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Trequanda, dove sostava San Bernardino

Trequanda-StemmaTrequanda è una gradevole cittadina collocata tra vigneti, oliveti e boschi che, assieme, compongono il tipico paesaggio della campagna toscana.

Il villaggio è situato nella zona conosciuta come Crete Senesi per il tipico colore ocra del terreno, in gran parte argilloso. Isolati o in filari lungo strade poderali, i cipressi costituiscono la specie arborea più caratteristica della zona.

Nel territorio ci sono pittoreschi borghi medievali ben conservati nel tempo quali Petroio, dove vengono prodotte ceramiche artigianali, e Castelmuzio. L’attività economica principale, e al tempo stesso importante tradizione artigianale, è la produzione di pregevoli manufatti in terracotta.

ZONA Crete Senesi
TIPO cittadina rurale
COORDINATE 43°11’00’’N11°40’00’’E
ALTITUDINE 453 metri s.l.m.
PRODOTTI vino, olio, pane, formaggi, biscotti, dolci
SPORT trekking escursionistico, ciclismo
CONFINI Asciano, Pienza, Rapolano Terme, San Giovanni d'Asso, Sinalunga, Torrita di Siena (SI)

trequanda mapInformazioni turistichesiena mapp

Comune di Trequanda
piazza G. Garibaldi, 8 – 53020 Trequanda
Tel.: +39 0577 662114
info@comune.trequanda.siena.it
www.comune.trequanda.siena.it

COSA VEDERE

Castelli

bartolomeo mirandaAffresco di Bartolomeo di Miranda

Castello Cacciaconti

castello cacciacontiZona: Crete Senesi
Tipo: fortificazione (XIII° secolo)

Il castello  di Cacciaconti fu edificato nel XII° secolo e, nel 1211, fu concesso in feudo ai conti Cacciaconti. Nel 1301 il fortilizio fu venduto a Musciatto Franzesi, avventuriero e commerciante, ma suo fratello lo rivendette a Siena pochi anni dopo.

Il castello era costruito attorno a un chiostro interno, ancora visibile, dove si affacciavano la residenza gentilizia, le case e le botteghe degli artigiani. La rocca, di forma leggermente trapezoidale, include una torre rotonda di importanza storica: fu una delle prime strutture difensive con questa forma, evolutesi negli anni successivi nel bastione.

Le mura che facevano parte dell’insieme difensivo del castello proseguivano, circondando tutto l’abitato di Trequanda. Si sono conservate, intatte, due delle tre porte dell’epoca.

Chiese

abbadia sicilleAbbazia di Sicille

Chiesa di San Pietro e Andrea

chiesa santi pietro andreaZona: Crete senesi
Tipo: chiesa (XIV° secolo)

La costruzione fu avviata nel 1327 con la solenne cerimonia della posa della prima pietra, evento a cui partecipò il papa dell’epoca, Giovanni XXII°. La facciata è a salienti e caratterizzata, nella parte superiore, da una sorta di scacchiera di conci di tufo e travertino alternati.

L’ultimo intervento di restauro, durante il quale l’originale soffitto a capriate lignee fu sostituito dall’attuale volta a botte con lunette, fu effettuato nel 1875. All’interno, l’opera pittorica di maggior rilievo è l’affresco Ascensione del Sodoma.

Notevoli anche un polittico di Giovanni di Paolo (secolo XV°) e una terracotta policroma attribuita al Sansovino.

Pieve di S. Stefano a Cennano

Created with GIMPZona: Crete Senesi
Comune: Trequanda (SI) – località Cennano ( Castelmuzio)
Tipo: chiesa (XIII°-XVIII° secolo)

La chiesa, in stile romanico, fu costruita nel 1285 sopra un tempio romano. Nel XVI° secolo fu aggiunto il campanile a vela. L’altare maggiore, in stile barocco, risale al XVIII° secolo. Durante i mesi estivi nella chiesa si svolgono concerti di clavicembalo.

Chiesa di Santa Maria (Abbazia di Sicille)

santa mariaZona: Crete Senesi
Comune: Trequanda (SI) – località Sicille
Tipo: chiesa (XIII° secolo)
Indirizzo: Piazza Garibaldi, 12

L’Abbazia di Santa Maria a Sicille costruita nel 1263, ha la facciata interamente di pietre bugnate. Il portale è ad arco acuto e, sull’architrave, c’è un’iscrizione racchiusa tra due croci di Malta, antico simbolo dei Templari, al cui ordine la chiesa appartenne.

Il successivo Ordine, quello degli olivetani, è ricordato invece dallo stemma che sormonta l’occhio circolare della facciata. All’interno ci sono due affreschi del secolo XV°.

Monumenti e luoghi da visitare

Torre del mulino a vento

torre molinoZona: Crete Senesi
Tipo: mulino a vento (XVIII° secolo)

Ubicato in un bosco di lecci e cipressi poco distante dal centro storico, è un colombario a pianta ottagonale con tetto e davanzali decorati in terracotta, costruito alla fine del XVIII° secolo. È costituito da tre piani, collegati internamente da una grande scala a chiocciola in mattoni. Furono realizzati più di 500 nidi, disposti a scacchiera sulle pareti, per l’allevamento di colombi viaggiatori.

Località nei dintorni a Trequanda

Pieve Santo Stefano a Cennano

Petroio

petroioZona: Crete Senesi
Comune: Trequanda (SI) – località Petroio
Tipo: borgo medievale

L’origine è etrusca come confermano il nome, derivato dall’antico Petruni, e i reperti archeologici rinvenuti nelle vicinanze. Il borgo medievale, inizialmente sottomesso a Siena, fu successivamente inglobato dal Granducato di Toscana.

Nel pittoresco abitato i resti delle mura, tutti gli edifici religiosi e civili e le scalette che si inerpicano fino al culmine hanno il color biondo dell’arenaria con cui Petroio è stato interamente costruito.

Della porta di accesso al borgo rimane una croce scolpita dall’Ordine dei Templari, mentre della cinta muraria sono sopravvissute solo alcune torri. Lungo l’unica strada che sale a spirale attorno al colle è ubicata la chiesa romanica di San Giorgio, la più antica del villaggio, in cui sono custodite tele del XVII° e XVIII° secolo.

Più in alto c’è il Palazzo Pretorio, attualmente sede del Museo della Terracotta. In posizione sommitale la torre e il cassero (XII° secolo). Una caratteristica del borgo è l’uso ornamentale dei manufatti in terracotta, tutt’ora prodotti dagli artigiani locali.

Castelmuzio

Zona: Crete Senesi
Comune: Trequanda (SI) – località Castelmuzio
Tipo: borgo medievale

Di lontane origini etrusche e poi romane, è un suggestivo borgo rimasto pressoché intatto. Ha la tipica struttura medievale del castello fortificato cinto da mura e bastioni. All’ingresso c’è la pietra sulla quale era solito riposare San Bernardino da Siena.

Nella piazza centrale sono collocati gli edifici più interessanti. Innanzi tutto lo Spedale di San Giovanni Battista, che accoglieva viandanti e orfani e provvedeva alla dote di ragazze prive di beni, e l’Oratorio della Confraternita della SS. Trinità e di San Bernardino, cui erano annessi una farmacia e un ospizio per i pellegrini che percorrevano la vicina Via Francigena (o Romea).

L’edificio della Confraternita è legato alla figura di San Bernardino da Siena che, negli anni compresi tra il 1405 ed il 1410, si sarebbe recato più volte a Castelmuzio. La chiesa e i locali adiacenti sono sede del Museo di Arte Sacra. Nella raccolta le opere di maggior pregio sono una Madonna con il Bambino della scuola di Duccio di Boninsegna e alcuni dipinti della scuola del Beccafumi, di Domenico Manetti e Sano di Pietro.

Tutta l’area circostante è coltivata a oliveti che danno un eccellente olio.

ARTE E MUSEI

Musei

Terracotta potsOrci in terracotta

Museo della Terracotta

museo terracottaZona: Crete Senesi
Comune: Trequanda (SI)
Tipo: museo di artigianato
Indirizzo: via Valgelata, 10 – località Petroio
Tel.: +39 0577 665188
Email: museo@comune.trequanda.siena.it
Orari: invernale sabato e domenica 10.00-12.00; estivo giovedì e venerdì 16.00-19.00, sabato e domenica 10.00-12.30; altri giorni su prenotazione

Il Museo della Terracotta è situato all’interno del Palazzo Pretorio di Petroio. L’esposizione è costituita da antichi reperti di terracotta e documentazione sui tradizionali metodi di lavorazione del materiale.

ITINERARI

Percorsi

Strada del Vino Orcia

Informazioni:

– Via Borgo Maestro, 90 – Rocca d’Orcia (SI)
– Rocca a Tentennano – Castiglione d’Orcia (SI)
Tel.: +39 0577 887471; mobile ufficio di segreteria +39 334 30 66 290
Sito: www.stradavinorcia.com
Email: info@stradavinorcia.com / stradavinorcia@gmail.com

Comuni: Buonconvento, Castiglione d’Orcia, Pienza, Radicofani, San Giovanni d’Asso, San Quirico d’Orcia, Trequanda, Abbadia San Salvatore, Chianciano Terme, Montalcino, San Casciano dei Bagni, Sarteano e Torrita di Siena.

La Strada del Vino Orcia è nata nel 2003 ed ha la sua sede ai piedi della Rocca a Tentennano di Castiglione d’Orcia. Tredici sono i comuni inclusi nella DOC Orcia.

L’elemento che accomuna il territorio su cui si snoda la Strada del Vino Orcia è il paesaggio, tra i più caratteristici e affascinanti della Toscana, forse la più bella campagna del mondo. Nel 2004, l’UNESCO ha inserito la Val d’Orcia nel patrimonio mondiale dell’umanità, primo territorio rurale ad essere premiato con questo riconoscimento, definendola nelle motivazioni come ” icona del paesaggio “. Furono gli Etruschi a importare la vite dal lontano Oriente e ancora oggi i discendenti di quel misterioso e affascinante popolo si tramandano di generazione in generazione l’arte dei vignaiuoli. E proprio la vite, con quel suo straordinario “sanguis jovis” (divino Sangiovese), ha lasciato profonda traccia di sè nel corso dei millenni, visibile nell’inestricabile legame tra l’uomo e la terra attraversata da fiume Orcia. La Strada del vino Orcia è un invito  a scoprire questo territorio, alla vita che scorre con i ritmi di questa terra e a vivere immersi in ” un luogo del sogno “. Luoghi dove la presenza dell’uomo avviene ancora in armonia con la natura. Chi vuol davvero conoscere questa terra deve mettere in conto di non poterne più farne a meno, di ritornare di persona o con la mente alla fonte di tante emozioni.

Tenendo ben presente il sempre più numeroso numero di appassionati ed estimatori del vino di qualità, la Strada del Vino Orcia ha istituito un coupon omaggio, munito di timbro e data dall’Ufficio Turistico o della struttura ricettiva presso la quale si soggiorna, per le cantine associate che dà diritto a una degustazione guidata gratuita dei vini Orcia DOC.

Conservando il coupon, a coloro che avranno effettuato una degustazione, verrà riconosciuto, presentando lo stesso coupon alla biglietteria, uno sconto del 50% all’ingresso ai musei che collaborano con la Strada del Vino Orcia: a Castiglione d’Orcia la Sala d’Arte San Giovanni, a Chianciano Terme il Mueso Etrusco, a San Giovanni d’Asso il Museo del Tartufo, a Pienza il Museo Diocesano, a Monticchiello il Museo del Teatro Popolare Tradizionale Toscano (TePoTraTos).

Strada del Vino Orcia

Val d’Orcia (SI)
Percorso enogastronomico in Val d’Orcia

CULTURA

Storia

trequanda e montisi itinerario dell'olio1

I primi abitanti di questa zona collinare furono gli Etruschi, dei quali rimangono tracce di insediamenti. Anche alcune località hanno conservato nomi di origine etrusca. Trequanda viene nominata per la prima volta in documenti del 1198 in relazione alla posizione, che dominava un’importante via di comunicazione tra Chiusi e Siena.

Dal 1211 il villaggio ed i terreni circostanti divennero possedimento dei conti Cacciaconti della Scialenga, feudo confermato poi nel 1220. Il castello fu una delle basi della ribellione dei ghibellini di Siena contro il governo guelfo della loro città, prima nel 1273 e poi ancora nel 1289.

Dopo la fine di Siena come stato indipendente (1555) Trequanda fu inglobata nel territorio del Granducato di Toscana e ne seguì le sorti fino all’Unità d’Italia.

Curiosità

Asceti, mistici e folli...

Nello stesso territorio nacquero due personaggi molto diversi ma che la popolazione locale ama ricordare.

Il primo fu Bonizzella, figlia del feudatario di Trequanda Ildebrandino Cacciaconti (XIII° secolo). Di carattere mite e gentile, dopo essere rimasta vedova si dette alle opere di carità e aprì la sua casa a poveri e diseredati. Alcuni miracoli avvennero dopo la sua morte: il corpo suo incorrotto e profumato d’incenso, la temporanea cecità di un soldato che voleva rubarle gli anelli, la protezione delle giovani donne durante l’occupazione spagnola (1553/1554). La popolazione di Trequanda la celebra nella seconda domenica di maggio.

Completamente diverso fu Brandano – per alcuni il beato Brandano – nato nel 1483. Di origini contadine, Bartolomeo Marosi era dotato di un’eccezionale forza fisica. Dopo un incidente nei campi iniziò a predicare a Petroio e poi a Montefollonico. Poi, abbandonata la famiglia, si trasferì a Siena. Vagò per mezza Europa lanciando oscuri vaticini contro Siena, Roma, il Papato (in gran parte avveratisi), ma di lui si narrano anche sia miracoli che gesti folli.

GASTRONOMIA

Piatti tipici

Primi piatti

Panzanella

Pane bagnato e ben strizzato con aggiunta di cipolla cruda tritata, cetriolo affettato, pomodoro a pezzi, olio e aceto.

Ribollita

Pane raffermo aggiunto nella minestra insieme a un battuto di cipolle e pancetta, cavolo, verdure varie, legumi, cipollotti freschi e olio a crudo.

Acquacotta

Zuppa di pane secco aromatizzata con salvia, maggiorana e peperoncino.

Zuppa con il pomodoro

Pane raffermo a fettine, strofinato con pomodoro e condito con olio e parmigiano.

Pici

Grossi spaghetti freschi modellati a mano e conditi con ragù di carne cotto per ore a fuoco lento.

Bruschetta e Castagnaccio

Bruschetta o Panunto

Pane tagliato in fette spesse e abbrustolito, strofinato con uno spicchio d’aglio e irrorato di olio di frantoio. Numerose le varianti: sulla fetta si aggiunge cavolo nero bollito, tritato e condito insieme a un poco del suo brodo; pezzetti di pomodori ben maturi e profumati con foglie di basilico; crostini di milza, di acciughe e capperi.

Castagnaccio

Dolce prodotto con farina di castagna, eventualmente con aggiunta di pinoli, uvetta e rosmarino.

Prodotti tipici

Vino e Olio d'Oliva

Vino
Le abitudini alimentari di questa zona sono, in gran parte, quelle tramandate da secoli, legate a ciò che si coltiva e si raccoglie sul posto. La produzione vinicola è pregiata e appartiene all’area Chianti Colli Senesi DOC.

Olio
Orgoglio della cucina locale, è riconosciuto tra le migliori qualità della Toscana. Il terreno tufaceo della zona favorisce la crescita di splendidi oliveti.

Pane e Formaggi

Pane
Il grano che cresce nella zona collinare (Crete Senesi) è alla base dell’ottimo pane confezionato nelle forme tradizionali. L’assenza di sale favorisce una più lunga conservazione e armonizza l’abbinamento con piatti locali e salumi forti e saporiti.

Formaggio pecorino (“cacio”)
Confezionato artigianalmente con latte di pecora non pastorizzato.

Dolci

Pane co’ santi
Dolce a base di noci e uva passita.

Ricciarelli e Cavallucci
Dolcetti a base di pasta di mandorle.

Cantucci
Biscotti secchi alle mandorle