Il territorio comunale di Sinalunga raggruppa, in pratica, un’insieme di piccoli villaggi, alcuni dei quali di origini medievali, come Bettolle, Farnetella, Rigomagno, quasi tutti insediati su alcune alture che dominano la Valdichiana.
L’economia locale si basa su attività industriali e artigianali nei settori della meccanica, dell’elettronica, del legno, delle ceramiche, dei materiali da costruzione e degli infissi. La produzione agricola è essenzialmente costituita da vino, olio, cereali, frutta e ortaggi. Rinomata è infine la produzione di salumi.
Fossili di età preistorica e reperti etruschi risalenti all’VIII° secolo a.C. confermano la millenaria presenza dell’uomo in questo territorio. Dopo essere stato un avamposto dell’etrusca Chiusi, in epoca romana la zona fu un’importante stazione di posta (mansio) sulla Via Cassia. Il nome era Ad Mensulas e il nucleo principale si trovava, probabilmente, nello stesso luogo dove poi sarà costruita la pieve di San Pietro ad Mensulas.
Nel XII° secolo il territorio apparteneva alla famiglia Cacciaconti, originaria di Siena. Nel 1363 nei pressi della cittadina si svolse una battaglia tra milizie mercenarie assoldate sia da Firenze che da Siena, scontro in cui quest’ultima città risultò vittoriosa. Nel 1557 la cittadina entrò a far parte del Granducato di Toscana.
Da vedere…
Collegiata di San Martino
Edificata nel 1588, la chiesa è a navata unica e a croce latina, affiancata da otto cappelle. All’interno contiene vari dipinti di pregio: Madonna col Bambino tra i Santi Martino e Sebastiano di Benvenuto di Giovanni, Madonna col Bambino e Santi del Sodoma, SSanta Caterina da Siena presenta Sant’Antonio da Padova col Bambino alla Madonna di Francesco Nasini (1650) e altri. Di pregio è anche l’organo a canne del tipo Agati opus 316, costruito nel 1843.
Pieve di San Pietro a Mensulas
Di epoca romanica, risulta essere una delle sette pievi fondate da San Donato nel periodo 1300-1330. Fu costruita, probabilmente, nello stesso luogo di una stazione di posta (mansio) di epoca romana. Le tre navate sono divise da pilastri quadrangolari.
All’interno sono conservate tre opere pittoriche di valore: l’affresco Madonna col Bambino e due santi (XV° secolo) e i dipinti Annunciazione e Consegna delle chiavi a San Pietro (quest’ultimo del 1634).
Larth-Le stanze etrusche di Sinalunga
Tipo: museo etrusco
Indirizzo: via Spadaforte, 31 – Sinalunga
È uno spazio espositivo che riunisce vari reperti provenienti sia dalla necropoli di San Giustino che dall’insediamento abitato de Le Carceri. I reperti dalla necropoli (VII°-II° secolo a.C.) sono corredi funebri, armi, ornamenti, oreficeria, vasellame, urne cinerarie. Inoltre la ricostruzione di una tomba al momento della scoperta, ivi comprese le tracce di eventuali violazioni da parte di “tombaroli”.
Il materiale proveniente da Le Carceri (VII°-VI° secolo a.C.) è costituito da strumenti per la filatura e tessitura, olle, contenitori per cibo, frammenti di bucchero.
Fattoria Amorosa
La Fattoria Amorosa, originariamente un castello e poi borgo fortificato attorno al XII° secolo, fu trasformato in grande complesso agricolo nel corso del XVI° secolo. Con il progressivo abbandono delle campagne degli anni ’50-60, iniziò la decadenza.
Tuttavia, negli ultimi decenni del XX° secolo, tutta la struttura è stata recuperata. Attualmente la Fattoria dell’Amorosa comprende il torrione, che conserva elementi architettonici più antichi come l’arco a sesto acuto e tracce di finestre.
Sull’ampio cortile centrale si affacciano la villa padronale (1750 circa), la chiesa (XVI° secolo) e, soprattutto, due edifici a squadra con un doppio loggiato di archi policentrici alternati a lesene.
Alle tradizionali attività agricole è stata affiancata quella turistica e, nel 1971, è stata aggiunta una struttura ricettiva denominata “Locanda dell’Amorosa”.
Borghi da visitare nei dintorni
Bettolle
Tipo: villaggio storico
Le origini del paese sono molto antiche, confermate da numerosi reperti etruschi rinvenuti nella zona. Nel periodo medievale, l’imperatore Enrico II° concesse all’abate di Farneta l’abitato, identificato come “Villa di Bettolle” nel 1014. La zona diventò poi feudo dei Cacciaconti, signori di Sinalunga, e, attorno al 1266, Siena inviò un suo podestà, anche se i feudatari continuarono a mantenere una forte influenza.
Palio da Rivalsa di Bettole
Il Palio è un evento che rievoca un episodio del XVI° secolo quando Ascanio della Cornia, signore di Castiglion del Lago (regione Umbria), fu protagonista di una singolare azione armata contro il castello di Bettolle. La rievocazione si apre con il corteo, composto dai figuranti di ciascuna delle cinque contrade, che sfila per le vie cittadine secondo un ordine precedentemente sorteggiato.
Prima dell’inizio della manifestazione un banditore legge le motivazioni del Palio, quindi commenta il corteo storico e infine dà il segnale d’inizio con il lancio verso l’alto di una freccia infuocata. La competizione è divisa in due parti.La prima consiste nella corsa di un barellino, sul quale è collocata un’anfora, portato da due concorrenti; la seconda consiste, invece, nell’arrampicarsi su un palo di legno di 5 metri di altezza, reso scivoloso.
Farnettella
Tipo: villaggio storico
Il nome deriva, probabilmente, da farnia, albero della famiglia della querce presente in grande quantità nella zona. L’origine dell’abitato risale al VI° secolo, come proprietà dei conti Barotti. Ubicato su un alto rilievo del terreno tuttora denominato Castelvecchio, era in posizione inespugnabile. All’interno delle robuste e alte mura c’era il vero e proprio castello, un cortile, una chiesetta, una cappella e alcune case. Nei primi anni del XII° secolo, Farnetella entrò a far parte dei possedimenti dei conti Cacciaconti.
Nel 1271 il borgo fu accusato di alto tradimento per aver accolto esponenti della fazione ghibellina fuoriuscita da Siena e, di conseguenza, il castello fu raso al suolo. Nel 1295, ma in un luogo diverso, gli abitanti ricostruirono rapidamente il borgo articolandolo su tre vie principali.
Si deve però ad Adolfo Ferrari, grande appassionato di antichità, l’attuale fisionomia di Farnetella. Nel 1889, infatti, dette inizio ai lavori per una grande costruzione residenziale, simile a un castello. Era un ambiente dal sapore antico, ma dotato di tutte le comodità, destinato al soggiorno di ricchi villeggianti.
Castello di Farnettella
Il castello di Farnetella contiene numerosi affreschi, grandi mobili e lo splendido apparato decorativo in legno della sala da pranzo, opera dello scultore Giovanni Sammicheli. La cittadina ha mantenuto la struttura di borgo medievale: è ancora circondata da parte della cinta muraria, ha conservato il castello mentre le quattro borgate sono collegate tra di loro da stretti vicoli.
A Farnetella c’è la Chiesa di San Giovanni Battista risalente al 1392. All’interno, sono conservate statue in legno policromo di Francesco di Valdambrino: Angelo annunziante e Vergine annunziata. Secondo la tradizione popolare, nel XVIII° secolo la statua della Vergine presentava fenomeni di lacrimazione e operava guarigioni miracolose.
Scrofiano
Tipo: borgo medievale (XII° secolo)
L’abitato conserva ancora la struttura urbanistica medievale. Inoltre si sono ben conservati sia la torre del cassero (XII° secolo), sia il Palazzo Comunale (XIV°-XV° secolo).
Le origini dell’insediamento risalgono all’anno Mille. In una mappa della Valdichiana, elaborata nel 1502, Leonardo da Vinci indica che Scrofiano non fu soggetto all’impaludamento, come accadde invece ad altri villaggi vicini. Per questo motivo la zona si trovò al centro di contese con Firenze e, nel 1554, le milizie della città conquistarono Scrofiano e ne distrussero le mura.
All’interno del borgo c’è la Collegiata di San Biagio, fondata nel 1271. Tra le opere pittoriche custodite sono di particolare rilievo Pietà con San Francesco (1580) e Lamentazione sul Cristo morto di Santi di Tito (XVI° secolo), Immacolata Concezione del Passignano e Punizione di Anania e Zaffira, attribuita a Giuseppe Nicola Nasini. Nelle stanze adiacenti alla sagrestia è stato allestito un museo d’arte sacra che conserva dipinti, abiti liturgici risalenti al XVII° secolo, arredi in legno e in metallo. Tra questi ultimi il reliquiario del dito di San Biagio, risalente al XVIII° secolo.
ZONA | Val di Chiana |
TIPO | cittadina rurale |
COORDINATE | 43°13′00″N 11°44′00″E |
ALTITUDINE | 364 metri s.l.m. |
PRODOTTI | olio d'oliva, pane |
SPORT | trekking escursionistico, ciclismo, equitazione |
CONFINI | Asciano (SI), Foiano della Chiana (AR), Lucignano (AR), Rapolano Terme (SI), Torrita di Siena (SI), Trequanda (SI) |
INFORMAZIONI TURISTICHE | Comune di Sinalunga, piazza G. Garibaldi, 43 tel +39 0577 63511 www.comune.sinalunga.si.it |