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“Basta che, quello che io o’ promesso lo farò a ogni modo, e farò la più bella opera che si sia mai facta in Italia, se Dio me n’aiuta”

Michelangelo

Seravezza e le cave di Michelangelo

Seravezza-stemmaIl territorio di Seravezza appartiene a quella zona della provincia di Lucca denominata Versilia. L’area ha una morfologia piuttosto varia: nella parte orientale ci sono le cave di marmo del Monte Altissimo (Alpi Apuane), in quella occidentale si trova la zona pedemontana. La cittadina è ubicata in una piccola valle percorsa da due torrenti, il Serra e il Vezza, entrambi provenienti dalle Alpi Apuane. Nel centro abitato spicca l’imponente Villa Medicea, utilizzata per importanti mostre d’arte.

ZONA  Versilia
TIPO cittadina d'arte e di villeggiatura
COORDINATE 44°5′0″N 10°6′0″E
ALTITUDINE 100 metri s.m.l.
PRODOTTI marmo
SPORT trekking escursionistico
CONFINI Forte dei Marmi (LU), Massa (MS), Montignoso (MS), Pietrasanta (LU), Stazzema (LU)

seravezza mappaInformazioni Turistichelucca map

Comune di Seravezza
Via XXIV Maggio 22 – 55047 Seravezza (LU)
Tel.: +39 0584 757711
urp@comune.seravezza.lucca.it
www.comune.seravezza.lucca.it

Pro Loco
via C. Del Greco, 11
55047 Seravezza (LU)
tel. +39 0584-757325
info@prolocoseravezza.it
www.prolocoseravezza.it

COSA VEDERE

Chiese

Chiesa dei Santi Lorenzo e Barbara (Duomo)

Zona: Versilia
Comune: Seravezza
Tipo: chiesa rinascimentale (secolo XV°)

I lavori per la costruzione iniziarono nel 1422 ma nel 1430 si fermarono a causa del saccheggio da parte delle milizie di Firenze. Terminarono nel 1522. Quindi, per tutto il secolo XVI° e in quello successivo l’edificio fu oggetto di vari interventi di restauro e ampliamento, tra i quali quello per la costruzione delle due navate laterali; negli stessi anni furono realizzati gli arredi in marmi policromi, tra cui l’altare maggiore e il pulpito.

L’esterno è caratterizzato dalla facciata barocca, risalente alla fine del XVI° secolo. L’interno è a croce latina, con aula divisa in tre navate da archi a tutto sesto poggianti su colonne, con volta a botte lunettata; sulla crociera si eleva la cupola a pianta circolare, esternamente ottagonale, con basso tamburo e calotta affrescata a cassettoni. La navata centrale termina con la profonda abside semicircolare, ospitante il presbiterio, all’interno del quale, in posizione centrale, c’è l’altare maggiore in marmi policromi; quest’ultimo, opera di Jacopo Benti che lo realizzò nel 1683, ha un paliotto riccamente intarsiato con al centro il Martirio di San Lorenzo e la torre di Santa Barbara e ai lati Corone e palme del martirio.

Lungo le navate laterali ci sono vari altari barocchi, quattro per ogni lati, e altri sono nelle cappelle che si aprono sul transetto. Nella cappella dedicata alle anime del Purgatorio, sul braccio di destra del transetto, c’è un tempietto ottagonale marmoreo sormontato dalla statua di Gesù Redentore, all’interno del quale sono custodite varie reliquie, tra cui quelle dei santi titolari della chiesa; nella parete di fondo del transetto di sinistra, invece, c’è la cappella dedicata alla Madonna del Soccorso, la cui effigie dipinta su lavagna è inserita all’interno dell’ancona barocca dell’altare; la stessa cappella è decorata con le statue dei Santi Gioacchino e Anna e una pala marmorea (1727) con Gloria di angeli. Al XVII° secolo risale anche gran parte dell’arredo pittorico, tra cui spicca la Pentecoste del Passignano. Sul fianco destro della chiesa, tra il transetto e l’abside, sorge la torre campanaria della chiesa, terminata nel 1522.

Oratorio della Santissima Annunziata

Zona: Versilia
Comune: Seravezza
Tipo: chiesa ricostruita (secolo XIX°)

Anche conosciuto come Oratorio della Madonna del Ponte, fu completamente ricostruito dopo la devastante piena del 1885. Alla distruzione sono sopravvissuti due dipinti: il primo è un’Annunciazione eseguita tra il 1639 e il 1640 da Filippo Martelli, pittore locale. L’altra tela, di ben maggior valore, è della bottega di Pietro da Cortona e raffigura le Marie al Sepolcro, dono del principe Ferdinando, che più volte soggiornò al vicino Palazzo Mediceo.

Pieve di San Martino a Cappella

pieve san martinoZona: Versilia
Comune: Seravezza – località Azzano
Tipo: chiesa romanica (XII°-XVI° secolo)

L’edificio è situato in posizione panoramica, rivolto verso le cave di marmo del Monte Altissimo e affacciato sulla valle del torrente Serra. Con il mare in lontananza è uno degli scorci più suggestivi di tutta l’alta Versilia. L’esistenza di una chiesa a una sola navata, in una località all’epoca denominata Cappelle, è accertata da documenti ecclesiastici risalenti all’anno 721. Fu ristrutturata nel XII° secolo nell’inconfondibile stile romanico-lucchese e con pareti esterne interamente in marmo grigio, il “bardiccio” estratto dal Monte della Cappella, e nel 1299 fu elevata a pieve.

Tra il 1518 e il 1536 furono aggiunti una cornice intorno al tetto e un rosone denominato Occhio di Michelangelo, quest’ultimo su progetto attribuito al grande Buonarroti. Tali opere furono in realtà realizzate dallo scultore fiorentino Donato Benti, collaboratore di Michelangelo e suo “procuratore” in Versilia. L’interno, a tre navate, conserva elementi romanici come le volte a crociera e le colonne con capitelli tuscanici abbelliti da decorazioni zoomorfe e fitomorfe. Sul pavimento ci sono due lastre sepolcrali in bassorilievo. Lungo le pareti interne ci sono tre pregevoli altari in marmo del XVII° secolo. Nella navata destra è collocato un ciborio esagonale in marmo intarsiato del XVI° secolo, attribuito al Benti. Di pregio sono anche il pulpito ottagonale, della scuola di Stagio Stagi, e un’acquasantiera del XV° secolo decorata da quattro lobi con teste umane rappresentanti le età della vita.

Il campanile, anteriore all’XI° secolo, è pure in marmo “bardiccio”, con quattro bifore all’estremità. A fianco della pieve ci sono altri edifici tra i quali l’Oratorio della SS. Annunziata, costruito probabilmente nel XVII° secolo e trasformazione di un hospitale per i viandanti. Nonostante la mancanza del tetto e che i muri siano ormai disadorni, il grande altare marmoreo conferisce alla costruzione un aspetto suggestivo.

Monumenti e luoghi da visitare

Villa Medicea

villa mediceaZona: Versilia
Tipo: dimora storica (XVI° secolo)

La zona di Seravezza era ritenuta dai Medici di grande importanza strategica per il controllo della Versilia. Costruita nel 1560 come residenza estiva dei granduchi, la villa poteva all’occorrenza diventare un avamposto difensivo. Il progetto fu di Bartolomeo Ammannati. È infatti una struttura solida e compatta, con spigoli simili a quelli di una fortezza e feritoie lungo tutte le pareti del piano terreno. Dopo l’estinzione della casata Medici la villa fu trasferita agli Asburgo Lorena e, alla fine del XVIII° secolo, il granduca Pietro Leopoldo destinò una parte della struttura agli uffici e ai magazzini di una ferriera, ancora visibile a lato della costruzione.

L’edificio è stato recentemente incluso nella lista dei siti UNESCO. Attualmente nella villa hanno sede la Biblioteca Comunale e l’Archivio Storico della cittadina. Inoltre, nella villa ha sede il Museo del Lavoro e delle Tradizioni Popolari della Versilia Storica. Infine alcuni ambienti sono stati adattati per ospitare mostre di arte moderna e contemporanea.

Riserve Naturali

Passo Alpino - Stazzema

Parco Regionale delle Alpi Apuane

Val serenaia4

Provincia di  Lucca: Camaiore, Careggine, Fabbriche di Vergemoli, Gallicano, Minucciano, Molazzana, Pescaglia, Seravezza, Stazzema, Vagli
Provincia di Massa: Carrara, Casola in Lunigiana, Fivizzano, Massa, Montignoso
Tipo: parco naturale
Sito: www.parcapuane.it
Centri visite
1: Località Filanda – Forno di Massa – Massa (MS); tel. +39 0585 315300; email info@parcoapuane.it
2: Piazza delle Erbe, 1 – Castelnuovo di Garfagnana (LU); tel. +39  0583 644242; email garfagnana@tin.it
3: Via Corrado del Greco, 11 – Seravezza (LU); tel. +39 0584 756144; email  info@prolocoseravezza.it
Orari: tutti i giorni 9.00-13.00; nel pomeriggio orari differenziati (consultare il sito)
Servizi: prenotazione guide, internet point, bookshop

Il territorio

Copia di SAM_8274Le Alpi Apuane si caratterizzano per la morfologia assai aspra, con valli profondamente incise e versanti imponenti e molto inclinati. Le Alpi Apuane sono note per la bellezza dei marmi, per i profondi burroni e per le grandi cavità e grotte del sottosuolo. Qui c’è un labirinto impressionante di gallerie e pozzi con più 1.300 grotte di varia grandezza, in gran parte visitabili con un’adeguata attrezzatura e con la presenza di una guida speleologica. In alcune grotte sono state trovate tracce di presenza umana risalente al Paleolitico (uomo di Neanderthal).

Le Alpi Apuane sono attraversate da una fitta rete di sentieri, alcuni dei quali piuttosto impegnativi, e quindi da percorrere con molta attenzione. Non mancano anche alcune vie attrezzate con cavi metallici, adatte a persone esperte, da percorrere con materiale adeguato. Ovviamente ci sono molte “vie” tipicamente alpine. I rilievi più importanti sono, da Nord verso Sud: Monte Sagro (m. 1.748 ), Pizzo d’Uccello (m. 1.781), Monte Pisanino (m. 1.947, il più alto delle Alpi Apuane), Monte Tambura (m. 1.895), Monte Corchia (m. 1.676), Monte Altissimo (m. 1.589), Pania della Croce (m. 1.858), Monte Procinto (m. 1.147).

Le grotte e i sentieri

Nel territorio della Garfagnana, le grotte di maggiore importanza dal punto di vista mineralogico e che offrono la possibilità di effettuare escursioni e visite guidate al loro interno sono: Grotta del Vento (localitò Fornovolasco – comune di Fabbriche di Vergemoli – LU), Antro del Corchia (località Levigliani – comune di Stazzema – LU), Orrido di Botri (Bagni di Lucca – LU) e Grotte di Equi Terme (località Equi – comune di Fivizzano – MS).

parco alpi apuane1All’interno del Parco Regionale delle Alpi Apuane esiste una grande rete di sentieri che possono essere percorsi a piedi, in bicicletta, alcuni a cavallo per più di 60 chilometri tra stradine e mulattiere. La rete dei sentieri nel Parco, circa un centinaio, sono quelli segnalati dal Club Alpino Italiano. A questi si aggiungono gli itinerari più lunghi, come il Garfagnana Trekking, l’Apuane Trekking, il Lunigiana Trekking o l’Alta Via delle Apuane. Prima di affrontare ogni percorso si consiglia di dotarsi di carte dettagliate, di verificare l’agibilità dello stesso e le condizioni meteorologiche.

Rifugi e Bivacchi nelle Alpi Apuane

Le Alpi Apuane sono montagne molto frequentate per l’attrattiva escursionistica e alpinistica. Di conseguenza sono molti i rifugi e anche i semplici bivacchi presso i quali sostare per rifocillarsi e anche pernottare. Qui di seguito le strutture disponibili nella Provincia di Lucca.

  • Rifugio Donegani, m. 1.150, di fronte al Monte Pisanino, località Orto di Donna, Minucciano (LU), tel. +39 340 1509327 oppure +39 348 6520820; aperto dal 1 aprile al 31 ottobre, 52 posti letto. Raggiungibile in automobile da Piazza al Serchio.
  • Rifugio G. del Freo, m. 1.180, di fronte alla Pania della Croce, località Foce di Mosceta, Stazzema (LU), tel. +39 0584 778007; gestori tel. +39 331 2952106 e +39 333 7343419; posti letto 48. Apertura estiva. Telefonare per informazioni su altri periodi.
  • Rifugio E. Rossi alla Pania, m. 1.609, tra la Pania Secca e la Pania della Croce, località Prati della Pania, Molazzana (LU), tel. +39 0583 710386; gestore tel. +39 0583 74095 e +39 348 3898003. Apertura: 20 giugno-10 settembre tutti i giorni; 11 settembre-10 giugno, solo festivi e prefestivi. Posti letto 22.
  • Rifugio Forte dei Marmi, m. 865, sotto il Monte Nona e il Procinto, località Alpe della Grotta, Stazzema (LU), tel. + 39 0584 777051, gestori tel. +39 328 0068070 e +39 338 8284628, fax +39 0187 715116, email federicapuccinelli@hotmail.com, apertura estiva e fine settimana, 25 posti letto.
  • Rifugio La Buca, m. 480, località Fornovalasco, Fabbriche di Vergemoli (LU), tel. +39 0583 722013, posti letto 21 in camere da 2-3-4 letti, apertura 20 marzo-20 dicembre.
  • Rifugio Orto di Donna, m. 1.500, località Val Serenaia, Minucciano (LU), tel. +39 347 3663542, posti letto 34; aperto tutti i fine-settimana e tutti i giorni di luglio e agosto.
  • Rifugio Val Serenaia, m. 1.100, all’imbocco della valle omonima, Minucciano (LU), tel. +39 349 1424641, posti letto 20, camping annesso, aperto tutti i fine-settimana e tutti i giorni di luglio e agosto, raggiungibile in automobile da Piazza al Serchio.
  • Rifugio La Quiete e Il Robbio, m. 995, località Prati del Puntato, Stazzema (LU), tel. +39 0585 45440, 35 posti letto, gestore tel. +39 338 9350953; aperto tutto l’anno ma solo su prenotazione.

Parco Regionale delle Alpi Apuane

Parco di importanza regionale

ARTE E MUSEI

Musei

Seravezza

Area Archeomineraria Cave del Bardiglio Cappella ("Cave di Michelangelo")

Carrara8

Zona: Versilia
Tipo: museo minerario all’aperto
Indirizzo: Pieve di S. Martino a Cappella – località Fabiano – 55040 Seravezza (LU)
Tel.: +39 0584 756144
Email: info@apuanegeopark.it / info@parcapuane.it
Sito: www.archeominerario.it / www.apuanegeopark.it
Orari: tutti i giorni nelle ore diurne

L’itinerario, breve e agevole, consente una visita completa a una delle zone estrattive che furono tra le più importanti delle Alpi apuane. Iniziando dall’abitato di Fabiano si possono innanzi tutto di osservare i grandi bastioni di contenimento dei detriti di escavazione. Proseguendo oltre si possono vedere i luoghi dove veniva svolta un’attività di tipo artigianale se non proprio “familiare”, con la produzione di elementi semilavorati per uso architettonico.

Quindi si prosegue verso due cave che sono state trasformate in museo all’aperto. Nella prima sono evidenti le tracce dell’estrazione originariamente effettuata con cunei di ferro e poi anche con esplosivi. Nella seconda cava sono più numerose le tracce di fratture effettuate con esplosivo. Un manufatto con gradini e plinto di colonna fa capire il livello di lavorazione sul marmo direttamente nella cava e prima del trasporto a valle. Dalle cave della Cappella si gode un eccellente panorama che spazia dalla costa della Versilia alla catena delle Alpi Apuane.

Museo del Lavoro e delle Tradizioni Popolari

museo del lavoroZona: Versilia
Tipo: museo etnologico
Indirizzo: Villa Medicea
Tel.: +39 0584 756100

Il museo ubicato all’interno della Villa Medicea e documenta le attività produttive della zona e la loro evoluzione storica, in primo luogo l’estrazione del marmo. Ampia è la raccolta di attrezzi, utensili, macchine (o modelli in scala) per l’escavazione, il trasporto e la lavorazione. Ci sono inoltre oggetti legati ad altre attività domestiche, quali la tessitura, e vari attrezzi agricoli databili tra la fine del XVIII° secolo e la metà del XX°.

COSA FARE

Eventi

Palio dei Micci

palio micciTipo: folcloristico e sportivo
Periodo: prima domenica di maggio

Otto fantini, in rappresentanza di altrettante contrade della cittadina, si sfidano in una corsa sul dorso di asini (micci nel dialetto locale).

ITINERARI

Percorsi

Strada del Vino e dell'Olio di Lucca, Montecarlo e Versilia

stradavinoeolioZona: Piana di Lucca, Versilia, Valle del Serchio
Comuni: Altopascio, Camaiore, Capannori, Lucca città, Massarosa, Montecarlo, Pietrasanta, Seravezza
Informazioni: Associazione Strada del Vino e dell’Olio di Lucca, Montecarlo e Versilia – Via di Celli, 52 – località San Gennaro -Capannori (LU)
Tel. +39 0583 909034 / +39 348 0368293
Email: info@stradavinoeoliolucca.it
Sito: www.stradavinoeoliolucca.it

La Strada del Vino e dell’Olio di Lucca, Montecarlo e Versilia attraversa un territorio ricco di paesaggi naturali e di colori. Infatti tutta la provincia di Lucca contiene una spettacolare varietà di ambienti naturali – mare, monti, valli, colline – e di centri storici, vivi custodi di una cultura millenaria, spesso anche punti di forza della civiltà rurale. È un percorso ideale per un’escursione in bicicletta oppure in automobile, iniziando dalle suggestive pendici del villaggio Pieve S. Stefano fino alla località San Gennaro e, oltre Montecarlo, verso le colline attorno a Porcari e Altopascio, dove il paesaggio è scandito dalla tradizionale geometria dei filari di olivi e vigne. L’itinerario può eventualmente proseguire in direzione della Versilia oppure risalire parte della Valle del Serchio.
Durante tutte l’anno sono organizzati eventi che permettono conoscere i prodotti di alta qualità enogastronomica della zona, oltre che apprezzare l’ospitalità dei numerosi alberghi, agriturismi, altre strutture ricettive e degli ottimi ristoranti.

Via Francigena

Toscana
Percorso naturalistico storico religioso

Strada del vino delle Colline Lucchesi e Montecarlo

Zona Lucchesia (LU)
Strada vino e olio

CULTURA

Storia

SeravezzaAlcune tombe “a cassetta”, rinvenute nelle località Pozzi e Ripa, indicherebbero che i primi abitanti della zona furono probabilmente i Liguri Apuani. Il nome deriva dal longobardo Sala Vetitia, poi trasformato in Sala Vetizza. Al di là dell’etimologia era probabilmente un centro di scambi commerciali e lo sviluppo fu dovuto anche all’estrazione del marmo dalle vicine cave, attività iniziata probabilmente già in epoca romana. All’inizio del XIII° secolo alcuni dei feudatari e signorotti della Versilia entrarono in contrasto con la città di Lucca, che già mirava apertamente al controllo di tutta l’area. Nel 1254 Lucca riuscì ad estendere il dominio su tutta la Versilia, compresa Sala Vetizza.

La morte del comandante militare e signore di Lucca Castruccio Castracani (1328) causò un periodo di instabilità e il borgo seguì inevitabilmente le sorti altalenanti della città tutelare. All’inizio del XV° secolo Firenze dichiarò guerra a Lucca e le milizie della prima città conquistarono anche Seravezza. Anche l’ultima parte del secolo fu caratterizzata da nuove difficoltà: non potendo saldare un forte debito, Lucca permise a Genova di occupare, a garanzia, alcune zone della Versilia, ivi compresa Seravezza.

Nel 1484 scoppiò una guerra tra Genova e Firenze e le milizie di quest’ultima, ormai saldamente controllata dalla famiglia Medici, riuscirono ad impossessarsi di Seravezza, ma il controllo del territorio sarà definitivo a partire dal 1513. La cittadina resterà quindi sempre sotto il controllo di Firenze, seguendone i destini: signoria dei Medici, Granducato di Toscana, il turbolento periodo napoleonico, l’Unità d’Italia.

Nel 1515 gli abitanti di Seravezza donarono alla famiglia Medici un’area marmifera da tempo inattiva. Riprese quindi lo sfruttamento intensivo di questa importante risorsa, con conseguenze positive per tutto il territorio. Deciso a contrastare il monopolio del marmo da parte di Carrara, sua rivale, nel 1517 papa Leone X° incaricò Michelangelo Buonarroti di realizzare una più agevole strada che collegasse le cave al mare. I marmi estratti sarebbero stati destinati all’abbellimento di chiese sia a Firenze, città natale del pontefice, che a Roma. Michelangelo riattivò numerose nuove cave e, durante i periodi di permanenza, progettò anche alcune opere d’arte.

Inoltre la presenza del Buonarroti nella zona attirò numerosi artisti contemporanei, tra cui Stagio Stagi, Nicolao Civitali, il Pollaiolo, che abbellirono anche altre località della Versilia. L’attività estrattiva fu incrementata anche dalla scoperta di filoni di piombo argentifero e, dal 1563, del marmo “mistio”. Quest’ultimo, denominato anche “fior di pesco” o “Breccia di Seravezza”, diventò molto richiesto. L’attività estrattiva continuò a pieno regime fino al XVIII° secolo, cominciando però a declinare a metà di quello successivo.

Curiosità

I marmi di Michelangelo

michelangeloMichelangelo Buonarroti effettuò varie visite nella zona, lasciando anche tracce tangibili tra cui, sembra, nella Pieve di San Martino a Cappella.

Chiamato a Roma nel marzo 1505, Michelangelo ricevette l’incarico da papa Giulio II° di realizzargli una sepoltura monumentale ma il pontefice morì nel febbraio 1513 e gli successe un fiorentino, Leone X°, figlio di Lorenzo de’ Medici (“Il Magnifico”) e di Clarice Orsini.

In uno dei primi atti il neo-eletto assegnò alla città di Firenze Pietrasanta, il porto di Motrone, Seravezza e le pertinenze di Cappella e Stazzema. Nel 1516 Michelangelo era di nuovo Carrara per scegliere i marmi per la più volte rinviata esecuzione del sepolcro di Giulio II°. Leone X° lo obbligò a spostarsi, anche per sfruttare al massimo il bacino marmifero di Stazzema. Nel 1517 il cardinale Giulio de’ Medici, cugino del papa, lo invitava a rispettare la volontà del pontefice di usare solo quelle cave per la bsilica di S. Lorenzo a Firenze.

La prima visita a Seravezza, divenne progressivamente sempre più complicata. Michelangelo mostrò tutta la sua insofferenza in una lettera al fratello Bonarroto. Innanzi tutto i cavatori non sapevano estrarre blocchi di grandi dimensioni né lavorare con scultori o scalpellini. Quindi la cava era mal collegata col mare, il che rendeva più lungo il trasporto per via fluviale o marittima. Furono comunque estratte cinque colonne: la prima aveva una venatura e fu scartata, la seconda andò in frantumi nel settembre 1518 e l’artista sfiorò anche la morte: durante il trasporto la colonna si staccò dal carro sfiorandolo e colpendo mortalmente un operaio accanto a lui, evento che lo sconvolse profondamente.

La terza e la quarta si spezzarono durante la lavorazione. La quinta fu estratta senza incidenti e spedita a Firenze nel 1521, ma nel frattempo papa Leone X° aveva rescisso il contratto. Contemporaneamente (1518) Michelangelo aveva dovuto costruire una strada per il trasporto dei marmi dalle zone di Trambiserra, Cappella e Monte Altissimo lavorandoci fino al 1519. Anche negli anni successivi i blocchi venivano estratti dalla cava di Trambiserra ad Azzano, davanti al Monte Altissimo, trasportati fino a Forte dei Marmi (insediamento sorto proprio in contemporanea) e da lì imbarcati su nave per Firenze o per Roma. Quelli arrivati a Firenze non furono però utilizzati per la sospirata facciata di S. Lorenzo….

Scultori che si sceglievano i marmi

Nel 1515 le comunità di Seravezza e di Cappella donarono alla città di Firenze (di fatto alla famiglia Medici) un’area marmifera da tempo inattiva. Riprese quindi lo sfruttamento di questa importante risorsa, con conseguenze positive per tutto il territorio. Deciso a contrastare il monopolio del marmo da parte di Carrara, sua rivale, nel 1517 papa Leone X° incaricò Michelangelo Buonarroti di riattivare le cave e selezionare i marmi destinati sia alla facciata (peraltro mai completata) della chiesa di S. Lorenzo a Firenze, città natale del pontefice, che a Roma.

Ulteriore impulso fu dovuto al Granduca Cosimo I° Medici che prolungò la strada fino al Monte Altissimo e inviò nella zona valenti architetti e scultori (tra cui Giorgio Vasari, Bartolomeo Ammannati, Giambologna) perché scegliessero direttamente il materiale da utilizzare successivamente. L’attività estrattiva fu incrementata anche dalla scoperta di filoni di marmo “mistio”, denominato anche “fior di pesco” o “Breccia di Seravezza”, poi divenuto molto richiesto. Nel XVII° secolo i marmi bianchi e i bardigli erano destinati essenzialmente a Firenze. L’attività estrattiva nell’area del Monte della Cappella continuò a pieno regime fino al XVIII° secolo, cominciando però a declinare a metà di quello successivo a causa del progressivo esaurimento del filone marmifero.

Il “bardiglio” Cappella è un marmo di colore grigio intenso, talvolta intersecato da fasce azzurro chiaro e sfumature bianche. L’area di estrazione era concentrata a Fabiano e nel Monte della Cappella e, in minor misura, nel Monte Costa e nelle falde meridionali del Monte Altissimo.

L'antro dell' "omo selvatico"

Nelle vicinanze del valico della Foce di Mosceta c’è una caverna, lunga 1.300 metri e profonda 300: la tradizione popolare vuole che sia la dimora di Magorte l’ “uomo selvatico”, una sorta di yeti apuano.

GASTRONOMIA

Piatti tipici

Schiacciata

Era l’alimento base dei cavatori, che avevano bisogno di un cibo energetico e poco ingombrante. È una focaccia prodotta con farina di granturco, farina di grano, lardo, aglio, rosmarino, olio extravergine d’oliva. Lievitata naturalmente è cotta in forni a legna.

SERVIZI TURISTICI

Dove dormire

Alberghi

Hotel Da Filiè

Via Asilo, 54 – località Querceta – Seravezza (LU)
Tel. +39 0584 769087
www.hoteldafilie.it
info@hoteldafilie.it
servizi: TV, wi-fi, ristorante, giardino, giochi per bambini, biciclette per escursioni

Hotel Giacomo Puccini

Via Emilia, 118 – Seravezza (LU)
Tel. +39 0584 89046
info@vacanzainversilia.it

Agriturismi

Agriturismo Il Paradiso Biologico

Via Campore, 719 – Seravezza (LU)
Tel. +39 340 0568225
www.ilparadisointoscana.eu
ilparadiso@inversilia.it

Agriturismo Montorno

Via Salde, 19 – Seravezza (LU)
Tel. +39 0584756881
montorno@yahoo.it

Bed & Breakfast

B&B Villa a Case Rosse

Via Case Rosse, 93 – Seravezza (LU)
Tel. +39 0584 743627/ +39 335 5847608/ +39 335 8182690
www.acaserosse.it
info@acaserosse.it
servizi: piscina, parcheggio

B&B Acquerello

Via Federigi, 115/L traversa C – Seravezza (LU)
Tel. +39 340 3873151
www.bebacquerello.it
info@bebacquerello.it
servizi: biciclette per escursioni, si accettano animali domestici

B&B Riomagno

Via Monte Altissimo, 746 – Seravezza (LU)
Tel. +39 0584 283229/ +39 339 8209000

Case vacanze/residence

Casa per Ferie Oasi Nostra Signora del S. Cuore

Via Marconi, 502 – Seravezza (LU)
Tel. +39 0584 756036

Campeggi

Campeggio Internazionale Versilia

Via Vittoria Apuana, 33 – località Querceta – Seravezza (LU)
Tel. +39 0584 880764/ +39 0584 752118