I primi documenti storici che attestano l’esistenza dell’abitato risalgono al XIII° secolo e affermano che, all’epoca, il vescovo di Volterra vantava diritti su un “borgo-castello minerario”, costruito alla fine del XII° secolo. Nel 1608  il borgo fu agiunto al Marchesato di Montieri. Lo sviluppo di Boccheggiano è dovuto allo sfruttamento delle risorse minerarie locali, principalmente rame e argento, di cui è attestata l’estrazione fin dal 1334. Soprattutto la presenza di miniere di argento (in località Le Carbonaie) contribuì alla creazione di una zecca locale e la moneta battuta fu denominata “Grosso di Montieri”. Verso la fine del XV° secolo, quando il territorio di Montieri sembrava aver esaurito le sue ricchezze minerarie, si cominciò ad avere notizia di quelle di Boccheggiano. L’escavazione fu ripresa a metà del XVIII° secolo. In quest’epoca risale la scoperta del rame nella Val di Merse e la costruzione della prima fonderia (1753).
I resti della lavorazione, sotto forma di suggestivi ed imponenti cumuli di scorie colore rosso (noti come “Le Roste”), sono ancora ben visibili lungo il fiume Merse. La vocazione mineraria si esaurì intorno al 1994, quando la miniera di Campiano (considerata una delle più importanti d’Europa) fu definitivamente chiusa. Oggi Boccheggiano e i siti minerari circostanti sono inclusi nel Parco Tecnologico Archeologico delle Colline Metallifere Grossetane. Nei dintorni al villaggio si trovano  numerosi siti minerari quali la galleria Pitordini, miniera Mulignoni, miniera Botroni, miniera di Baciolo, miniera dell’Acqua Calda Dechars, miniera di Cavagigli, miniera di Ballarino, miniera di Rigagnolo, impianti teleferica L’Angolo, galleria di scolo e miniera La Torna.

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Montieri (GR) – località Boccheggiano

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43.0919066, 11.03349849999995

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