Vasari.

Al centro dell’altare si nota la Vocazione dei Santi Pietro e Andrea, e sono presenti altre  opere. lato nord di piazza Grande o Piazza Vasari,  si trova il  Palazzo delle Logge Vasari. Questo fu progettato dall’architetto nel 1573 ed è una delle sue opere più importante. In provincia di Arezzo importanti opere di architettura sono il Santuario di Santa Maria della Quercia a Lucignano e il Tempio di Santo Stefano alla Vittoria a Pozzo della Chiana (in prossimità dell’abitato di Foiano della Chiana).

I luoghi e  le opere

AREZZO

  • Casa Vasari – Decorazione della casa natale di Vassari (affreschi): Sala della Fama, Camera di Apollo e le Muse, Corridoio di Cerere, Camera di Abramo, Sala del Trionfo della Virtù con soffitto a cassetoni dipinti e medaglione centrale (olio su tavola
  • Chiesa della Santissima AnnunziataDeposizione dalla Croce (olio su tavola)
  • Museo Statale d’Arte Medievale e ModernaMadonna con il Bambino e Santi Anna, Giuseppe, Donato, Sebastiano e Stefano (Pala di San Rocco – olio su tavola), Convito di Ester e Assuero, (olio su tavola), Vergine in gloria tra i santi, (olio su tavola), Ritratto di Caterina Albergotti Camaiani, (olio su tavola), San Giovanni Battista, (olio su tavola)
  • Museo Diocesano predelle della Pala di San Rocco (olio su tavola) rappresentanti: Il profeta Gad propone a David a scelta tra tre castighi divini; Jahvè invia la pestilenza sul popolo d’Israele; Madonna della Misericordia con i Santi Lorentino e Pergentino (olio su seta)
  • Chiesa delle Sante Flora e Lucilla – Altare della famiglia Vasari proveniente dalla Pieve di  Maria Assunta e ricollocato nella Badia delle Sante Flora e Lucilla nel 1864. L’altare è composto da numerose tavole dipinte ad olio. Al centro campeggia la vocazione dei Santi Pietro e Andrea, cui si aggiungono le tavole laterali che raffigurano i Santi Giorgio, Donato e Stefano, Romualdo e Francesco corredate da tavole con storie e miracoli dei santi effigiati.
  • Completano l’altare i ritratti del Vasari e della giovane moglie Niccolosa Bacci. Sulla parete: Assunzione e Incoronazione della Vergine, corredata da storie di santi (olio su tavola)

CAMALDOLI (comune di POPPI)

    • Monastero di Camaldoli, Chiesa dei Santi Donato e Ilariano – Madonna con il Bambino tra i santi Giovanni Battista e Gerolamo (olio su tavola), Natività (olio su tavola), San Donato e Sant’Ilarione (olio su tavola), San Romualdo e San Benedetto (olio su tavola), Deposizione dalla croce (olio su tavola), Predella della Deposizione: Creazione di Adamo, Sacrificio di Abele, Cena degli Ebrei, Sacrificio di Isacco, Elia confortato da un angelo, Caduta della manna, Abramo e Melchisedec, Ultima cena, Miracolo del calice, Miracolosa resurrezione di un morto (tempera su tavola)

 

 


CASTIGLION FIORENTINO

  • Chiesa di San FrancescoMadonna con il Bambino tra i santi Anna, Silvestro e Francesco (olio su tavola)

CORTONA

  • Oratorio del Gesù (Museo Diocesano) – Affreschi di Giorgio Vasari e Cristofano Gherardi detto il Doceno: Sacrifici dell’Antico Testamento, Conversione di Saulo, Cristo al limbo, Trasfigurazione

MONTE SAN SAVINO

  • Chiesa di Sant’Agostino – Assunzione della Vergine tra i santi Agostino e Romualdo (olio su tavola)
  • Chiesa di Santa Chiara

Percorsi dei castelli e pievi

Casentino - Castello di Romena

Tra pievi e castelli in Casentino

castello poppi

Tipo: percorso artistico-naturalistico
Comuni: Arezzo, Bibbiena, Castel Focognano, Castel San Niccolò, Montemignaio, Poppi, Pratovecchio Stia

L’itinerario ripercorre le vie percorse anticamente da romei, cavalieri, semplici viandanti, personaggi illustri alla ricerca di fede e di culture nuove. Castelli e borghi fortificati ne sono testimonianza diretta del loro passaggio,  pievi millenarie, abbazie e monasteri che conservano tracce e vestigia di quel mondo medievale che ancora oggi affascina e incuriosisce.

Il Casentino è un’ampia valle interamente attraversata dal corso del fiume Arno, racchiusa ad ovest dai rilievi del Pratomagno che la separano dal Valdarno e ad est, dalla catena dell’Alpe di Catenaia, e dai monti della Verna. La sua posizione di estremo lembo nord-orientale della Toscana ne ha sempre fatto una terra di possesso feudale più che di transito, una preda ambita per i Fiorentini che sempre lottarono per strapparla agli Aretini.

I Guidi di Poppi erano signori di terre lavorate, e le guardavano coi loro Castelli che, ancor oggi, coronano le più forti e più belle posizioni: Romena, Porciano, Castelleone, Castel San Niccolò, Borgo alla Collina, Montemignaio, Fronzola, son nomi conosciuti e in gran parte ricordati anche da Dante.

In una pianura vicino a Poppi, nel 1289 successe la sanguinosa battaglia che chiuse le secolari lotte tra guelfi e ghibellini – la battaglia di Campaldino. Ma la mistica bellezza della zona ha sempre fatto del Casentino un luogo nel quale fu possibile ritirarsi in preghiera sulle vette ammantate di foreste.

Infatti, San Francesco salì alla Verna come al luogo più caro della sua vita e sul “crudo sasso” ricevette le stigmate. San Romualdo gettò le basi del suo eremitaggio a Camaldoli. Acque fresche e limpide scrosciano da sempre verso l’Arno con nomi famosi come l’Archiano. Nelle secolari foreste che coprono le montagne a nord della valle, è stato costituito il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi.

Pieve a Socana - Castel FocognanoDa Arezzo s’imbocca la SR 71 fino alla località Rassina, dove è interessante fare una breve deviazione per visitare la pieve di Sant’Antonino a Socana. L’edificio religioso è uno degli esempi più straordinari di continuità di culto: gli Etruschi prima (è visibile nella parte absidale una grande ara sacrificale, parte di un tempio etrusco databile al V° sec. a.C.), i Romani dopo e i cristiani per ultimo.

Di ritorno sulla strada regionale si prosegue fino a Bibbiena, da dove, attraversato il centro città, s’imbocca a sinistra la SR 70 della Consuma che conduce a Poppi. Da lontano si scorge il castello medievale dei Conti Guidi, edificato nel XIII° secolo. Il progetto è attribuito a Lapo di Cambio, con interventi più tardi (XV secolo ) di un architetto locale Jacopo Turriani.

Un attento e lungo restauro ci permette, oggi, di ammirare un gioiello di architettura civile e militare, testimonianza superba della ricchezza e del fasto dei Conti Guidi. La pittura si manifesta nella elaborata ed elegante decorazione della cappella comitale, con un ciclo di affreschi dipinti da Taddeo Gaddi, uno dei più fedeli seguaci della pittura giottesca, nella prima metà del XIV secolo.

Da visitare anche il centro storico di Poppi con la via centrale, via Cavour, fiancheggiata da portici. L’inizio e la fine della via maestra sono segnati da due edifici religiosi: l’Oratorio della Madonna del Morbo, elegante esempio di architettura barocca (XVII secolo) e l’abbazia vallombrosana di San Fedele (fine XII secolo).

Continuando lungo la statale fino al bivio di Campaldino e proseguendo sulla destra s’imbocca la SS 310 del Bidente fino a raggiungere Pratovecchio. Cuore del centro storico è la piazza Paolo Uccello, dedicata al grande pittore rinascimentale che qui nacque nel 1397. Notevoli sono anche gli edifici religiosi come il convento delle monache camaldolesi fondato dai Conti Guidi nel XII secolo, il monastero delle monache domenicane di Santa Maria della Neve ( XVI secolo) con l’annessa chiesa e la Propositura  con dipinti del ‘600.

Pieve di RomenaDa Pratovecchio una strada collinare conduce al castello di Romena, imponente struttura, roccaforte dei Conti Guidi,  che dall’alto dei suoi 600 metri domina tutta la valle. Dal castello una stradina conduce direttamente ad uno dei più maestosi edifici romanici del Casentino, la Pieve di San Pietro a Romena.

La costruzione risale al XII secolo. L’interno spartito in tre navate presenta colonne monolitiche di macigno con capitelli ornati di sculture raffiguranti foglie e figure, ricche di simboli e di significati a volte misteriosi./p>

Da Romena si percorre a ritroso la strada fino ad arrivare a Stia. Il ponte sul fiume Staggia dà accesso al centro storico, situato lungo via Tanucci con la sua piazza centrale arricchita da portici, resti di edifici medievali e dalla facciata rimaneggiata della sua pieve romanica dedicata a Santa Maria Assunta.

L’edificio risalente al XII secolo, più volte rimaneggiato si presenta al suo interno con una architettura sobria, a tre navate scandite da colonne e capitelli ornati con figure umane e animali. Notevoli opere d’arte arricchiscono l’interno della chiesa.

A qualche chilometro da Stia,  una strada lungo la collina conduce al castello di Porciano, (XI secolo), una delle prime residenze dei Conti Guidi. Attorno al castello si raccoglie il minuscolo borgo di Porciano. Dell’antico maniero oggi rimane solo la Torre e parte delle mura castellane. Interessante è la visita al piccolo museo ospitato nel castello che raccoglie oggetti d’uso comune e della tradizione contadina e pastorale del luogo, vasellame medievale e una piccola collezione d’artigianato indiano del Nord-America.

La strada dei Setteponti

Strada delle sette pontiZona: Valdarno Aretino
Tipo: percorso artistico-naturalistico
Comuni: Arezzo città, Castiglion Fibocchi, Loro Ciuffenna, Castelfranco Piandiscò

Terra pittoresca è quella della Valle dell’Arno nei pressi di Arezzo dove il fiume inverte il suo corso dirigendolo a nord. E’ un’area con una sequenza di dolci declivi con innumerevoli costoni erosi a picco dalle acque piovane.

Tre strade da Arezzo conducono al Valdarno percorrendolo in tutta la lunghezza e raggiungendo Firenze: l’Autostrada del Sole, la SR 69 che segue l’andamento dell’Arno, e la strada dei Setteponti, tracciata già in epoca etrusca, che si snoda sulle pendici del Monte Pratomagno dominando la valle.

Pur conservando una tradizione agricola rivolta alla produzione dei vini ed oli d’oliva di gran pregio, il Valdarno è una delle aree di maggiore industrializzazione della zona. Il processo di sviluppo industriale, concentrato in zone ben delimitate, ha lasciato intatto il fascino paesistico ed il patrimonio artistico del territorio.

Il percorso è un viaggio a ritroso sulle tracce di un passato e di un presente che ancora rimangono nell’arte, nella cultura, nelle tradizioni dei borghi sorti lungo l’antica via romana che collegava Arezzo a Fiesole, la Cassia Vetus. Leonardo da Vinci, nel ‘500 intraprese questo viaggio, lungo il Pratomagno, per studiare il corso dell’Arno e le Balze apparvero all’artista come “profonde segature de’ fiumi” che sono state riprodotte nello sfondo dei alcuni dei suoi quadri.

Da Arezzo s’imbocca la SP 1 chiamata la “Setteponti” fino a Ponte Buriano, ponte romanico sull’Arno (XIII secolo). Poco oltre si arriva a Castiglion Fibocchi, borgo costruito come castello a guardia della strada che dal Monte Pratomagno conduceva in Casentino.

Fuori l’abitato, lungo la strada a sinistra una sosta per ammirare, all’interno della chiesa di S. Maria a Pezzano, oggi cappella del cimitero, un affresco di scuola aretina raffigurante l’Annunciazione (XIV secolo). Si prosegue verso Loro Ciuffenna, con una sosta alla Pieve di San Pietro a Gropina, romanica (XII secolo), uno degli edifici religiosi più antichi della diocesi aretina.

Di particolare suggestione è l’interno, diviso in tre navate con colonne e capitelli scolpiti in pietra. Un ambone istoriato a bassorilievi con raffigurazioni umane e animali (un leone, l’aquila e un diacono), sorretto da due colonne annodate e due pilastri, è il capolavoro scultoreo della chiesa.

Da Gropina si prosegue verso Loro Ciuffenna, borgo medievale già insediamento etrusco. Da visitare, nel centro storico, la chiesa di S. Maria Assunta con un trittico di Lorenzo di Bicci (XV secolo), e il Museo “Venturino Venturi”, un omaggio all’artista che qui nacque nel 1918.

Da Loro Ciuffenna è interessante fare un itinerario alternativo, tra i boschi e le colline del Pratomagno verso la località di Poggio di Loro e Rocca Ricciarda, borghi interamente restaurati da dove si ha una vista suggestiva su tutto il Valdarno.

Continuando sulla strada dei Setteponti, da Loro Ciuffenna si segue l’indicazione per Castelfranco di Sopra, una delle “terre nuove” fondata nel 1299 dai Fiorentini. Di grande interesse è il disegno urbanistico del borgo, tradizionalmente attribuito ad Arnolfo di Cambio, con impianto regolare a scacchiera, una volta cinto da mura, torri e porte delle quali ne rimangono solo due. Da visitare l’Oratorio di San Filippo Neri (XVIII secolo) che qui nacque nel 1515.

Lasciato Castelfranco di Sopra l’itinerario prosegue verso Pian di Scò, con un sosta alla Badia di San Salvatore a Soffena, edificio religioso costruito nel XIV secolo su un preesistente castello, testimonianza della presenza della comunità vallombrosana nel Valdarno Superiore. All’interno pregevoli affreschi di Liberato da Rieti, Bicci di Lorenzo e Giovanni di Ser Giovanni detto lo Scheggia (XV secolo) fratello minore di Masaccio. Accanto alla Badia sorge il monastero, oggetto di recenti indagini archeologiche che hanno portato alla luce tombe medievali e rinascimentali.

Il viaggio termina a Pian di Scò, sviluppatosi lungo il fiume Resco. Nel centro storico sorge la pieve romanica di S. Maria, già citata in un documento del 1008. Arcate cieche e due monofore ornano la facciata. L’interno, a tre navate, è scandito da colonne con capitelli figurati. Sulla parete sinistra è visibile un affresco raffigurante una Madonna in trono con Bambino databile attorno al 1400, di Paolo Schiavo.

Percorsi  religiosi e storici

Della Robbia

Via Romea Germanica

Via Romea GermanicaLa Via Romea Germanica è il secondo più importante itinerario dei pellegrini che, dall’Europa Centrale e Orientale, fin dal Medio Evo avevano per meta Roma. Nella sola porzione della dorsale appenninica che separa l’Emilia Romagna dalla Toscana sono state individuate almeno tre varianti di questo antico cammino. In tempi recenti si è arrivati a una sorta di identificazione, con un itinerario condiviso e che solca tutta la provincia di Arezzo in direzione nord-sud fino al confine con la Regione Umbria.

Le origini

A Stade, importante città portuale alla foce del fiume Elba (Germania), verso la fine del XII° secolo nacque Alberto. Attratto fin da giovane dalla vita religiosa si fece monaco e, nel 1232, divenne abate del monastero benedettino della città. Per ottenere dal papa una regola più rigida di quella vigente, nel 1236 intraprese un viaggio verso Roma. Rientrato in sede, fu però deluso dai rifiuti dei confratelli e delle gerarchie ecclesiastiche cittadine. Così si dimise dall’incarico ed entrò in un convento di frati minori di regola francescana.

Qui Alberto compilò in lingua latina gli Annales, una cronaca dei più importanti eventi religiosi e politici dell’epoca. Nell’opera inserì un dialogo tra due monaci a proposito delle migliori vie di pellegrinaggio verso Roma. Certamente memore del suo viaggio elencò vari itinerari con dati precisi su luoghi e distanze, sulle condizioni delle strade e indicazioni esatte sulla lunghezza delle singole tappe. Insomma una sorta di esposizione ragionata dei lunghi itinerari già esistenti verso la capitale della Cristianità.

Le tappe in Toscana

Il primo numero indica la progressione delle tappe dell’itinerario completo dalla Germania a Roma, quello tra parentesi l’ordine progressivo in territorio italiano.

77 (29) Valle Santa-Chitignano
– lunghezza: km. 20 (variante km. 12,5)
– difficoltà: impegnativo
– percorribilità: a piedi, in bicicletta

78 (30) Chitignano-Subbiano-Capolona
– lunghezza: km. 18,3
– difficoltà: media
– percorribilità: a piedi, in bicicletta

79 (31) Subbiano-Capolona-Arezzo
– lunghezza: km. 20
– difficoltà: media
– percorribilità: a piedi, in bicicletta

80 (32) Arezzo-Sassaia-Castiglion Fiorentino
– lunghezza: km. 26,3
– difficoltà: media
– percorribilità: a piedi, in bicicletta

81 (33) Sassaia-Castiglion Fiorentino-Cortona
– lunghezza: km. 12,8
– difficoltà: media
– percorribilità: a piedi, in bicicletta

82 (34) Cortona-Castiglion del Lago (PG)
– lunghezza: km. 24,4
– difficoltà: media
– percorribilità: a piedi, in bicicletta

ASSOCIAZIONE ITALIANA DELLA VIA ROMEA GERMANICA
Sede operativa: via Nefetti, 3E – 47018 Santa Sofia (FC)
Tel.: +39 320 4322968, +39 366 1305777, +39 329 2106197
Email: info@viaromeagermanica.com
Sito: www.viaromeagermanica.com

Percorsi  naturalistici

parco delle foreste casentinesi

Sentiero della Bonifica della Valdichiana

Sentiero della Bonifica di ValdichianaTipo: Percorso naturalistico (a piedi o bici)
Zona: Valdichiana
Comuni: Arezzo città (AR), Civitlla in Val di Chiana (AR), Castiglion Fiorentino (AR), Monte San Savino (AR), Marciano della Chiana (AR), Cortona (AR), Lucignano (AR), Foiano della Chiana (AR), Sinalunga (SI), Torrita di Siena(SI), Montepulciano (SI), Chianciano terme (SI), Chiusi(S)
Lungheza: 62 km + 12 km

Assolutamente da non perdere, per chi soggiorna nella zona ed è amante della bici, il Sentiero della bonifica in Valdichiana che costeggia il canale Maestro della Chiana e parte da Chiusi fino ad arrivare alla Chiusa dei Monaci alle porte di Arezzo. Oltre ad essere un sentiero pianeggiante e quindi adatto anche a famiglie con bambini è ideale per ripercorrere le tracce della lunga lotta da granduchi e governanti, braccianti e agricoltori contro le paludi.

Il sentiero ciclopedonale del Canale Maestro della Chiana che unisce Arezzo con Chiusi e che si inoltra fino al sito archeologico del Sodo a Cortona e , è un percorso di circa 62 +12 km. attrezzato e protetto per chi viaggia in bici o a piedi.

La Val di Chiana è un ampio territorio fertile, compreso tra le province di Arezzo, Siena e Perugia, che ha visto susseguirsi nel tempo radicali trasformazioni, determinate dalla natura e dall’uomo, che ne hanno stravolto l’originaria fisionomia.

In epoca etrusco-romana questa vallata era attraversato da nord a sud dal fiume Clanis, un emissario dell’Arno che sfociava nel Tevere, senza tuttavia determinare quelle condizioni di impaludamento che si renderanno evidenti in epoca medievale a causa del progressivo insabbiamento.

I primi studi e interventi di bonifica iniziano nella prima metà del Trecento anche se solamente nel XV e XVI secolo si affineranno quelle basi tecnico-scientifiche (ricordiamo i celebri studi cartografici di Leonardo da Vinci) che portarono, nel secolo successivo, ai primi lavori (1645) caratterizzati da una visione organica del progetto di bonifica, fondata sul modello delle “Colmate” di Evangelista Torricelli.

Tale metodo prevedeva di dare parallelamente una adeguata inclinazione al “Clanis”, attraverso l’escavazione di un canale, e al terreno circostante, in direzione sud-nord contraria a quella naturale del “Clanis” e in grado di far defluire le acque verso l’Arno.

I Medici di Firenze accordarono maggior credito al progetto del Torricelli rispetto ad altri, altrettanto autorevoli, come quello di Enea Gaci, sostenuto da Galileo Galilei. Le scelte tecnico-finanziarie dei Medici furono confermate nel secolo successivo da Pietro Leopoldo di Lorena con l’attribuzione della direzione operativa e progettuale della bonifica all’ingegnere aretino Vittorio Fossombroni.

Nel 1838 la direzione della bonifica venne affidata ad un altro ingegnere, Alessandro Manetti, che riprese in parte il metodo ideato da Enea Gaci abbassando sensibilmente il livello del canale cosicché la Chiusa dei Monac. La bonifica è da considerarsi definitivamente conclusa nel XX secolo quando ha inizio la manutenzione ordinaria del Canale Maestro della Chiana, dei numerosi affluenti e delle opere idrauliche connesse. Il Canale collega oggi il Lago di Chiusi al fiume Arno, nel quale defluisce, dopo un percorso di circa 70 Km, nell’ambito della Riserva Naturale di Ponte Buriano, nei pressi di Arezzo.

Il Sentiero della Bonifica della Val di Chiana deriva dalle antiche mulattiere, presenti negli argini del Canale, e utilizzate per la manutenzione delle Chiuse e dell’assetto idro-geologico. Oltre a questa destinazione gli abitanti del territorio circostante hanno utilizzato queste vie di campagna per le ragioni più diverse come le pratiche agricole, le attività venatorie, quelle della pesca e non ultime quelle di svago.

Rispetto agli anni passati i sentieri che fanno parte del percorso della “Bonifica” sono certamente più fruibili,  percorribili tutto l’anno, anche in periodi piovosi, grazie ad un fondo stradale compattato con brecciolino. Lungo tutto il suo percorso, che va dal Lago di Chiusi (Siena) alla Chiusa dei Monaci (Arezzo)

il Sentiero della Bonifica incrocia numerosi altri sentieri che si diramano nella campagna circostante offrendo un ampia possibilità di esplorazione della valle e dei molteplici elementi di interesse presenti: dalle settecentesche fattorie Leopoldine, alle opere di ingegneria idraulica, alle vestigia etrusche, ai vecchi mulini, alle coltivazioni tradizionali, solo per citarne alcuni. Percorrere il Sentiero rappresenta dunque il modo ideale non solo per conoscere la valle, la sua storia, la sua cultura praticando podismo o andando in bicicletta, in uno scenario ambientale decisamente bello e tranquillo.

Percorsi enogastronomici

massa-vino-sodini-candia

Strade del Vino Terre di Arezzo

Strada del vino Terre di ArezzoComuni: Arezzo, Bucine, Cavriglia, Capolona, Castelfranco di Sopra, Castiglion Fibocchi, Castiglion Fiorentino, Civitella in Val di Chiana, Cortona, Foiano della Chiana, Laterina, Loro Ciuffenna, Lucignano, Marciano della Chiana, Monte San Savino, Montevarchi, Pergine V.no, San Giovanni V.no, Subbiano, Terranuova Bracciolini

Informazioni: Associazione Strada del Vino Terre di Arezzo – via Ricasoli 38/40 – 52100 Arezzo
Tel: +39 0575 294066
Email: info@stradadelvino.arezzo.it
Sito: www.stradadelvino.arezzo.it

Punto degustazione: La Casa del Vino – Via Ricasoli, 36 – Arezzo

La Casa del Vino è un info-point sulle produzioni enogastronomiche del territorio aretino  dove si può conoscere, degustare e acquistare i vini più pegiati della zona. Nel posto sono offerte degustazioni guidate e non, laboratori sensoriali, presentazione di libri, di prodotti, di eventi. Innovativa è la possibilità di degustare i vini della zona attraverso il sistema Wine Dispenser (assaggio e calice)  utilizzando un card ricaricabile. Si può avere anche informazioni su degustazioni guidate alle aziende agricole del territorio.

Prodotti: Chianti dei Colli Aretini DOCG, Chianti DOCG, Cortona DOC, Valdichiana Toscana DOC, Vald’Arno di Sopra DOC, Colli di Etruria Centrale DOC, Vinsanto del Chianti DOC

Tuscany by GC

La Strada del Vino Terre di Arezzo è una delle strade del vino più vaste della Toscana che tocca due zone a denominazione di origine controllata: Valdichiana DOC e Cortona DOC, e la DOCG Chianti. La strada  si snoda per 200 chilometri e conta circa 120 associati tra cui: aziende vitivinicole, singole o associate, aziende agrituristiche, aziende specializzate in produzioni tradizionali, enoteche, ristoranti, imprese turistico-ricettive, imprese artigiane, associazioni operanti nel campo culturaleUn percorso che si snoda tra cantine e punti di ristoro, attraversando la campagna toscana.

Al paesaggio tipicamente toscano ricco di vigneti, oliveti e boschi, si aggiungono le bellezze artistiche e archeologiche che si incontrano lungo tutto il percorso dai  reperti Etruschi ai borghi medievali, dalle manifestazioni folcloristiche in costume d’epoca all’artigianato tradizionale.

PERCORSO STRADE DEL VINO TERRE DI AREZZO

Wine roads

La Strada del Vino Terre di Arezzo attraversa la zona del Valdarno caratterizzato da una incredibile varietà di paesaggi: ai filari di viti su terrazzamenti con muri a secco, borghi e castelli, si contrappone un paesaggio lunare di buche ed escavazioni, lasciato in eredità dall’attività mineraria a cielo aperto. Il percorso prosegue poi nel cuore della  Valdambra (valle del torrente Ambra), zona  con antiche abbazie e borghi incastellati sulle colline di oliveti centenari. In Valdarno, la strada tocca San Giovanni Valdarno e Montevarchi fino al percorso naturalistico di Cavriglia. Poi Bucine, Pergine Valdarno e Civitella in Val di Chiana, con castelli, borghi e vedute panoramiche.

Già in Valdichiana, la strada tocca Monte San Savino e Lucignano, tra vigneti e oliveti.  E ancora Foiano della Chiana,  Marciano e Cortona. Da Castiglion Fiorentino ad Arezzo, si percorre una zona situata al centro di quattro vallate ricche di storia e di cultura. Di origine etrusca, la città di Arezzo si presenta come un gioiello medievale, ricca di storia, cultura ed arte. Da Arezzo verso la zona del Casentino, risalendo il fiume Arno, si  arriva nelle secolari foreste che coprono le montagne dove si trova il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi.

Si prosegue verso la Strada Provinciale Setteponti , che si snoda ai piedi del monte Pratomagno. I bei vigneti su terrazzamenti sono un esempio di perfetta armonia fra l’uomo e la natura. Infine il Borro, e vicino a Loro Ciuffenna, dove si trova la nota Pieve di Gropina. Si torna a San Giovanni Valdarno, passando per Castelfranco di Sopra.

SERVIZI TURISTICI

Guide Turistiche

ADREANI BARBARA
Loc. Montanina, 26/A – 52043 Castiglion Fiorentino (AR)
+39 0575 650270 – 347 3493329
www.centroguidearezzo.it
barbaraadreani@virgilio.it
ING

TEDADREANI GIOVANNI
Via Q. Zampagni, 3/A – 52044 Camucia-Cortona (AR)
+39 0575 630665 – 347 1762830
adreanigiovanni@libero.it
ING

INGAMERIGHI LAURA
Via Mincio, 29 – 52025 Montevarchi (AR)
+39 055 0513445 – 389 9629161 – 349 5214581
www.centroguidearezzo.it
laura.amerighi@fastwebnet.it
ING/FRA/TED

ANDREUCCI BEATRICE
+39 055 827002 – 33 96541550
www.centroguidearezzo.it
beatriceguide@virgilio.it
ING/FRA/TED

BANCHI TIZIANA
Via Carlo Pisacane, 87 – 52100 Arezzo
+39 0575 21894 – 349 2605318
www.centroguidearezzo.it
tizianabanchi@tin.it
ING/FRA

BECCI STEFANI
Loc. Catigliano, 53 – 52031 Anghiari (AR)
+39 0575 70558 – 339 2097487
www.centroguidearezzo.it
stefaniabecci@winpower.it
FRA/SPA

BIDI SAMANTHA
Via Marco Perennio, 4 – 52100 Arezzo
+39 0575 24305 – 339 7257894
www.centroguidearezzo.it
samantha_bidi@yahoo.it
ING/TED

BIDINI LISAVIA
Marco Perennio, 103/C – 52100 Arezzo
+39 338 9249675
www.centroguidearezzo.it –
www.lisabidini.it
lisabidini@yahoo.it
ING